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Una panoramica sul mercato russo – 43ma settimana

Prosegue anche nella 43ma settimana il rallentamento degli scambi sul mercato ortofrutticolo russo. In parte, tale andamento è stato dovuto al ritorno di temperature relativamente elevate in Russia. La cosa ha favorito le vendite di angurie e meloni, attività insolita a fine ottobre, quando per alcune regioni della Federazione Russa è tempo di prime nevicate e non certo di temperature intorno ai 10 gradi come stavolta.

La ragione più profonda del rallentamento degli scambi commerciali è però da individuarsi nell’aggravio della situazione monetaria, con conseguenti azioni prudenziali da parte delle strutture finanziarie. Quasi tutti i trasferimenti di denaro sia internamente al paese che verso destinazioni esterne hanno subito ritardi di 1-2 giorni in più rispetto alle tempistiche normali.

Gli arrivi di nuova merce nel corso della 43ma settimana sono stati corposi: 10.500 pallets dal Sudafrica e 3.000 dall’Argentina. La maggior parte della merce è stata costituita da arance, perfino da parte argentina, dove i limoni sono ormai praticamente esauriti. La stagione marocchina è cominciata con un primo vascello contenente 1.900 pallets, le cui operazioni di scarico sono cominciate sul finire della settimana.

Il dollaro USA si è apprezzato fino a 27 rubli.

Arance
Il prezzo delle arance è lentamente risalito in avvio di settimana, a seguito dei limitati volumi di nuova merce in arrivo nel corso della settimana precedente. La merce sudafricana è stata venduta a 1,11 $/kg. Alla fine della settimana, per via degli abbondanti volume in arrivo sul mercato, i prezzi sul mercato sono scesi fino a 0,99 $/kg. Le arance argentine hanno presentato qualche problema qualitativo e perciò la loro quotazione non è andata oltre il livello della settimana prima (0,91 $/kg).

Limoni
In avvio di settimana, il prezzo dei limoni turchi è significativamente aumentato sul mercato di Mosca (1,85 $/kg) e su quello di San Pietroburgo (1,93 $/kg), mentre alla fine della settimana i prezzi hanno ripiegato: 1,63 $/kg a Mosca e 1,75 $/kg a San Pietroburgo. I limoni argentini sono scesi di prezzo (1,275 $/kg) a causa della scarsa qualità, dovuta al fatto che il prodotto è ormai a fine stagione.

Mandarini
In concomitanza con l’avvio della stagione delle vendite di merce marocchina, la domanda di mandarini è risultata buona. Ciononostante, non c’è stata grande quantità di merce disponibile. I mandarini argentini non hanno subito variazioni di prezzo, data la scarsa qualità. La merce di produzione spagnola ha avuto solo limitate vendite al prezzo di 1,85 $/kg: la qualità del prodotto è risultata accettabile. Per quanto riguarda i mandarini sudafricani, non se ne sono più trovati sul mercato. La merce di produzione turca è stata piazzata a 1,40 $/kg sul mercato moscovita, in quanto si presentava ancora verde. Per quanto riguarda le prime offerte di mandarini marocchini, il prezzo iniziale è stato di 1,70 $/kg.

Pompelmi/Pomelo
I pompelmi brasiliani sono stati venduti a 1,48 $/kg, colmando un certo gap nell’offerta. Tuttavia, la domanda è stata più forte per la merce Sudafricana, nonostante una netta differenza di prezzo (1,78 $/kg). Alcuni pompelmi turchi di ottima qualità hanno fatto la loro comparsa sul mercato, con una quotazione di 2,04 $/kg. I pomelo cinesi hanno registrato vendite piuttosto lente, con prezzi intorno a 1,48 $/kg, ma senza incontrare grande domanda.

