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Nascita della Comunita' del Cibo Limone di Rocca Imperiale

"Attraverso la nascita della "Comunita' del cibo", il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Limone di Rocca Imperiale, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro-loco, ha voluto lanciare una nuova ed entusiasmante iniziativa volta a valorizzare e promuovere il Limone di Rocca, prodotto di eccellente qualita', candidato al marchio IGP."
"Attraverso la nascita della "Comunita' del cibo", il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Limone di Rocca Imperiale, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro-loco, ha voluto lanciare una nuova ed entusiasmante iniziativa volta a valorizzare e promuovere il Limone di Rocca, prodotto di eccellente qualita', candidato al marchio IGP."
Panorama dei limoneti di Rocca Imperiale, dominati dall’alto dall’imponente Castello Federiciano. Il territorio di Rocca Imperiale (CS), situato nell'Alto Jonio cosentino a confine con la regione Basilicata, e' particolarmente vocato alla limonicoltura per lo speciale microclima generato dalla protezione delle colline a Ovest e a Nord e dall'azione mitigatrice del mare ad Est e a Sud. Attualmente, sul territorio di Rocca Imperiale, sono coltivati oltre 200 ettari di limoneti.
Panorama dei limoneti di Rocca Imperiale, dominati dall’alto dall’imponente Castello Federiciano. Il territorio di Rocca Imperiale (CS), situato nell'Alto Jonio cosentino a confine con la regione Basilicata, e' particolarmente vocato alla limonicoltura per lo speciale microclima generato dalla protezione delle colline a Ovest e a Nord e dall'azione mitigatrice del mare ad Est e a Sud. Attualmente, sul territorio di Rocca Imperiale, sono coltivati oltre 200 ettari di limoneti.
"La presentazione del progetto "Comunita' del cibo del Limone di Rocca Imperiale", si e' svolta il 6 dicembre 2009, nella splendida cornice del Castello di Federico II."
"La presentazione del progetto "Comunita' del cibo del Limone di Rocca Imperiale", si e' svolta il 6 dicembre 2009, nella splendida cornice del Castello di Federico II."
Suggestivo panorama di Rocca Imperiale (CS). Il castello, fortificato e ampliato da Federico II di Svevia nel XIII secolo, appare, ad un visitatore proveniente dalla costa ionica, come un’enorme nave di pietra con la prua rivolta verso Sud e le grigie fiancate protette da torri simmetriche.
Suggestivo panorama di Rocca Imperiale (CS). Il castello, fortificato e ampliato da Federico II di Svevia nel XIII secolo, appare, ad un visitatore proveniente dalla costa ionica, come un’enorme nave di pietra con la prua rivolta verso Sud e le grigie fiancate protette da torri simmetriche.
Altrettanto suggestivo e' il panorama che si gode dal Castello guardando verso il Mar Ionio. Durante le giornate nitide e soleggiate e' possibile scrutare molto chiaramente la pianura metapontina e il Golfo di Taranto.
Altrettanto suggestivo e' il panorama che si gode dal Castello guardando verso il Mar Ionio. Durante le giornate nitide e soleggiate e' possibile scrutare molto chiaramente la pianura metapontina e il Golfo di Taranto.
"Molti partecipanti alla presentazione del progetto "Comunita' del cibo", hanno colto l’occasione per visitare l’imponente fortezza, i cui lavori di restauro sono ancora in corso."
"Molti partecipanti alla presentazione del progetto "Comunita' del cibo", hanno colto l’occasione per visitare l’imponente fortezza, i cui lavori di restauro sono ancora in corso."
Il castello e' una roccaforte inespugnabile, non solo per la sua posizione ma per la presenza di massicce mura di cinta.
Il castello e' una roccaforte inespugnabile, non solo per la sua posizione ma per la presenza di massicce mura di cinta.
"L'espressione "Comunita' del cibo" e' stata coniata dall’associazione internazionale Slow Food nel 2004, in occasione del primo incontro di Terra Madre, per definire tutte le persone coinvolte in una catena produttiva alimentare che sia storicamente, socialmente o culturalmente legata a una determinata area geografica. Gli attori della filiera sono i detentori del materiale di propagazione, i vivaisti, gli agricoltori, i ricercatori, i cuochi, i pasticceri etc."
"L'espressione "Comunita' del cibo" e' stata coniata dall’associazione internazionale Slow Food nel 2004, in occasione del primo incontro di Terra Madre, per definire tutte le persone coinvolte in una catena produttiva alimentare che sia storicamente, socialmente o culturalmente legata a una determinata area geografica. Gli attori della filiera sono i detentori del materiale di propagazione, i vivaisti, gli agricoltori, i ricercatori, i cuochi, i pasticceri etc."
Fondata da Carlo Petrini a Bra (Piemonte) nel 1986, Slow Food e' diventata nel 1989 una associazione internazionale. Oggi conta 100.000 iscritti, con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia, Giappone, Regno Unito (in ordine di costituzione) e aderenti in 130 Paesi. Slow Food significa dare la giusta importanza al piacere legato al cibo, imparando a godere della diversita' delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varieta' dei luoghi di produzione e degli artefici, a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio.
Fondata da Carlo Petrini a Bra (Piemonte) nel 1986, Slow Food e' diventata nel 1989 una associazione internazionale. Oggi conta 100.000 iscritti, con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia, Giappone, Regno Unito (in ordine di costituzione) e aderenti in 130 Paesi. Slow Food significa dare la giusta importanza al piacere legato al cibo, imparando a godere della diversita' delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varieta' dei luoghi di produzione e degli artefici, a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio.
Slow Food afferma la necessita' dell'educazione del gusto come migliore difesa contro la cattiva qualita' e le frodi e come strada maestra contro l'omologazione dei nostri pasti. Opera per la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animali a rischio di estinzione, sostiene un nuovo modello di agricoltura, meno intensivo e piu' pulito.
Slow Food afferma la necessita' dell'educazione del gusto come migliore difesa contro la cattiva qualita' e le frodi e come strada maestra contro l'omologazione dei nostri pasti. Opera per la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animali a rischio di estinzione, sostiene un nuovo modello di agricoltura, meno intensivo e piu' pulito.
Secondo Marianna Latricchia (in foto), Presidente del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Limone di Rocca Imperiale, l’azione sinergica di tutti i comparti della filiera produttiva del Limone di Rocca Imperiale, possono trovare, in Slow Food, il momento giusto per incontrarsi e costruire una rete capace di migliorare il sistema della produzione e della distribuzione.
Secondo Marianna Latricchia (in foto), Presidente del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Limone di Rocca Imperiale, l’azione sinergica di tutti i comparti della filiera produttiva del Limone di Rocca Imperiale, possono trovare, in Slow Food, il momento giusto per incontrarsi e costruire una rete capace di migliorare il sistema della produzione e della distribuzione.
I lavori della giornata studio sono stati moderati dal Presidente Marianna Latricchia. Terra Madre Day e' stato fortemente sostenuto dal Consorzio in quanto attraverso tale evento si e' voluto dare un giusto risalto al limone di Rocca Imperiale, far conoscere la sua origine, il lavoro dei produttori rocchesi e l’attenzione manifestata dagli stessi per il ritmo delle stagioni e per la salvaguardia del territorio.
I lavori della giornata studio sono stati moderati dal Presidente Marianna Latricchia. Terra Madre Day e' stato fortemente sostenuto dal Consorzio in quanto attraverso tale evento si e' voluto dare un giusto risalto al limone di Rocca Imperiale, far conoscere la sua origine, il lavoro dei produttori rocchesi e l’attenzione manifestata dagli stessi per il ritmo delle stagioni e per la salvaguardia del territorio.
Da sinistra verso destra, Cinzia Scaffidi, direttrice Centro Studi Slow Food, e Marisa Gigliotti, referente Slow Food – Sovarato (CZ).
Da sinistra verso destra, Cinzia Scaffidi, direttrice Centro Studi Slow Food, e Marisa Gigliotti, referente Slow Food – Sovarato (CZ).
Da destra verso sinistra, Cosimo Dimastrodonato, Ercole Acinapura e Ferdinando Di leo, rispettivamente Presidente Pro-Loco, Assessore all’attività Produttive e Sindaco di Rocca Imperiale (CS).
Da destra verso sinistra, Cosimo Dimastrodonato, Ercole Acinapura e Ferdinando Di leo, rispettivamente Presidente Pro-Loco, Assessore all’attività Produttive e Sindaco di Rocca Imperiale (CS).
