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Una panoramica sul mercato russo – 50ma settimana

Finalmente, nel corso della 50ma settimana, il mercato ortofrutticolo russo ha mostrato qualche segno di attività collegata alle feste di fine anno e la domanda è risultata decisamente maggiore rispetto alla settimana precedente. Tale fenomeno, nondimeno, si è sentito praticamente solo sulle piazze maggiori e cioè a San Pietroburgo e a Mosca, mentre nelle regioni interne del paese la situazione è rimasta invariata.

Le condizioni climatiche si sono fatte meno rigide, con temperature tra -3 e zero gradi centigradi dall’area di Krasnodar fino agli Urali (Mosca e San Pietroburgo comprese), mentre le temperature registrate in Siberia sono state intorno ai -10 gradi.

Nel corso della settimana numero 50, il dollaro ha terminato il suo corso al rialzo, contro tutte le analisi finanziarie. La settimana si è conclusa sotto il livello di 28,00 rubli per un dollaro – 27,93.

Gli agrumi sono rimasti saldamente in testa come prodotto maggiormente richiesto. I nuovi arrivi dal Marocco sono rimasti sullo stesso livello della settimana precedente – solo un vascello giunto alla fine della settimana è stato spostato alla settimana numero 51. Perciò, il volume degli arrivi è stato complessivamente di 15.400 pallets. L’ultimo vascello giunto dal Sudafrica, con 1.800 pallets a bordo, è stato ben accolto dal mercato.

Arance
I prezzi per le Valencia sudafricane sono rimasti su un livello elevato, essendo queste arance ormai al termine della stagione – circa 1,08 $/kg. Stesso andamento per la quotazione della merce argentina e uruguaiana – 0,95 $/kg. L’offerta di arance non è stata comunque così abbondante. Il prodotto turco è aumentato a 1,00 $/kg. Non si è delineata una chiara preferenza tra le arance del vecchio e quelle del nuovo raccolto – alcune regioni hanno richiesto maggiormente la merce sudafricana, altre hanno domandato arance turche. Per 51ma settimana sono attesi i primi arrivi di Navel dall’Egitto.

Limoni
I limoni hanno mostrato l’unico andamento in calo del comparto agrumi. I prezzi per il prodotto turco sono scesi fino a 1,18 $/kg sulla piazza di Novorossijsk, senza incontrare grande domanda. I limoni spagnoli hanno fatto il loro ingresso sui mercati di Mosca e San Pietroburgo, con quotazioni introno a 1,47 $/kg in entrambe le città. In ogni caso, l’offerta di prodotto non è stata granché abbondante.

Mandarini
La domanda per i mandarini è risultata piuttosto forte nel corso della 50ma settimana. Le clementine di produzione marocchina, nonostante qualche problema qualitativo negli ultimi arrivi, si sono mosse al rialzo - fino a 1,93 $/kg a San Pietroburgo. Tuttavia, le vendite sono calate a Mosca, non appena la merce spagnola – trasportata via camion – ha cominciato ad affacciarsi sul mercato, offerta a 1,79 $/kg. Il generale trend al rialzo ha coinvolto anche i mandarini turchi, scambiati a Novorossijsk per 1,29 $/kg e a Mosca per 1,40 $/kg. In Turchia, la stagione dei mandarini Satsuma si è ormai conclusa e altre varietà faranno a breve la loro comparsa sul mercato.

Pompelmi/Pomelo
I pompelmi di piccolo calibro sono stati offerti a Novorossijsk, a partire da 1,07 $/kg, mentre i frutti di calibro maggiore hanno quotato da 1,22 $/kg in su. A San Pietroburgo, comunque, il livello dei prezzi non si è spinto oltre 1,25 $/kg; stessa quotazione per la merce proveniente dalla Florida, la quale non ha tuttavia incontrato grande domanda. La merce più costosa è risultata quella di produzione israeliana - 1,50 $/kg sia a San Pietroburgo sia a Mosca. La situazione per i pomelo cinesi è migliorata in relazione alla domanda e il prezzo si è attestato su 1,07 $/kg nel corso della 50ma settimana.

