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Arrestati con l'accusa di corruzione imprenditori, dirigenti e funzionari del Ministero delle Politiche agricole

In un'operazione condotta ieri, 11 dicembre 2012, dalla Guardia di Finanza, sono stati effettuati arresti per corruzione di diversi imprenditori, dirigenti e funzionari del MIPAAF-Ministero delle Politiche agricole e sequestri di beni per oltre 22 milioni di euro, comprensivo di 43 tra terreni e fabbricati, 10 tra autoveicoli e motocicli e numerosi conti correnti, depositi titoli e polizze assicurative.

I reati contestati sono contro la Pubblica Amministrazione, per presunti atti contrari ai doveri di ufficio, di turbata libertà degli incanti e di turbata libertà nella scelta del contraente. Secondo le accuse, ammonterebbero a 32 milioni di euro i contributi statali illecitamente erogati a una ventina di aziende nell'arco di quattro anni, dal 2007 al 2011. Tra le iniziative coinvolte, "Marinando", "Food 4U", Frutta nelle scuole".

L'inchiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava è scattata a seguito di un esposto anonimo del 2011. Nell'ordinanza di oltre 240 pagine firmata dal gip Flavia Costantini, sono numerosi i capi di imputazione contestati agli indagati nell'ambito dell'inchiesta che ha riguardato diversi settori amministrativi del ministero delle Politiche agricole. L'operazione della Guardia di Finanza è stata denominata "Centurione". Complessivamente sono 11 i provvedimenti di custodia cautelare (sei in carcere e cinque ai domiciliari) emessi dalla procura di Roma nei confronti degli indagati, che in totale sarebbero 37, tra cui 13 dirigenti e funzionari pubblici.

Tra loro figura anche il capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga, Giuseppe Ambrosio (vedi notizia su FreshPlaza del 07/12/2011), in precedenza anche capo di gabinetto dei ministri Zaia e Galan. Giuseppe Ambrosio ricopre oggi anche la carica di direttore generale del CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (vedi notizia su FreshPlaza del 10/05/2012).

Come ha spiegato il Ministro Mario Catania, relativamente all'incarico del funzionario presso il CRA: "Ambrosio non è stato promosso dal Ministero, ma ha risposto a un bando dell'ente in questione, e quindi il suo curriculum è stato valutato non dal Ministero, ma dall'ente stesso". Quanto invece alla nomina a capo segreteria del sottosegretario, si tratta di "un ruolo funzionale non remunerato", ha spiegato il Ministro, aggiungendo che l'azione della Magistratura troverà piena collaborazione da parte del dicastero.

Oltre ad Ambrosio, in carcere è finita anche la moglie Stefania Ricciardi, dirigente dell'ufficio promozione e valorizzazione presso la direzione generale della qualità agroalimentare e già al centro di precedenti indagini (vedi notizia su FreshPlaza del 07/03/2011).

Analoga misura cautelare è stata adottata nei confronti di Ludovico Gay, già direttore generale di Buonitalia Spa, Francesco Saverio Abate, direttore generale della Pesca marittima e dell'acquacoltura e di Alfredo Bernardini, capo ufficio stampa della Confederazione italiana agricoltori; la lista è chiusa da Michele Mariani, impiegato del Mipaaf. Gli arresti domiciliari sono stati adottati invece per gli imprenditori Claudia Maria Golinelli, Luigi Cardona e Oliviero Sordini. Ai domiciliari anche Riccardo Deserti, attuale direttore del consorzio del Parmigiano Reggiano e Luca Gaudiano, funzionario del Mipaaf. Le contestazioni a Deserti riguardano fatti relativi a quando era in servizio al ministero, hanno spiegato gli investigatori della Guardia di Finanza.

Per il Ministro Catania: "Non è l'intera attività del Ministero sotto osservazione, ma l'attività di comunicazione istituzionale e di promozione che ha un tasso di discrezionalità che non me l'ha mai resa particolarmente simpatica". In ogni caso: "E' importante che non venga macchiata l'immagine del Ministero: parliamo di atti che riguardano un periodo che va dal 2007 al maggio 2011 e la collocazione cronologica è importante". Dopo gli arresti, verrà predisposta "la sospensione per le persone investite" e l'avvio di una verifica di quello che è "rimasto fuori dal perimetro di indagine".

Come precisato dal sottosegretario Braga: "Il 3 dicembre 2011 ho prestato giuramento e, non avendo esperienza di governo, ho chiesto di una persona che ne avesse e mi potesse affiancare. Mi è stato risposto che Ambrosio aveva svolto il ruolo di capo di gabinetto dei ministri Galan e Zaia. Lui accolse l'ipotesi di entrare nella mia segreteria con entusiasmo e ha sempre svolto questo ruolo con correttezza".

I commenti del mondo agricolo
La Cia-Confederazione italiana agricoltori esprime massima fiducia nell'operato della Magistratura perché venga fatta al più presto chiarezza. Per quanto riguarda il coinvolgimento di Bernardini, la Cia gli esprime vicinanza e auspica che egli possa dimostrare la sua completa estraneità ai fatti.

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha commentato: "Siamo sconcertati da quanto emerso dalle notizie stampa sull'inchiesta che riguarda funzionari pubblici, dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e imprenditori per supposti reati contro la Pubblica Amministrazione. Abbiamo piena fiducia nell'operato della Guardia di Finanza e della Magistratura, che ci auguriamo faccia presto piena chiarezza".

Totale apprezzamento per l'azione della Guardia di Finanza e della Magistratura è stato espresso dal presidente della Coldiretti Sergio Marini, con l'auspicio che si vada fino in fondo nel fare pienamente luce su una situazione che, se confermata, danneggia gravemente l'interesse e l'immagine di imprese, cittadini e di un intero sistema produttivo "Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere con forza che - sottolinea Marini - il futuro della nostra agricoltura e dell'intero Paese è legato all'affermazione continua della verità e della trasparenza, alla correttezza e all'etica dei comportamenti. Questo - conclude Marini - vale per tutti, dalle imprese alla pubblica amministrazione che deve rappresentare, più di ogni altro, un esempio di credibile presidio istituzionale".

Il presidente della COPAGRI, Franco Verrascina ha dichiarato: "Ove venisse accertato come vero quanto contestato nell'odierna operazione della Guardia di Finanza a diversi dirigenti e funzionari del Ministero delle Politiche Agricole, e ad imprenditori si tratterebbe di fatti gravi da reprimere senza esitazione, tanto più in un momento di profonda crisi economico finanziaria come quello che il Paese sta attraversando. Bene, dunque, l'azione della Guardia di Finanza, perché il mondo agricolo ha bisogno della massima trasparenza".
Data di pubblicazione: