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Torna il problema delle raccolte e spedizioni precoci

"Il kiwi italiano "messo in buca" da operatori scorretti"

Ci risiamo, come ogni anno. Negli ultimi giorni sono state segnalate varie spedizioni irregolari di kiwi proveniente da diverse regioni italiane con destinazione Spagna, Francia e Stati Uniti. Inutile nascondersi dietro l'alibi delle cultivar precoci: il più delle volte si tratta di kiwi Hayward raccolti in largo anticipo rispetto a quanto stabilito e senza il rispetto dei parametri (gradi Brix e durezza) richiesti per legge.

FreshPlaza ha contattato Pietro Fabbri, il coordinatore del Comitato di prodotto che - nell'ambito Ortofrutta Italia, l'organismo interprofessionale del comparto ortofrutticolo nazionale - si è posto l'obiettivo di avviare un processo di miglioramento qualitativo del kiwi nazionale, dalla raccolta alla commercializzazione, concretizzato lo scorso agosto con la ratifica dell'Accordo interprofessionale kiwi per la campagna di commercializzazione 2013-2014 (vedi notizia su FreshPlaza del 19/08/2013).



"I punti qualificanti dell'accordo - spiega Pietro Fabbri - riguardano in particolare un grado zuccherino più alto, la durezza dei frutti adeguata alle diverse destinazioni e date di raccolta e commercializzazione consone a un percorso di qualità."

"Va però sottolineato che nell'Unione europea vige anche il Regolamento di esecuzione n. 543 del 2011 in cui sono stabilite le norme di commercializzazione e le caratteristiche minime di maturazione per i kiwi."

Vale a dire: "i frutti devono avere raggiunto un grado di maturazione minimo pari a 6,2° Brix o corrispondente ad un tenore medio di sostanza secca del 15% nella fase di condizionamento, in modo da permettere loro di raggiungere 9,5° Brix al momento di entrare nella catena di distribuzione".

"L'articolo II dell'Accordo interprofessionale, riguardante la fase di raccolta, parla altrettanto chiaro - prosegue Fabbri - Il kiwi prodotto in Italia deve avere caratteristiche minime di maturazione corrispondenti a 6,5 gradi Brix per la messa in condizionamento e a una durezza minima di 6,5 kg/cm2 al penetrometro manuale con puntale da 8 mm. Tra l'altro, la raccolta per la cultivar Hayward può partire da oggi, 14 ottobre 2013. Il grado Brix e la durezza stabiliti sono i parametri minimi anche per le raccolte successive al 14 ottobre 2013."

Chi opera in maniera diversa, dunque, infrange la normativa nazionale ma anche quella comunitaria.

Non solo, Fabbri ricorda come l'articolo III stabilisca che la vendita al dettaglio per la varietà Hayward può partire dal giorno 8 novembre 2013 e solo con frutti aventi un minimo di 10° gradi Brix e durezza da 2 a 3,5 kg/cm2 al penetrometro (tolleranza di 1 kg). L'articolo IV infine precisa che la spedizione oltremare può avvenire dal 29 ottobre 2013 e solo con frutti aventi un minimo di 6,5° gradi Brix e durezza da 3 a 5 kg/cm2 al penetrometro.


Unica deroga ammessa, quella per le cultivar precoci diverse da Hayward. In questo caso, la raccolta e la vendita prima delle date stabilite sono possibili solo dopo comunicazione a Ortofrutta Italia e in copia ad Agecontrol, l'agenzia pubblica per i controlli e le azioni comunitarie, rispettando comunque i parametri minimi di qualità stabiliti per grado Brix e durezza.

"Non tutte le aziende che coltivano varietà precoci hanno effettuato tale segnalazione - commenta il coordinatore - I controlli sistematici comunque sono partiti e interessano almeno il 10% delle partite; inoltre, ogni operatore deve essere controllato almeno due volte ogni tre anni per la verifica dei requisiti. Agecontrol accerta anche l'origine del prodotto."

Un ultimo aspetto su cui riflettere. Quest'anno la produzione cilena di kiwi sarà decisamente ridimensionata dalle gelate che hanno colpito il paese sudamericano (vedi notizia su FreshPlaza dell'08/10/2013). Condizione ideale per il prodotto italiano sarebbe dunque arrivare fino a maggio - periodo in cui sul mercato mancherà appunto il prodotto cileno - con il nostro kiwi al massimo delle caratteristiche organolettiche. Le suddette pratiche scorrette, invece, oltre all'immagine danneggiano anche la qualità in post-conservazione del prodotto. Ne vale la pena?