La sala.
La sala.
Cinzia Scaffidi, (seconda da sinistra) membro del Comitato Scientifico Slow Food per l’Agricoltura, nel suo intervento ha messo in evidenza l’importanza della promozione di un nuovo modello alimentare, rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identita' culturali, capace di avvicinare i consumatori al mondo della produzione, creando una rete virtuosa di relazioni internazionali e una maggior condivisione di saperi. Il piacere alimentare, afferma Scaffidi, non deve essere un privilegio riservato soltanto a una ristretta élite facoltosa, ma nel mondo va democraticamente perseguito per tutti.
Cinzia Scaffidi, (seconda da sinistra) membro del Comitato Scientifico Slow Food per l’Agricoltura, nel suo intervento ha messo in evidenza l’importanza della promozione di un nuovo modello alimentare, rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identita' culturali, capace di avvicinare i consumatori al mondo della produzione, creando una rete virtuosa di relazioni internazionali e una maggior condivisione di saperi. Il piacere alimentare, afferma Scaffidi, non deve essere un privilegio riservato soltanto a una ristretta élite facoltosa, ma nel mondo va democraticamente perseguito per tutti.
Un altro aspetto importante sottolineato da Scaffidi e' la salvaguardia della biodiversita', in mancanza della quale E' a rischio la stessa vita sul pianeta. La biodiversita' non va solo intesa come diversitA' delle specie, ma anche come molteplicita' genetica nell'ambito di una stessa specie, la molteplicita' degli habitat, degli ecosistemi, delle aree e delle rispettive funzioni.
Un altro aspetto importante sottolineato da Scaffidi e' la salvaguardia della biodiversita', in mancanza della quale E' a rischio la stessa vita sul pianeta. La biodiversita' non va solo intesa come diversitA' delle specie, ma anche come molteplicita' genetica nell'ambito di una stessa specie, la molteplicita' degli habitat, degli ecosistemi, delle aree e delle rispettive funzioni.
"Vito Vitelli (nella foto), direttore tecnico del Consorzio Vivaisti Lucani (COVIL), ha parlato dell’esperienza del COVIL nell’attivita' di recupero, selezione, caratterizzazione, conservazione e moltiplicazione di varieta' autoctone di varie specie di agrumi e fruttiferi presenti sul territorio lucano e calabrese. Il suddetto lavoro e' stato realizzato, nell’ambito di progetti promossi e sostenuti da vari enti quali A.A.S.D. "Pantanello" ALSIA, Ufficio Fitosanitario Regione Basilicata, Consorzi di Tutela e Valorizzazione di varieta' autoctone, Universita' degli Studi della Basilicata, Centro Ricerche Metapontum Agrobios e Comunita' Montane."
"Vito Vitelli (nella foto), direttore tecnico del Consorzio Vivaisti Lucani (COVIL), ha parlato dell’esperienza del COVIL nell’attivita' di recupero, selezione, caratterizzazione, conservazione e moltiplicazione di varieta' autoctone di varie specie di agrumi e fruttiferi presenti sul territorio lucano e calabrese. Il suddetto lavoro e' stato realizzato, nell’ambito di progetti promossi e sostenuti da vari enti quali A.A.S.D. "Pantanello" ALSIA, Ufficio Fitosanitario Regione Basilicata, Consorzi di Tutela e Valorizzazione di varieta' autoctone, Universita' degli Studi della Basilicata, Centro Ricerche Metapontum Agrobios e Comunita' Montane."
Le piante capostipi di varieta' autoctone sono state ritrovare in diversi posti delle campagne lucane e calabresi, spesso anche poco accessibili, come vecchi frutteti o agrumeti abbandonati.
Le piante capostipi di varieta' autoctone sono state ritrovare in diversi posti delle campagne lucane e calabresi, spesso anche poco accessibili, come vecchi frutteti o agrumeti abbandonati.
"Centro di Conservazione di Germoplasma Autoctono gestito dal COVIL e cofinanziato dalla Comunita' Montana del Basso Sinni e dall’A.A.S.D. "Pantanello"- ALSIA. Dopo aver eseguito sulla pianta capostipite i previsti controlli fitosanitari, dalla stessa e' stato prelevato il materiale per la costituzione di fonti primarie. Il lavoro di conservazione consiste nell’allevare in ambiente protetto e fuori-suolo le fonti di approvvigionamento (fonti primarie) che forniranno a loro volta il materiale di propagazione per la moltiplicazione vivaistica."
