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"Intervista a Luigi Vannini (DEIAgra, UNIBO) e a Luciano Trentini (CSO) sul IV Corso "Freschi e Trasformati Ortofrutticoli"




FreshPlaza, da sempre sostenitrice delle azioni di formazione nel settore dell'ortofrutta, ha realizzato una "intervista doppia", interpellando, da un lato, l'organizzatore del Corso di Alta Formazione "Freschi e Trasformati Ortofrutticoli: Economia, Innovazione, Mercati", ovvero il Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie dell'Università di Bologna nella persona del Prof. Luigi Vannini, direttore del Dipartimento e direttore dello stesso Corso; dall'altro lato, il suo principale ente promotore, il CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, nella figura del Responsabile Relazioni Esterne ed Europee, Dott. Luciano Trentini.

E' anche grazie alla stretta collaborazione e amicizia tra i due che l'iniziativa ha potuto decollare e affermarsi con successo come strumento di formazione per gli operatori del settore.


Luciano Trentini e Luigi Vannini, relatori allo stesso tavolo, in occasione di una recente conferenza.

FreshPlaza (FP) - Siamo giunti alla IV edizione del Corso Alta Formazione dedicato al comparto dell'ortofrutta. Quale il bilancio delle passate edizioni del Corso?

Prof. Vannini:
Il bilancio è estremamente positivo: valutazione implicitamente dimostrata dalla prosecuzione del corso oggi giunto alla IV edizione, ma soprattutto espressa dai riscontri provenienti sia dal mondo delle imprese, sia dai partecipanti. Le prime hanno aderito con continuità a questa iniziativa, facendo partecipare più candidati a tutte le edizioni, ma soprattutto esprimendo una positiva valutazione sui risultati conseguiti dai corsisti e sulle loro accresciute abilità e capacità professionali. Per quanto attiene i corsisti vorrei sottolinearne l’entusiasmo, la partecipazione attiva, la valutazione critica, l'impegno costante, la qualità e originalità degli elaborati di valutazione conclusiva del corso.

In termini di valutazione, mi preme ricordare che questo è stato ritenuto fra le esperienze di Alta Formazione di maggiore interesse e originalità dell'Ateneo di Bologna e oggetto di specifica valutazione all'interno del progetto comunitario denominato QACEP (www.qacep.eu).

Dott. Trentini:
Posso confermare che il percorso formativo avviato ha suscitato fin dall'inizio il forte interesse delle imprese del settore. Per il CSO, all'origine l'iniziativa rispondeva a esigenze dei propri soci di migliorare le abilità professionali dei neo-assunti, ma si è rivelata efficace anche per i quadri aziendali come strumento di aggiornamento e approfondimento delle competenze e delle conoscenze nel più ampio ambito delle politiche agricole nel settore ortofrutticolo, in particolare per quanto riguarda le linee d'intervento finanziario, le tendenze di mercato, le tematiche di bilancio d'impresa, ecc.

Fra gli esiti inaspettati, vorrei ricordare lo sforzo profuso dai partecipanti nell'elaborazione di Project Work, che sono risultati una vera e propria fucina di idee.

FP - Quali novità caratterizzano il Corso di quest'anno rispetto alle passate edizioni?

Prof. Vannini:
Tutte le edizioni hanno modificato, nel tentativo di migliorarla, l'organizzazione della didattica, al fine di rispondere al meglio alle esigenze delle imprese, a questo proposito coinvolte anche nelle valutazioni finali di ciascun corso.

In particolare, fra le maggiori difficoltà, si è dovuto individuare il modo migliore per coniugare le esigenze degli impegni lavorativi dei partecipanti con l'organizzazione della didattica. Per questo motivo nella prossima edizione si è previsto di ridurre il carico didattico e di specializzarne i contenuti, sviluppando in modo specifico alcune tematiche che oggi ritengo strategiche quali pensiamo siano la logistica, l'innovazione e l'internazionalizzazione.

In secondo luogo si è previsto di allargare il campo di osservazione alla realtà di altri paesi, con un viaggio di studio in Spagna, ritenendo che questa possa essere una straordinaria occasione di formazione e di crescita personale.

Dott. Trentini:
La riduzione del numero delle ore e una più diretta e specializzata didattica risponde anche ad una esigenza del mondo delle imprese. In particolare, l'introduzione del viaggio studio all'estero, darà ai partecipanti sempre maggiori stimoli. Si vuole così far toccare con mano gli effetti della globalizzazione / internazionalizzazione dei mercati, allargando le conoscenze e la capacità di visione.


Ancora una foto di Luciano Trentini, insieme a Luigi Vannini.

