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Antiche Mele Piemontesi: otto vecchie mele a rappresentarne cento e piu'

Il Piemonte vanta un patrimonio straordinario di biodiversità. Oltre 500 varietà, originatesi in sintonia con i microambienti locali, sono state adottate nei secoli dai contadini delle Valli Piemontesi per le loro caratteristiche di bontà, serbevolezza, resistenza ai parassiti ed idoneità alle mille diverse trasformazioni. Le antiche mele piemontesi sono buone, belle e fanno bene alla salute. Esse infatti contengono valori di vitamine e polifenoli doppi o tripli rispetto alle varietà tradizionali. Al loro recupero, tutela e valorizzazione si dedicano una ventina di produttori distribuiti tra Pinerolese e comuni cuneesi adiacenti, riuniti nell'associazione "Antiche Mele Piemontesi", nata nel 2002 con sede presso la Scuola teorico-pratica Malva Arnaldi di Bibiana.

"Otto vecchie mele a rappresentarne cento e più": questo è lo slogan del Presidio Slow Food delle Antiche Mele Piemontesi, uno dei primi costituiti in Italia a testimonianza dell'unicità e del valore della biodiversità piemontese. Lo straordinario valore organolettico e nutritivo delle antiche varietà di melo è stato apprezzato dal Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino, a cui l'associazione fa capo, che ha inserito le "Antiche Mele" nella gamma delle sue 32 tipicità.



I terreni alluvionali dell'occidente e del basso Piemonte si sono rivelati eccellenti per lo sviluppo di una fiorente melicoltura, oggi all'avanguardia nella regione. I frutti appartenenti alla denominazione "Antiche Mele Piemontesi" appartengono ad otto antiche varietà: Buras, Calvilla bianca, Carla, Dominici, Gamba fina, Grigia di Torriana, Magnana, Runsè.

Di seguito si riportano alcune informazioni sulle citate varietà.
Buras. È coltivata tradizionalmente in Val Varaita, produce frutti di media pezzatura, con buccia leggermente ruvida e rugginosa, di colore giallo-verde. La polpa è croccante di colore bianco verde e di sapore dolce, un po' acidulo. È adatta sia al consumo fresco sia alla cottura.
Calvilla. Era già citata nel '600 da autori francesi, nell'800 veniva coltivata in Piemonte in circa 50 varietà. Il frutto di pezzatura medio-grossa presenta buccia rugginosa intorno al picciolo, con colore di fondo giallo-verde e sovraccolore rosso sfumato. La polpa è bianca, succosa e dal gusto aromatico. Si raccoglie a metà ottobre.
Carla. È un frutto di piccola pezzatura con buccia liscia, di colore giallo-verde e sovraccolore rosso-aranciato. La polpa è di colore bianco crema, di tipo fondente e dal sapore dolce che ricorda la viola e l’ananas. Da consumare appena raccolta intorno a metà settembre.
Dominici. Il nome probabilmente deriva da un frutticoltore di nome Dominici del Comune di Bricherasio che la coltivava già nel 1800. Il frutto a pezzatura grossa ha la buccia leggermente ruvida di colore giallo verde e sovraccolore rosso. La polpa è croccante, di colore bianco o bianco crema e dal sapore acidulo aromatico. Si raccoglie verso la fine ottobre.
Gamba fina. È il peduncolo sottile ed allungato a dare il nome a questo frutto rosso scuro, leggermente appiattito, di media pezzatura. La buccia è liscia e la polpa è bianca, fondente e di sapore dolce. La sua origine risale alla fine del 1800 ed era diffusa solo in Piemonte. Si raccoglie a metà settembre e va consumata prima dell’inverno.
Grigia di Torriana. Detta comunemente "pum rüsnent" per il suo colore ruggine, regina delle mele da cuocere in forno, veniva anche conservata in composta. Tuttavia, questa mela originaria della frazione di Torriana nel comune di Barge, è ottima anche cruda. Il frutto di pezzatura media con buccia ruvida e rugginosa ha una polpa color bianco crema, di tipo fondente e dal sapore dolce-acidulo.
Magnana. Frutto di media pezzatura, buccia ruvida con colore di fondo verde e sovraccolore rosso. La polpa è fondente di colore bianco-verde e di sapore dolce acidulo. Si raccoglie a fine ottobre ma va consumata da Natale in poi.
Runsè. Originaria di frazioni di Cavour, già conosciuta a fine '800, probabilmente deriva il suo nome dai roveti in cui potrebbe essere stata rinvenuta. Frutto di media pezzatura, buccia liscia con colore di fondo giallo-verde e sovraccolore rosso brillante, ha una polpa succosa di colore bianco crema e di sapore acidulo molto aromatico. Si raccoglie a inizio novembre e si conserva fino a primavera inoltrata.



Si ringrazia Chiara Baldi (nella foto sopra) della Soc. Agr. Baldi Frutta di Maurino M.D. C. s.s. di Bibiana (TO), per il materiale fornito durante il Salone del Gusto di Torino, edizione 2014.