"L'handicap sta nel costo e nel rapporto imballaggio/peso. Il contenuto infatti è equivalente a 12-14 frutti, spesso associato all'offerta per famiglie, mentre andrebbe valorizzato con un giusto riconoscimento del prezzo. Anche perché, da metà luglio, il calibro A diventa quantitativamente importante, rappresentando quasi il 50% di tutte le pezzature disponibili."

L'andamento commerciale di pesche e nettarine
"Non c'è nulla di confortante in questo inizio di campagna estiva - continua l'operatore - Il mercato è entrato da subito in sofferenza, con scarsa richiesta e basso consumo. E' stato un cedimento continuo, sia per la raccolta anticipata, sia perché tutti i principali paesi produttori hanno ampia disponibilità di frutta. Il prodotto italiano è quindi arrivato su un mercato già impegnato in programmi di fornitura da altri stati e con prezzi stabilmente bassi, ai quali ci siamo dovuti adattare. Parliamo di Spagna per le nettarine e di Grecia per le pesche."
"I paesi verso cui esportiamo sono più o meno i soliti: Germania, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Regno Unito, Paesi scandinavi. Sensibilmente meno in Russia, quest'anno."
L'andamento commerciale delle angurie
"Le angurie italiane - spiega il responsabile commerciale - soffrono i prezzi della Grecia. Le mini angurie vengono consumate prevalentemente sul mercato interno, mentre per l'export utilizziamo i frutti da 3-4 kg in confezioni 40x60 cm da 20 kg. Essendo un prodotto specializzato, in Austria, Germania e Paesi scandinavi spunta prezzi migliori. La Polonia predilige invece le angurie da 3/8 o 4/8 kg alla rinfusa in bins da 400 kg."

L'andamento commerciale dei meloni
"Il melone italiano trova una buona collocazione sui mercati. Se è di qualità, di buon sapore e con un grado Brix elevato, per il nostro melone c'è sempre una porta aperta, ma sta a noi lavorare in questa direzione. Anche perché la concorrenza attualmente ha problemi qualitativi, agronomici e di sapore. E' quindi il momento di mettere in risalto i nostri punti di forza per incrementare l'export, fino ad oggi piuttosto limitato rispetto ad altri Paesi."

"In definitiva, considerando l'anticipo produttivo di una decina di giorni, al 30 giugno abbiamo gli stessi prezzi, per la frutta estiva, che in una brutta campagna commerciale avremmo avuto al 20 di luglio."