FP - Prof. Vannini, quanto tempo le imprese ortofrutticole dedicano oggi alla loro formazione?
LV - E' difficile rispondere a questa domanda in termini quantitativi. Ciò che è certo è che il mondo delle imprese del settore manifesta una crescente sensibilità e attenzione alla formazione, soprattutto nei confronti della selezione ed assunzione di nuovo personale. Occorre ricordare, inoltre, che questa iniziativa è stata sostenuta, attraverso il CSO, dal mondo delle imprese e queste oggi dedicano sicuramente una maggiore attenzione ed importanza alla formazione del proprio personale, ritenendolo una componente strategica per competere e un patrimonio dell'impresa.

FP - Dott. Trentini, quale valore aggiunto offre questo Corso alle imprese del settore ortofrutticolo?
LT - Le imprese aderenti al CSO hanno risposto con entusiasmo all'iniziativa: non solo i soci della Emilia-Romagna, ma anche quelli del Piemonte e del Veneto. Indice questo della necessità delle imprese - e autentico valore aggiunto del corso - di qualificare il proprio personale in un settore, quello ortofrutticolo caratterizzato da una forte dinamicità, in un momento di forti cambiamenti, produttivi, organizzativi e commerciali. La valutazione positiva delle imprese deriva anche dall'equilibrio che si realizza nel Corso fra gli interventi di natura accademica e gli apporti dagli esperti e dagli operatori in grado di trasferire le loro esperienze dirette maturate anche in altri settori.

FP - Secondo la Sua esperienza, quali strumenti vanno ancora affinati nelle imprese del settore?

Prof. Vannini:
I fabbisogni di formazione nel settore, come in qualunque altro, sono a 360 gradi, tanto è vero che tra le mie aspirazioni, da anni sto pensando di affiancare a questa iniziativa un'azione di formazione permanente di aggiornamento e approfondimento, rivolta a tutti i partecipanti alle diverse edizioni di questo corso, su questioni che si propongono e s'impongono con forza nei mercati dei prodotti ortofrutticoli.

Dott. Trentini:
Oggi, a mio avviso, vi sono due strade che il mondo agricolo deve percorrere per aumentare la propria capacità di competere; da un lato una maggiore concentrazione dell’offerta per confrontarsi con un sistema distributivo che, anche in Italia, è in continua ascesa (mi riferisco alla GDO che oggi nel comparto ortofrutticolo rappresenta oltre il 50 % delle vendite); dall'altro, un tema – che a mio avviso bisogna sviluppare in tempi brevi – è quello delle O.I-Organizzazioni Interprofessionali le quali debbono e possono rappresentare quello strumento che, attraverso un sistema di regole, sarà in grado di coniugare percorsi di tipo ambientale, produttivo e commerciale.

FP - Quali sono, a Suo parere, le principali sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni?

Prof. Vannini:
Le sfide che il settore deve affrontare sono nuove e radicali. In primo luogo metterei la riduzione dei consumi e della domanda interna che modifica radicalmente e in modo nuovo, rispetto agli ultimi 60 anni, i riferimenti per il mondo della produzione. In seconda istanza collocherei l'accresciuta competizione di nuovi attori in una mutata e sempre mutevole geografia della produzione e dell’offerta globale. Infine, come diretta conseguenza delle precedenti osservazioni, collocherei la necessità di guardare al mondo per sopravvivere e competere in uno scenario sempre più complesso. Se tutto questo è vero, la conoscenza è l'arma per vincere il confronto e la formazione lo strumento per raggiungere questo obiettivo.

Dott. Trentini:

Il calo dei consumi nelle famiglie europee sta veramente minacciando il sistema ortofrutticolo. E' necessario quindi un forte impegno per il recupero di quanto perduto (circa 100 kg/anno di ortofrutta consumata in meno dal 2001 al 2012). Tutto questo implica la necessità per definire le strategie produttive, che non potranno essere solo regionali o nazionali, ma devono inevitabilmente riguardare l'intera Europa, soprattutto se dovremo difenderci dalle crisi di mercato.

Un secondo aspetto è quello della sicurezza alimentare. I danni economici procurati dalla epidemia di E. Coli del 2011 hanno dimostrato tutta la fragilità del sistema e come il reddito del produttore sia influenzabile da fattori imprevedibili. Questo comporta lo studio di sistemi assicurativi o riassicurativi che garantiscano l’impresa e il produttore.

Da ultimo, vorrei ricordare la promozione dei prodotti ortofrutticoli. Questa, insieme alla ricerca, è spesso considerata come mero costo e non nel suo valore strategico di investimento.

Per informazioni:
Sede Didattica del Corso c/o Segreteria Amministrativa
Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie - Università di Bologna
Viale G. Fanin 50, 40127 Bologna
Tel.: (+39) 051 2096 353/350
Fax: (+39) 051 2096 355
Web: www.deiagra.unibo.it
Email (scrivere ad entrambi i contatti):
Chiara Cecchetto - chiara.cecchetto@unibo.it
Claudia Ferreyra - viva.com@tin.it