Mele
Il mercato melicolo è risultato praticamente uguale alla settimana prima, con l’unica differenza nella domanda di mele Granny Smith. La merce moldava ha limato la sua quotazione a 0,74 $/kg. Nelle regioni periferiche della Federazione Russa è arrivata merce dalle zone di Krasnodar e Voronezh, oltre a frutta dell’Azerbaigian. Le mele polacche sono diminuite a 0,96 $/kg, pur incontrando maggiore domanda rispetto alla merce di produzione serba – le mele polacche si sono infatti dimostrate di migliore qualità. Le mele serbe hanno quotato a partire da 1,185 $/kg, un prezzo superiore a quello della merce polacca, ma con un assortimento più ampio di varietà. Per le mele dell’Europa occidentale, la quotazione media è stata di 1,70 $/kg, pur senza raccogliere successo nelle vendite.

Pere
A causa dell’approccio estremamente prudente da parte degli importatori, la domanda di pere si è fatta nuovamente sentire. Come risultato, l’assortimento delle varietà si è ampliato. Nella 43ma settimana si sono registrate alcune vendite di pere Rocha portoghesi - 1,65 $/kg e di Durandeau belga - 1,73 $/kg. I prezzi per le pere Conference di produzione olandese/belga sono scesi a 1,85 $/kg, per effetto della concorrenza sul mercato di analoghe pere di diversa provenienza (Polonia e Cina). Le prime sono state vendute a partire da 1,75 $/kg, le seconde da 1,50 $/kg. Le pere Snow cinesi sono state vendute a 1,11 $/kg.

Uva da tavola
Sulla merce italiana si sono registrate vendite per via della carenza di offerta sul mercato nella 43ma settimana - 2,43 $/kg è stata la quotazione sia delle varietà bianche sia di quelle rosse. La merce meno costosa è risultata quella turca, collocata a partire da 1,59 $/kg in su, mentre la varietà moldava Isabella (uva nera) ha raggiunto una quotazione di 2,035 $/kg. La Taifu di produzione uzbeka ha quotato 1,85 $/kg.

Kiwi
Non si è registrata alcuna domanda nel corso della 43ma settimana.

Melograno
I volumi disponibili di melagrane egiziane sono aumentati in risposta ad una cresciuta domanda. In quanto a quotazione, la merce egiziana ha occupato la nicchia più bassa, con prezzi a partire da 1,85 $/kg per i frutti di calibro minore e da 2,00 $/kg per quelli di calibro maggiore. La merce turca è stata collocata a 2,03 $/kg, mentre le melagrane dell’Azerbaigian hanno spuntato 2,22 $/kg, e quelle dell’Uzbekistan 2,59 $/kg.

Verdure
A seguito di una diminuzione dei prezzi in Olanda, gli importatori hanno cominciato a rifornirsi di cipolle e patate olandesi, offerte a 0,37 $/kg nonostante la presenza di merce di produzione locale quotata a 0,30 $/kg. Le carote sono aumentate a 0,52 $/kg per la merce locale e a 0,59 $/kg per quella olandese. Al contrario, la quotazione dei pomodori è scesa per via dell’arrivo della merce dal Marocco: i prezzi sono diminuiti fino a 1,48 $/kg per i pomodori turchi, mentre quelli polacchi sono stati venduti a 1,85 $/kg. L’andamento del prezzo dei cetrioli è stato rialzista: 2,04 $/kg per il prodotto iraniano e fino a 2,59 $/kg per la merce di produzione locale.

Frutta estiva
E’ solo grazie alle temperature eccezionalmente miti se si può ancora parlare di commercio di frutta estiva in Russia a fine ottobre. Le susine polacche e serbe hanno incontrato una buona domanda al prezzo di 2,00 $/kg. Le ultimissime pesche spagnole sono state offerte a 2,78 $/kg. Le angurie sono aumentate a 0,35 $/kg per via del ridursi dell’offerta, mentre i meloni hanno quotato da 1,85 $/kg in su.

Pavel Bandurovsky
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