"Centro di Conservazione di Germoplasma Autoctono gestito dal COVIL e cofinanziato dalla Comunita' Montana del Basso Sinni e dall’A.A.S.D. "Pantanello"- ALSIA. Dopo aver eseguito sulla pianta capostipite i previsti controlli fitosanitari, dalla stessa e' stato prelevato il materiale per la costituzione di fonti primarie. Il lavoro di conservazione consiste nell’allevare in ambiente protetto e fuori-suolo le fonti di approvvigionamento (fonti primarie) che forniranno a loro volta il materiale di propagazione per la moltiplicazione vivaistica."
Il lavoro di recupero di germoplasma autoctono prevede anche la fase di caratterizzazione dell’ecotipo, al fine di valutare le proprietà pomologiche, agronomiche e commerciali dei frutti. Le tecniche molecolari (fingerprinting) consentono di individuare rapidamente e con precisione la variabilita' genetica presente tra i diversi ecotipi della stessa popolazione.
Il lavoro di recupero di germoplasma autoctono prevede anche la fase di caratterizzazione dell’ecotipo, al fine di valutare le proprietà pomologiche, agronomiche e commerciali dei frutti. Le tecniche molecolari (fingerprinting) consentono di individuare rapidamente e con precisione la variabilita' genetica presente tra i diversi ecotipi della stessa popolazione.
"Il Consorzio Vivaisti Lucani moltiplica piante di categoria C.A.C. dei tre diversi cloni di "limone di Rocca imperiale" denominati "Lauretta", "Colfari" e "Favale"."
"Il Consorzio Vivaisti Lucani moltiplica piante di categoria C.A.C. dei tre diversi cloni di "limone di Rocca imperiale" denominati "Lauretta", "Colfari" e "Favale"."
"Pianta da vivaio e frutti di Limone di Rocca Imperiale esposti in occasione della Terra Madre Day. Questo ecotipo e' una mutazione spontanea del diffusissimo Limone "Femminello Comune", meglio conosciuto come limone rifiorente, poiche' fiorisce almeno 4 volte all’anno, producendo frutti caratteristici per ogni fioritura. Il frutto del limone di Rocca I. presenta una forma allungata, medie dimensioni, quasi totale assenza di semi, polpa di colore giallo pallido, succo abbondante, chiaro e non molto acido, buccia di colore giallo limone con spessore sottile medio e di grana fine e profumo eccellente."
"Pianta da vivaio e frutti di Limone di Rocca Imperiale esposti in occasione della Terra Madre Day. Questo ecotipo e' una mutazione spontanea del diffusissimo Limone "Femminello Comune", meglio conosciuto come limone rifiorente, poiche' fiorisce almeno 4 volte all’anno, producendo frutti caratteristici per ogni fioritura. Il frutto del limone di Rocca I. presenta una forma allungata, medie dimensioni, quasi totale assenza di semi, polpa di colore giallo pallido, succo abbondante, chiaro e non molto acido, buccia di colore giallo limone con spessore sottile medio e di grana fine e profumo eccellente."
"Frutti di Limone di Rocca Imperiale clone "Lauretta", a maturazione media (dicembre-gennaio)."
"Frutti di Limone di Rocca Imperiale clone "Lauretta", a maturazione media (dicembre-gennaio)."
"Frutti di Limone di Rocca Imperiale clone "Colfari", a maturazione medio tardiva (gennaio-febbraio)."
"Frutti di Limone di Rocca Imperiale clone "Colfari", a maturazione medio tardiva (gennaio-febbraio)."
"Frutti di Limone di Rocca Imperiale clone "Favale", a maturazione tardiva (marzo-aprile)."
"Frutti di Limone di Rocca Imperiale clone "Favale", a maturazione tardiva (marzo-aprile)."
Esposizione di manufatti all’uncinetto, tipici delle tradizioni di Rocca Imperiale, in occasione Terra Madre Day.
Esposizione di manufatti all’uncinetto, tipici delle tradizioni di Rocca Imperiale, in occasione Terra Madre Day.