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Segnalato ritardo generale nella maturazione dei frutti in Italia

"Alessandro Fornari (Kiwifruit of Italy): "Le raccolte anticipate si combattono anche con una maggiore informazione di commercianti e importatori"

Il Consorzio Kiwifruit of Italy, che raggruppa alcune delle principali realtà italiane del settore, è stato costituito con l'obiettivo prioritario di valorizzare il kiwi italiano, attraverso l'adozione di norme di qualità comuni per produzione, raccolta e commercializzazione.
 
Consapevole che la raccolta al giusto grado di maturazione dei frutti rappresenta uno degli aspetti fondamentali per l'ottenimento di una qualità organolettica ottimale del kiwi al consumo, il Consorzio ha implementato un piano di monitoraggio dello stato di avanzamento della maturazione dei frutti sul territorio nazionale.
 
"In base ai primi controlli - spiega Alessandro Fornari, presidente del Consorzio - effettuati a partire dall'inizio del mese di ottobre, si è potuto evidenziare un generale ritardo della maturazione, confermato dai parametri rilevati e messi a confronto con quelli registrati nello stesso periodo della scorsa stagione. C'è da aspettarsi che questo dato, dovuto principalmente all'andamento stagionale, faccia ritardare il raggiungimento dei parametri ottimali di maturazione per la raccolta."
 
I parametri misurati nei diversi areali hanno fatto registrare, nel corso della scorsa settimana (42), valori di grado zuccherino intorno ai 5 gradi brix e 8 kg di durezza.
 
Va evidenziato che, nelle regioni del nord, la riduzione delle minime notturne - e il conseguente sbalzo termico tra il giorno e la notte, registrato negli ultimi giorni - dovrebbe favorire l'avvio dei processi di maturazione e c'è quindi da aspettarsi un miglioramento del grado zuccherino, e il raggiungimento dei parametri ottimali, a partire dalla settimana 44 (28 ottobre - 3 novembre).
 
Si può pertanto prevedere che le operazioni di raccolta nelle regioni del nord Italia inizieranno a partire dalla settimana 44 in poi, a seconda delle aree e dei parametri rilevati presso le singole aziende agricole. Per quanto riguarda il Lazio e le regioni del sud, dove le temperature si sono mantenute elevate, l'inizio delle raccolte dovrebbe riguardare la settimana 45, anche in questo caso con differenze possibili a seconda degli areali e degli appezzamenti.
 
"Con l'obiettivo di pianificare la commercializzazione dei frutti al giusto grado di maturazione, si prevede pertanto che le prime spedizioni di kiwi Hayward delle società collegate al Consorzio, per questa stagione, potranno partire dalla settimana 45 per le destinazioni oltremare e dalla settimana 46 per l'Europa, in linea con quanto previsto anche dall'Accordo interprofessionale siglato da Ortofrutta Italia."
 
Dopo le recenti notizie di raccolte anticipate e spedizioni irregolari di kiwi nazionale (vedi notizia su FreshPlaza del 14/10/2013), FreshPlaza ha chiesto ad Alessandro Fornari se i controlli di Agecontrol stiano dando qualche risultato e se è possibile garantire le aziende che si muovono nel rispetto delle regole nei confronti di quelle che, invece, le trasgrediscono.

"Le norme comunitarie cogenti - spiega Fornari citando il Reg. 543 del 2011 - prevedono che il kiwi non debba essere raccolto prima di 6,2 gradi brix e commercializzato con meno di 9,5 gradi brix. Il controllo del rispetto di tali parametri compete alle autorità preposte, con verifiche presso gli stabilimenti di confezionamento e presso i punti vendita al consumo. Agecontrol esegue controlli al momento della spedizione del prodotto confezionato. Non mi risulta che siano invece mai stati fatti controlli presso le aziende agricole per verificare il rispetto dei parametri alla raccolta. Sono previste sanzioni ma non ho notizia che siano mai state rilevate non conformità. Purtroppo, per gli operatori è piuttosto semplice eludere i controlli inviando la merce non idonea verso destinazioni per le quali non è previsto il controllo puntuale di Agecontrol per il rilascio dei certificati."

"L'Accordo interprofessionale per il kiwi, siglato il primo agosto 2013 - continua il presidente di Kiwifruit of Italy - prevede invece, come ben spiegato da Pietro Fabbri nell'articolo apparso nei giorni scorsi su FreshPlaza, norme volontarie che, se rispettate, potranno determinare la possibilità di ottenere la clausola di erga omnes - applicabile quindi a tutti - da parte di Ministero e UE. In sostanza, l'accordo riprende i parametri della norma comunitaria rendendola leggermente più restrittiva: i gradi brix alla raccolta passano da 6,2 a 6,5 e, in commercializzazione, da 9,5 a 10. Inoltre, indica date minime di riferimento per la raccolta - non prima del 14 ottobre purché soddisfatti i brix minimi - e commercializzazione in Italia non prima dell'8 novembre. Le spedizioni verso le destinazioni extra UE possono invece iniziare dal 29 ottobre. Vengono anche posti dei limiti di durezza massima per le fasi di spedizione verso i diversi mercati, con l'obiettivo di fornire frutti maggiormente maturi al consumo. I controlli sono demandati ad Agecontrol."

"Per quanto riguarda il consorzio Kiwifruit of Italy, le norme che ci siamo dati rispettano quelle comunitarie e quelle della OI. Ci siamo però dotati anche di strumenti in grado di mettere i nostri associati nelle condizioni di poterle superare in termini di qualità, attraverso il suddetto piano di monitoraggio che fornisce indicazioni sull'andamento della maturazione specifico per i diversi areali e che incrocia i dati di brix e durezza con il contenuto in sostanza secca."

"All'interno del Consorzio poi, per accertare il raggiungimento dei parametri richiesti, sono previsti controlli nella fase di condizionamento svolti da un ente terzo. Ovviamente, il regolamento interno prevede sanzioni verso quei soci che non dovessero rispettare le norme concordate. Un'altra azione che porteremo avanti con sempre maggior decisione è quella della informazione verso le parti interessate, mercati e clienti, circa l'andamento della maturazione e le epoche corrette di commercializzazione, per difendere i nostri associati da quella che rappresenta una vera e propria competizione sleale, ovvero il ricorso a raccolte anticipate. Una minoranza di esportatori - che all'inizio della campagna commerciale mette in commercio frutti raccolti prima del tempo e che al consumo faticano a raggiungere i 6 gradi brix, con durezze elevatissime - provoca un danno di immagine a tutto il kiwi italiano che invece perlopiù è di ottima qualità."

"Purtroppo - conclude Alessandro Fornari - per quanto detto il controllo all'origine è piuttosto difficile per cui credo che la soluzione sia creare consapevolezza nei ricevitori, commercianti, importatori, ecc. in modo che siano informati sulle corrette epoche di commercializzazione del kiwi italiano e possano così scegliere di non acquistare prodotto prima del tempo."