
"Concluderemo la stagione tra pochissimi giorni, alla fine del mese di giugno. Tutte le varietà hanno mantenuto le medie produttive degli altri anni, ad eccezione della ciliegia Ferrovia che registra un 20% in più grazie a una migliore allegagione - illustra a FreshPlaza Nicola Giuliano - Su circa 4.500 tonnellate di prodotto commercializzato, quasi 3.500 appartengono a Ferrovia, la cultivar che più contraddistingue queste zone e che ogni anno segna degli aumenti di superficie del 2-3%."

"Da un punto di vista qualitativo - prosegue Giuliano - è stata un'ottima annata; solo i calibri perdono un paio di numeri rispetto alla media, proprio per quel 20% in più di produzione."
"L'andamento dei prezzi è stato buono, considerando anche le pezzature inferiori, in linea con quelli dello scorso anno, con buone soddisfazioni per i produttori. D'altra parte, ciò rispecchia la mancanza di prodotto riscontrata al nord Italia e anche in Europa."

L'azienda Giuliano, che ha come canale commerciale di riferimento la Grande distribuzione organizzata (cui destina il 90% dei suoi volumi), spedisce il 50% del prodotto in Italia e il 50% all'estero, dove quest'anno ha verificato un deciso incremento della domanda russa.

"Sia sul mercato interno che su quello estero - osserva ancora Giuliano - abbiamo iniziato ad avvertire la concorrenza turca proprio da questa settimana, in chiusura di campagna. Si tratta, perciò, solo di un disturbo marginale."

Riguardo al futuro, Nicola Giuliano dichiara: "Proprio in questi giorni stiamo ultimando alcuni accordi per delle varietà tardive, da coltivare nella nostra azienda o da dare in concessione, che ci permetteranno di estendere la campagna delle ciliegie per altri quindici giorni."

"Ho anche chiesto al nuovo assessore regionale all'Agricoltura di prendere in seria considerazione, nel prossimo Piano di sviluppo rurale, lo stanziamento di contributi per la difesa dalle avversità atmosferiche degli impianti di ciliegio. Troppo spesso i problemi legati al maltempo costringono i cerasicoltori a interrompere le forniture, con conseguenti difficoltà nei rapporti con la Grande distribuzione, soprattutto estera, che tende a favorire altri paesi produttori più affidabili."
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