
Dopo il già annunciato calo di produzione, in parte dovuto al gelo, a peggiorare le cose si era messa la pioggia, che in tarda primavera aveva fatto pensare al peggio, e i violenti temporali di grandine e vento che, in alcune aziende, hanno letteralmente decimato la produzione. Ora, fatta eccezione per le aziende direttamente colpite dagli eventi atmosferici, per gli altri il calo produttivo, che ha accomunato al saluzzese tutti gli areali produttivi europei, ha significato un mercato più ricettivo e, per la regola della domanda e dell’offerta, prezzi soddisfacenti. Questo almeno nella prima parte della campagna, con un peggioramento delle condizioni di mercato nelle ultime settimane, più negativo di quanto tradizionalmente accade dopo ferragosto. Nel complesso, il giudizio sulla campagna appare comunque soddisfacente.
"La produzione è stata inferiore alla media, ma di buona qualità, nonostante le abbondanti piogge primaverili – conferma Michele Quaglia, presidente di zona della Coldiretti – ci aspettiamo un giusto riconoscimento economico per i nostri produttori". Secondo le stime, in provincia di Cuneo sono state prodotte quest’anno circa 97.000 tonnellate di pesche e nettarine (rispetto alle 118.000 dello scorso anno), di cui circa 83.000 nell’area saluzzese.


Nessuno si sbilancia sui prezzi, data la variabilità di pezzature e varietà: il riferimento è la Commissione prezzi della Camera di Commercio che, nell’ultimo rilievo della scorsa settimana, indicava un prezzo all’ingrosso del prodotto confezionato da 0,83 a 1,20 il chilo per le pesche e da 0,82 a 1,05 per le nettarine.
Fonte: corrieredisaluzzo.it