"La campagna è stata piuttosto positiva. Essendo il Nashi una pianta resistente anche a temperature molto basse, non si sono registrate problematiche legate al clima" dichiara Fabrizio Oderda (foto a lato), titolare dell'azienda.
"Quest'anno abbiamo raccolto circa 5.000 quintali e, rispetto alle scorse stagioni, il prodotto è andato esaurito a fine gennaio. Dato che ci sono dei nuovi impianti che entrano in produzione quest'anno, l'aspettativa è di toccare i 7.000 quintali nella stagione 2013."
"I prezzi sono stati variabili a seconda delle piazze di vendita - continua Oderda - Non c'è stata un'uniformità (che costituisce l'obiettivo futuro dell'azienda), ma si registrano circa 20 centesimi in più rispetto alla passata campagna." Il mercato di destinazione principale per il Nashi è rimasto il mercato nazionale del Nord Italia, mentre limitati quantitativi sono stati destinati all'estero (Belgio).
Riguardo all'apprezzamento del prodotto da parte dei consumatori, Oderda dichiara: "Il frutto presenta un bollino dove, oltre al marchio aziendale Trybeca, è presente anche il nostro sito web, e parecchi consumatori ci scrivono esprimendo apprezzamento per il prodotto. Fanno solo un po' fatica a trovarlo, in quanto distribuirlo in modo capillare risulta difficile."
"C'è un po' di resistenza da parte di qualche punto vendita a mettere il Nashi in scaffale - lamenta Oderda - Si tratta di un prodotto che si vende meno, non lo conoscono e non hanno voglia di mettersi a fare un po' di promozione."
"Collaboro con un'azienda più piccola, gestita da Franco Romanisio, che partecipa a tutte le fiere in Liguria e Piemonte, dove si tengono degustazioni e si fa vendita diretta - racconta Oderda - Tutta la sua produzione (400 quintali) viene venduta al minuto. Avendo un rapporto diretto con il consumatore, quest'ultimo apprezza il frutto ed è una cosa positiva."
Il confezionamento del Nashi bollinato avviene a mano, in padelle con frutti di varia pezzatura. "Quest'anno, su richiesta di un nostro cliente importante, abbiamo creato una vaschetta con 4 frutti che ha avuto un buon riscontro."
Come racconta il titolare di Trybeca, quando il Nashi è arrivato alla fine degli anni '80-inizi anni '90 è stato svilito sul nascere. "Le varietà esistenti sono moltissime; noi siamo partiti con una quindicina e siamo arrivati a tre (Try, Plumpy e Deli). La nostra sfida maggiore è stata quella di fare apprezzare il Nashi, e in questo ci hanno aiutato un bollino e una programmazione marketing adeguata."
"Secondo noi non si è trattato di un problema di mercato, ma di una questione culturale, perché essendo una pera asiatica ha delle caratteristiche diverse dalla pera italiana" dichiara Oderda, concludendo: "Ora dopo oltre 20 anni di esperienza (analisi fogliari, esperimenti, ecc) sappiamo di cosa ha bisogno la pianta. E' un esemplare che ha pochissimi problemi di malattie, quindi sono previsti scarsi trattamenti. Il frutto va colto maturo sull'albero, non va raccolto prima del tempo perché altrimenti non presenta una buona pezzatura. Caratteristica inconfondibile del Nashi Trybeca è la punteggiatura della buccia."
Contatti:
Fabrizio Oderda
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