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Frutticoltori argentini pessimisti per la stagione 2011 di mele e pere

L'incremento dei costi di manodopera e un mercato europeo stagnante hanno portato il settore argentino delle pomacee a perdere fino ai 120 milioni di dollari, segnala il giornale locale EL Cronista.

Citando Marcelo Loyarte, direttore generale della Camera argentina dei frutticoltori integrati (CAFI), il report riferisce che i costi di manodopera sono cresciuti in media del 22% dall'anno scorso e di oltre il 113% dal 2002. Questo aumento, con un mercato europeo che ancora risente degli effetti della crisi finanziaria, potrebbe significare che i ritorni non copriranno i costi di produzione, continua il report.

Il presidente del CAFI, Oscar Martín, ha chiesto al governo di approntare alcune misure d'aiuto per i frutticoltori come eliminare le tariffe all'esportazione, che costano al settore circa 22 milioni di dollari. Martín ha sottolineato che l'azione è necessaria prima della fine dell'anno.

“Prima che l'anno finisca, è importante approntare alcune misure che impediscano conseguenze negative su occupazione e produzione", ha detto Martín.

Secondo il report, la produzione di mele e pere è diretta verso Europa, Russia, Brasile e al consumo interno. Il Brasile è considerato il mercato più allettante.