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Caar (Centro agroalimentare riminese) analizza l'andamento del mercato ortofrutticolo rispetto all'anno 2009

I dati sull’andamento del mercato in confronto al 2009 sono positivi. Il Caar (Centro agroalimentare riminese) segnala infatti un incremento dei volumi pari allo 0,5%, un risultato molto importante, soprattutto se viene letto all’interno di una crisi globale che ha investito le economie mondiali provocando un costante rallentamento dei consumi in quasi tutti i settori.

Nel dettaglio però il settore alimentare, come prevedibile, tiene meglio di altri comparti, e nel caso specifico del Caar, è interessante notare che il mercato all’ingrosso riminese subisce meno gli effetti della crisi rispetto agli altri mercati nazionali. Questo è dovuto in parte alle peculiarità e caratteristiche del nostro territorio, ma anche ad una produzione locale di alta qualità che occupa il 35% dei volumi totali movimentati.

Un altro dato importante è costituito dall’aumento del 3-4% degli ingressi, e da un andamento dei prezzi che si è mostrato stabile nei confronti dell’anno appena trascorso.

"Nonostante i dati incoraggianti dell’anno 2010 – ha spiegato Valter Vannucci, Direttore del Caar – sono tanti i settori che si possono ancora sviluppare. Ne è un esempio il mercato estero, che in questo momento rappresenta il futuro, la necessità di instaurare rapporti più importanti e significativi con la GDO, di creare all’interno del mercato un’area dedicata ai prodotti tipici – DOP, IGP e locali – che non riguardano solo l’ortofrutta, e l’importanza di fornire servizi alle imprese, come ad esempio strumenti per la tutela del credito, e corsi di formazione per aggiornamento professionale".

"La GDO è una realtà importante e che spesso va in conflitto con il mercato al dettaglio – ha sottolineato Mirco Pari, Presidente del Caar – Per questo motivo l’apertura di nuovi ipermercati viene sempre guardata come fattore critico che accentua la competizione, e un ultimo esempio è dato dalle proteste per il nuovo ipercoop "Perla Verde" di Riccione, che si inaugurerà l’8 dicembre".

"In realtà la ricerca condotta dal Caar ha evidenziato come il consumatore locale sia fortemente fidelizzato alle produzioni locali del territorio e il dettaglio tradizionale riesca ad affermarsi per le caratteristiche che da sempre lo contraddistinguono: qualità, freschezza del prodotto e vendita assistita. Così i punti vendita all’interno del tessuto urbano e soprattutto residenziale - come i mercatini rionali e di quartiere - non registrano flessioni".

I trend dell'ortofrutta
- I dati della ricerca di mercato relativi ai consumi, evidenziano come la crisi abbia investito anche il settore alimentare. I consumi alimentari perdono un 3%, ma, al loro interno, resta stabile con una propensione alla crescita tutto il segmento dell’ortofrutta.

- L’ortofrutta viene consumata prevalentemente dalle donne, e in generale i maggiori consumatori sono gli over 50, mentre il picco tende al ribasso nella fascia dagli 11 ai 19 anni.

- L’ortofrutta è dunque un’isola felice nel panorama della crisi dei consumi, e a questo proposito occorre segnalare che la produzione di orticole della Provincia di Rimini è di tutto rilievo tanto, che in alcuni casi (es. lattughe) rappresenta oltre il 50% della produzione regionale: numeri indicativi che si distinguono non solo per quantità ma anche per la qualità della merce.

- Sta cambiando il mix dei consumi: da una parte i consumatori tendono a mangiare più frutta, ma con una crescente attenzione al risparmio e quindi alle promozioni, alle offerte, ai 3x2

- In crescita i prodotti con valore aggiunto, in aumento i surgelati, i prodotti elaborati e la quarta gamma.

- Continua l’erosione della GDO sul mercato tradizionale. Oggi gli equilibri raggiunti mostrano un 45% per il mercato tradizionale e un 55% al canale moderno. Ogni anno la GDO conquista 1,5% del mercato, ma la situazione nella Provincia di Rimini è in controtendenza: l’alta qualità delle produzioni e le caratteristiche dovute alla stagionalità del territorio, confermano la preferenza dei consumatori nei confronti del dettaglio tradizionale.
Data di pubblicazione: