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"Le serre di vetro non sono meglio di quelle di plastica; i tempi sono cambiati"

Quando si costruisce una nuova serra si pone sempre una questione importante: costruire una serra tradizionale in vetro o provarne una in plastica? Qual'è l'opzione migliore? E' meglio di vetro? O in polimero? E perché?

Secondo Benjamin Richel dalla Richel Greenhouse, recenti innovazioni e nuove possibilità hanno ridotto la differenza tra i due materiali. "A seconda delle competenze dei coltivatori e delle loro ambizioni, c'è a disposizione un tipo di serra che si adatta a tutti. Al giorno d'oggi, per certi produttori, una serra in vetro non è meglio di una in plastica, i tempi sono cambiati."

"Nel 1960, alcune innovazioni nelle tecnologie delle pellicole ad elevata trasmissione luminosa e durata nel tempo, hanno permesso l'utilizzo di film di polietilene per coprire le serre", spiega Benjamin Richel che parla brevemente della storia sull'evoluzione dei materiali a effetto serra. "Oggi oltre l'85% delle serre nel mondo sono a polimeri. Le serre di polimeri sono state costruite maggiormente nei paesi del Sud, utilizzando apparecchi a bassa tecnologia. Le serre di vetro vengono utilizzate di più nei paesi del nord, con apparecchiature ad alta tecnologia. Dal 1990, il Canada e la Scandinavia, hanno utilizzato per le loro serre sia il vetro che polimeri di fascia alta, con le stesse apparecchiature ad alta tecnologia all'interno. Dal 2000, il miglioramento dei polimeri di fascia alta per le serre da un lato, e lo sviluppo di alta tecnologia nei paesi del Sud come Turchia o Messico, dall'altra, hanno cambiato la situazione."



Secondo Richel, le moderne serre in polimeri stanno diventando una reale alternativa a quelle in vetro. "Le moderne serre di polimeri contengono volumi maggiori e consentono di ottenere buone produzioni grazie alla trasmissione della luce da un lato, mentre dall'altro permettono di risparmiare energia grazie all'utilizzo di un doppio rivestimento gonfiato e altre tecniche di risparmio energetico intelligenti. Inoltre le serre di polimeri offrono il vantaggio della luce diffusa, a fronte di un piccolo investimento economico."



"D'altra parte, una serra di vetro offre una migliore trasmissione della luce diretta, e clima più secco perché l'acqua di condensa è più facile da evacuare", aggiunge Richel. "I coltivatori nei Paesi Bassi, con più di 50 anni di esperienza nelle serre in vetro, e con lo sviluppo di serre semi-chiuse ad altissima tecnologia, continueranno ad investire in questo tipo di serre. In altri paesi del Nord, le serre in vetro sono ancora la scelta principale, ma esperienze di successo con serre di polimeri di ultima generazione si segnalano in Scandinavia e in Russia. I produttori canadesi, che tradizionalmente utilizzano entrambi i sistemi, hanno di recente investito in serre in vetro molto moderne, ma la loro esperienza con le vecchie serre di polimeri avrebbe bisogno di essere rivista con le serre a polimeri più avanzate, con più luce e maggiori volumi, per poter fare un confronto. In Scandinavia, il costo energetico è un fattore importante perché gli agricoltori scelgano serre in polimeri con doppio film gonfiato."



Per i coltivatori sotto serra nei paesi del Sud, Richel è molto chiaro su quale tipo di serra sia per loro migliore da utilizzare. "Nei paesi del Sud come la Turchia e il Messico, gli investitori industriali hanno colto l'occasione di un mercato attraente per le imprese fin dalla fine del 1990. Sono state costruite serre in vetro e plastica, con apparecchiature ad alta tecnologia, e in quei paesi è stata acquisita nuova esperienza nella coltivazione di ortaggi sotto serra. Nuovi leader sono apparsi con aziende fino a 80 o 100 ettari. In questo tipo di clima, l'esperienza sembra mostrare che le serre di polimeri offrono un ritorno sugli investimenti migliore. Offrono un migliore clima, luce diffusa e una maggiore ventilazione in particolare quando si utilizzano reti contro gli insetti. Un altro vantaggio è il costo più economico: 20-30% in meno su tutto l'investimento."

"Le serre di vetro tendono ad essere di più difficile gestione ad alte temperature e alte radiazioni solari e non consentono una maggiore produzione per giustificare un investimento più elevato", ha detto Richel. Ecco perché i produttori messicani che hanno utilizzato entrambe le tecnologie tendono a continuare ad investire nei polimeri".



Uno svantaggio dei polimeri, è che la pellicola deve essere sostituita ogni 3 o 5 anni, a seconda delle radiazione solari. "In entrambi i paesi, la luce è un fattore importante. Le serre, sia di vetro che di polimeri, devono essere lavate regolarmente. Tuttavia, la trasmissione della luce del film è tra l'89 e il 92% (considerando le ultime evoluzioni in polietilene). Per il vetro standard va dall'89 al 90% e fino al 96% per gli ultimi tipi di vetro, più costosi, che hanno un rivestimento anti-riflesso."

Dalla sua creazione nel 1964, la Richel ha prodotto e commercializzato serre di polimeri di fascia alta in tutto il mondo. Con progetti di lavoro in più di 80 paesi, la Richel è spesso vista come uno dei leader del settore. "Scandinavia e Messico sono due esempi opposti dove i progetti con l'uso di polimeri ad alto contenuto tecnologico della Richel sono stati realizzati con grande successo", ha detto orgoglioso Richel. "Così davvero possiamo dire di fornire soluzioni per tutte le situazioni."



Parlando delle ultime innovazioni, Richel dà un'idea delle possibilità: "L'ultimo modello della nostra serra in polimero ha una larghezza di 12m80, con altezza di 7m50 in gronda e 10,9 metri al colmo, con una ventilazione a farfalla continua. Le strutture producono una quantità minima di ombra e hanno un nuovo modo per evacuare efficacemente l'acqua di condensa. Il clima generato in una serra ad alto volume offre nuove possibilità."



Richel termina il suo intervento a favore delle serre in polimeri dicendo che in alcuni momenti si tratta solo del 'modo di pensare' dei coltivatori. "Alcuni coltivatori scelgono il vetro perché non hanno familiarità con l'alta qualità dei prodotti di plastica," ha detto. "Ma noi, e gli altri produttori europei, possiamo davvero fornire buone serre di polimeri. Abbiamo soluzioni per rispondere alle loro esigenze".

In definitiva, nota Richel, una serra è solo uno strumento, e spetta al coltivatore individuare ciò che è meglio per lui, considerando le sue tecniche di coltivazione e il clima. "Si tratta di poche cose per quello che stai stai facendo sotto la serra, perché molto dipende dal coltivatore stesso," ha detto. "Ma è anche un bene per il coltivatore avere a disposizione grandi strumenti."

Contatti:
Richel Greenhouse
Benjamin Richel
Web: www.richel.fr

Tutte le fotografie sono di proprietà di Richel Greenhouse

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: