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Scarsità riscontrata per quasi tutti i prodotti

Una panoramica sul mercato russo - 25ma settimana

La 25ma settimana è trascorsa all'insegna della scarsità di quasi tutti i prodotti di base. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli per i commerci, nella maggior parte delle regioni russe i mercati sono rimasti attivi più o meno come nella scorsa settimana.

I rapporti delle agenzie turistiche circa le preferenze vacanziere dei Russi non sono stati ancora pubblicati, ma pare che sempre più persone preferiscano rimanere nel paese, cosa che determina un forte fattore di attività per il mercato della frutta durante il periodo estivo.

Purtroppo, considerando il fatto che questa informazione giunge solitamente in ritardo, gli importatori non sono in grado di correggere il tiro negli ordinativi dai paesi oltreoceano, in relazione alla percentuale di presenze dei Russi nel paese - cosa che spesso genera fenomeni di scarsità o di sovrabbondanza dei rifornimenti sul mercato, per molti prodotti come kiwi, pere, uva da tavola, ecc.

Per quanto riguarda la 25ma settimana, le regioni più attive sono state gli Urali, grazie alle condizioni climatiche molto calde, insieme a Mosca e San Pietroburgo. La Siberia è stata moderatamente attiva. Anche le regioni meridionali si sono dimostrate attive con il commercio dei prodotti di provenienza israeliana e con le verdure dall'Egitto e dalla Turchia.

Il perdente della settimana è stato il cetriolo, con un calo record del prezzo!

Arance
Il prodotto marocchino residuo è cresciuto di prezzo, fino a 1,15 $/kg a San Pietroburgo e perfino a 1,40 $/kg a Mosca. Le Navel fresche dall’Argentina non sono state granché presenti sul mercato. Quelle che c’erano sono state quotate da 1,15 $/kg in su. Il prodotto sudafricano ha incontrato una buona domanda, con prezzi su un livello da 1,205 $/kg in su, dovuto ad una generale scarsità di arance. Ancora qualche vecchia Valencia di provenienza egiziana poteva essere trovata nei mercati delle regioni più remote.

Limoni
I limoni sono stati uno dei pochi prodotti per i quali la situazione di mercato nella 25ma settimana è risultata negativa. Non c’è stata domanda in tutto il paese e i prezzi, di conseguenza, sono scesi a 0,94 $/kg. Gli importatori hanno tentato di mantenere i prezzi sul livello di 0,96 $/kg, ma la cosa è risultata molto difficile, data l’assenza di interesse da parte dei commercianti.

Mandarini
I prezzi per i mandarini si sono tenuti piuttosto bassi, data l’abbondante offerta sul mercato. Il prodotto di qualità peggiore è stato quello proveniente dall’Uruguay, con colore giallastro e qualche marciume interno all’arrivo – prezzo a 1,075 $/kg. La merce dall’Argentina si è collocata su un livello di 1,15 $/kg, mentre il prodotto sudafricano è risultato quello più costoso, fino a 1,60 $/kg a Mosca.

Pompelmi
Non ci sono ancora molti pompelmi sul mercato. Come risultato il prezzo è rimasto alto, da 1,50 $/kg in su.

Mele
La situazione per le mele ha cominciato a cambiare in favore delle Granny, invece che le Red. I prezzi per queste ultime hanno cominciato a scendere, pur rimanendo ancora abbastanza elevati - 1,39 $/kg sia a Mosca sia a San Pietroburgo. Viceversa le Granny hanno continuato a salire, spinte dalla domanda da parte dei commercianti, fino a 1,50 $/kg, con trend in ulteriore ascesa. Le mele polacche hanno spuntato un buon prezzo - 1,35 $/kg - e, in alcune città siberiane, sono state vendute a prezzo anche superiore a quello delle mele argentine. Le Fuji cinesi hanno registrato un nuovo prezzo record in Siberia - 1,54 $/kg - cosa mai accaduta prima. In generale, le vendite di mele sono rimaste abbastanza attive.

Pere
Una generale scarsità è stata osservata per tutte le varietà di pera. Le Packham sono balzate a 1,75 $/kg! Sebbene i prezzi per le Conference non siano cambiati dalla settimana scorsa, le vendite sono state comunque buone, dato che non era disponibile nessun’altra varietà di pera sul mercato.

Uva da tavola
Le varietà bianche non sono ancora arrivate sul mercato. Le rare partite presenti hanno spuntato prezzi oltre 5,00 $/kg. Red Globe in limitati quantitativi è stata offerta a 3,30 $/kg sul mercato di San Pietroburgo e a 4,00 $/kg a Mosca.

Kiwi
Poca merce proveniente dal Cile è stata prezzata ad un livello da 1,92 $/kg in su.

Verdure
Le cipolle olandesi sono scese a 0,54 $/kg, mentre buona è stata la domanda per il prodotto egiziano, che ha spuntato un prezzo di 0,66 $/kg. Anche le cipolle turche hanno cominciato ad affluire sul mercato russo. La domanda per le patate è stata anche migliore, con un prezzo di 0,80 $/kg nella 25ma settimana. Le carote sono andate più lontano - 0,88 $/kg – e perfino del prodotto israeliano difettato si è mosso su questo livello di prezzo. I pomodori hanno ripristinato la loro posizione, con un prezzo di 1.345 $/kg per il prodotto turco, che è stato quello maggiormente presente sul mercato. I pomodori di produzione russa sono stati, come al solito, più costosi. Ma sono i cetrioli ad aver fatto uno scivolone: perfino le angurie non sono state altrettanto economiche dei cetrioli nella 25ma settimana, che sono scesi a 0,19 $/kg!

Frutta estiva
Le ciliegie sono scese ulteriormente sul mercato di San Pietroburgo, fino a 2,30 $/kg, ma in compenso la merce di qualità selezionata, con calibro grande, è salita di prezzo fino a 5,75 $/kg. I mercatini di strada hanno ottenuto risultati di vendita per le ciliegie decisamente migliori rispetto ai supermercati, come risulta dai dati resi noti da questi ultimi. Le fragole sono state offerte a 4,00 $/kg, ma ci sono già arrivi di prodotto locale sui mercati. La situazione per pesche, nettarine e albicocche è stata molto negativa. Non che manchi la merce, che anzi arriva da un po’ tutti i paesi, ma il prodotto è insipido e i prezzi ridicoli - 0,96 $/kg a Mosca, ma 1,73 $/kg a San Pietroburgo. Comunque, la domanda era solo per frutta di calibro grande.

Pavel Bandurovsky
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