A colloquio con Luca Granata (Melinda): un punto di vista su alcuni problemi dell'agricoltura e su alcune possibili soluzioni
1) Problema: limitato potere contrattuale dei produttori
Possibile soluzione: " Una maggiore concentrazione dell'offerta. La maggior parte delle aziende agricole che operano sul mercato - sia in forma singola che in diversi modi associata - hanno dimensioni irrisorie rispetto alla aziende della distribuzione, da cui inevitabilmente deriva un forte disequilibrio contrattuale. Una maggiore concentrazione dell'offerta da parte delle aziende agricole passa inevitabilmente attraverso l'acquisizione o attraverso la creazione di alleanze.
Personalmente - dichiara Luca Granata - ritengo che questa seconda via sia preferibile in quanto - nonostante richieda tempi più lunghi per la realizzazione - crea una maggiore comunione di intenti tra i protagonisti che, nel medio-lungo termine può dimostrarsi l'elemento che fa la differenza. Forse qualche volta c'è un certo errore di prospettiva: credo che le aziende agricole - singole o associate - potrebbero guardare ad altre realtà simili più come a potenziali alleati piuttosto che come a concorrenti e valutare se esiste la possibilità di cooperare alla ricerca di mutui benefici.
2) Problema: comprensione del Mercato.
Possibile soluzione: "Utilizzo sempre maggiore e migliore delle informazioni disponibili. Nel settore delle mele - e credo che sia lo stesso in tutti gli altri settori della produzione agricola - disponiamo oggi di informazioni numerose ed accurate più di quanto sia mai stato in passato. Conosciamo infatti le produzioni, i flussi di importazione ed esportazione, i consumi, l'evoluzione delle vendite, le esigenze dei distributori e dei consumatori etc etc.
Disponiamo quindi di informazioni, accessibili facilmente e gratuitamente, che possono aiutarci a comprendere a fondo innumerevoli aspetti del mercato in cui operiamo e quindi ad orientare meglio le nostre scelte sia tattiche che strategiche. Credo - sottolinea Luca Granata - che ciascuno di noi operatori potrebbe fare una riflessione ancora più approfondita sulla qualità dell'analisi di Mercato svolta prima dell'assunzione di decisioni di qualsiasi tipo.
3) Problema: elevato prezzo percepito della frutta.
Possibile soluzione: "Sfatare i luoghi comuni. Uno dei luoghi comuni ricorrenti, forse uno dei più subdoli, è quello secondo il quale la frutta costa molto, o troppo. Ed i luoghi comuni si sfatano non certamente criticando coloro i quali li ritengono veritieri, quanto piuttosto fornendo loro maggiori informazioni.
Per esempio, sulla base dei dati ISTAT e dei dati raccolti da diversi primari Istituti di ricerca di Mercato emerge che frutta e verdura (escluse le patate) incidono per circa il 2,2% della spesa delle famiglie italiane, con un'incidenza pressoché identica tra frutta e verdura. Ciò significa che la frutta assorbe l'1% delle nostre spese mensili. Le mele, che sono il frutto preferito e quindi più consumato dagli italiani, a loro volta rappresentano il 20% di ciò che si spende per la frutta, cioè lo 0,2% della spesa media mensile di una famiglia.
Forse noi produttori dovremmo impegnarci ancora di più per far comprendere ai consumatori che con circa 2 euro (più o meno il prezzo di 2 caffè) possono acquistare 1 Kg (5 frutti mediamente) delle migliori mele italiane e portare sulla loro tavola 5 porzioni di uno degli alimenti più sani che la Natura ci mette a disposizione. Francamente non riesco a pensare - osserva Luca Granata - a molti altri alimenti con rapporto qualità/prezzo migliore delle nostre mele.
Forse dovremmo aiutare di più i consumatori a valutare quanto costano 100g di mele (0,2 euro) rispetto a 100g di altri prodotti alimentari di largo consumo, che hanno un profilo salutistico e nutrizionale decisamente meno favorevole e che magari hanno un prezzo da 3 a 10 volte superiore a quello mele, di cui però nessuno parla mai.
4) Problema: basso reddito degli agricoltori
Possibile soluzione: ricercare soluzioni nuove all'interno del settore piuttosto che ricercare entità esterne cui addossare la responsabilità per i nostri risultati inferiori a quelli che vorremmo. Senza voler cadere in luoghi comuni, è certamente un po' vero che noi agricoltori siamo spesso inclini a puntare il dito contro il clima, o contro la pubblica Amministrazione o contro i produttori Esteri o contro la GDO o contro chissà chi e cosa altro per giustificare la nostra situazione.
Credo che forse dovremmo puntare, almeno qualche volta, il dito anche contro noi stessi e valutare se stiamo davvero facendo tutto il possibile per migliorare noi stessi creando sinergie tra produttori, aumentando il livello di servizio per i consumatori e comunicando di più e meglio il valore dei nostri prodotti.
Un commento per concludere:
"Personalmente - conclude Luca Granata - ritengo che il nostro settore, quello dell'Agricoltura presenti opportunità enormi, e non lo dico perché è di moda proporsi sempre con un atteggiamento positivo, ma perché lo penso davvero. Credo infatti che rispetto a tutti gli altri settori godiamo di 2 condizioni di straordinario vantaggio:
1. L'incremento del consumo di frutta e verdura è fortemente sostenuto da tutti, a tutti i livelli, e per tutte le persone, cosa che non si verifica per nessun altro prodotto;
2. Nella parte più benestante del nostro Pianeta, dove vive circa il 25% della popolazione della Terra e dove si concentra circa il 80% del PIL planetario, il cibo è l'unico bene indispensabile per la vita, disponibile in quantità limitata, con gli addetti all'Agricoltura - cioè chi produce il cibo - che sono meno del 5% dei residenti.
Se saremo capaci di sfruttare anche solo in parte queste 2 portentose opportunità, aiutando le persone a capire il reale valore della frutta e creando maggiore cooperazione tra noi produttori, il futuro del settore ortofrutta potrà essere brillante".
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