Mele
Il mercato melicolo nel corso della settimana è risultato ancora difficile nelle regioni meridionali della Federazione Russa, data l’abbondanza di prodotto locale, offerto a basso prezzo (0,90 $/kg a Mosca). La merce polacca ha mantenuto la sua posizione a 1,04 $/kg per la maggior parte delle varietà. La cultivar più costosa è risultata la Golden, quotata da 1,07 a 1,25 $/kg, a seconda del calibro. Le Granny di produzione francese sono rimaste allo stesso livello della settimana precedente - 1,64 $/kg, mentre le vendite di Golden francesi si sono fatte più difficili a Mosca e San Pietroburgo, per via della concorrenza da parte di analoga merce proveniente da altri paesi (tra cui Polonia e mele locali): di conseguenza, i prezzi sono scesi fino a 1,60 $/kg. In calo anche le Jonagold di produzione belga - 1,61 $/kg. Le vendite di mele Fuji cinesi si sono ravvivate, con quotazioni a partire da 1,54 $/kg. Le più costose sul mercato sono risultate le mele statunitensi – circa 2,00 $/kg.

Pere
Il mercato delle pere è risultato debole un po’ ovunque nel paese. Le Lucas polacche sono praticamente terminate, eccezion fatta per una piccola nicchia molto economica di mercato. La domanda ha cominciato ad orientarsi sulle altre cultivars in arrivo, come la pera Rocha proveniente dal Portogallo, ma per via di una certa inerzia da parte del mercato nell’adattarsi al cambiamento, i prezzi hanno cominciato a salire - 1,735 $/kg. Un fenomeno a parte è stato invece lo strano andamento registrato sulla pera Alexandrine spagnola: nonostante fosse offerta ad un prezzo più abbordabile rispetto alla Rocha (1,57 $/kg), non è riuscita ad incontrare la domanda. Le pere Conference sono state scambiate ad un livello di prezzo anche inferiore rispetto alla settimana precedente – da 1,70 $/kg per il calibro 60+ a 1,97 $/kg per quello 75+. Nonostante il calo delle quotazioni, il volume delle vendite è rimasto piuttosto scarso. La merce di produzione cinese ha cominciato a muoversi su una quotazione di 1,03 $/kg.

Uva da tavola
La domanda di uva da tavola nel corso della 50ma settimana è cresciuta in confronto con la settimana precedente. Le uve bianche italiane si sono apprezzate fino a 2,66 $/kg, mentre la Red Globe è salita a 2,86 $/kg. La stagione della Sultana turca è ormai al termine, con prezzi a partire da 2,43 $/kg in su, a seconda della qualità, che ha cominciato a scemare. Nelle regioni meridionali del paese ha fatto la sua comparsa la merce libanese, ben accolta su una quotazione di 2,40 $/kg, grazie alla gradevole presentazione. La Red Globe proveniente dagli States è stata venduta a 2,83 $/kg.

Kiwi
Molto rapido è risultato l’adattamento del mercato alle difficoltà che si erano segnalate nel corso della 49ma settimana, sicché nella cinquantesima non c’è stata praticamente alcuna offerta di kiwi.

Melograno
Ora che la merce di produzione egiziana è completamente uscita dal mercato e stante un certo ritardo nell’avvio della stagione iraniana, i prezzi hanno reagito con un sostanzioso aumento per il prodotto proveniente da qualsiasi origine. I frutti di melograno prodotti in Turchia sono balzati a 2,86 $/kg, mentre la merce statunitense ha toccato quota 3,58 $/kg. Al top della classifica si è collocato il prodotto spagnolo, con una quotazione di 3,94 $/kg.

Verdure
Le patate olandesi sono aumentate a 0,40 $/kg nonostante la presenza di merce di produzione locale offerta ad un prezzo più economico (0,27 $/kg). Le cipolle locali sono rimaste nella stessa posizione della settimana precedente - 0,18 $/kg, mentre il prezzo delle carote si è diversificato: da 0,32 $/kg per la merce di produzione domestica a 0,64 $/kg per quella olandese d’importazione. I cetrioli hanno proseguito il loro trend al rialzo – da 1,79 $/kg per la merce turca in avvio di settimana a 2,36 $/kg sul finire della stessa a Mosca. I cetrioli spagnoli sono stati venduti a 2,56 $/kg. Stessa tendenza si è registrata per i pomodori marocchini, aumentati a 1,67 $/kg, mentre quelli di produzione turca sono saliti a 1,75 $/kg. I peperoni israeliani hanno incontrato qualche difficoltà nelle vendite, pur se relativamente economici (1,79 $/kg).

Pavel Bandurovsky
195269, Russia, St. Petersburg,
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