L'azienda agricola Ceradini B&C è situata vicino Verona ed è specializzata nella coltivazione dell'actinidia.
Massimo Ceradini ci ha guidati alla scoperta dell'azienda, fondata da suo padre Bernardino e da suo zio Carlo.
Questa è l'area dedicata a vivaio. Su una superficie di 6 ettari, le piantine di kiwi vengono curate in tutte le fasi della loro crescita.
Questo è il primo stadio della pianta di actinidia.
La distesa di piantine si riflette negli occhiali di Massimo Ceradini.
Un dettaglio della piantina di actinidia, nella sua prima fase di sviluppo.
Quando le piante sono più grandi vengono coltivate per due anni sotto tunnel di reti antigrandine. Ogni tunnel contiene 3.600 piante.
Le reti antigrandine provvedono anche all'ombreggiatura delle piante, che hanno bisogno di insolazione non eccessiva e di mantenere umide le radici.
Alcuni lavoratori sono intenti nelle operazioni di cimatura. Potando la pianta in cima, la si irrobustisce sotto. I kiwi sono piante estremamente resistenti, soprattutto se potate nella maniera corretta.
Un dettaglio delle reti antigrandine.
Qui vediamo un campo di kiwi in uno stadio intermedio: queste piante hanno infatti già un anno di impianto. La distribuzione adottata dall'azienda Ceradini prevede la presenza di una pianta maschio per ogni quattro piante femmine.
I frutti fanno capolino da sotto le ampie foglie. Essi sono prodotti solo dalle piante femmina. L'azienda Ceradini utilizza actinidia Hayward di ultima selezione, mentre le piante maschio sono di tre varietà: Autari, Tumuri e Matua, che hanno tempi di fioritura diversi tra loro, per aumentare le possibilità di impollinazione delle piante femmina. Infatti il maschio Matua fiorisce 3/4 giorni prima della femmina, il Tumuri poco prima e l'Autari lo stesso giorno della femmina.
Un dettaglio dei frutti.
Dettaglio di una foglia appartenente a una giovane pianta di kiwi. La peluria e il colore rossastro indicano che la pianta gode di ottima salute.
Un dettaglio dell'impianto d'irrigazione.
Massimo Ceradini e suo zio Carlo Ceradini, incorniciati da una pianta di kiwi.
Queste piante sono le più anziane, come si nota dal tronco ben sviluppato.
Una serie di arnie, collocate strategicamente per l'impollinazione delle piante nel periodo della fioritura.
L'azienda è dotata anche di una pompa per l'acqua.
Questo strano bidone nero e giallo è in realtà un aspiratore di polline. Viene utilizzato nella stagione della fioritura, per procedere all'impollinazione artificiale, quando necessario.
Carlo Ceradini ci mostra l'impiego dell'aspiratore di polline. Il macchinario viene caricato su un trattore e un operatore usa il tubo per raccogliere il polline dai fiori delle piante maschio.
Il polline viene filtrato e convogliato in questo vasetto. In media, ci vuole un'ora e mezza per aspirare 200 grammi di polline. Il polline può poi essere immediatamente riutilizzato oppure conservato, anche fino a oltre un anno, alla temperatura di -17 gradi centigradi.
Qui vediamo invece il dispositivo impiegato per distribuire il polline sulle piante femmina.
Il polline viene inserito nel distributore (il cilindro di colore nero) e poi viene spruzzato all'esterno, azionando la leva come ci mostra Carlo Ceradini. Con 200 grammi di polline si può impollinare un ettaro di piante femmina.
"Il polline viene distribuito attraverso questo tubo. Carlo Ceradini spiega: "Maggiore è l'impollinazione, migliori i risultati in termini di calibro dei frutti che si ottengono."
Questa è la struttura destinata al magazzino e al confezionamento.
Due delle sei celle frigo dove i kiwi vengono conservati. La capacità delle celle è di 7.500 quintali. Qui il prodotto può rimanere anche 7 mesi.
Il marchio proprio dell'azienda Ceradini B&C è KingKiwi, raffigurato dal simpatico frutto di kiwi incoronato.
La linea di confezionamento è sovrastata da una struttura soppalcata, dove si trovano le cassette vuote.
Alcune cassette per il confezionamento dei kiwi.
Altre cassette per i kiwi.
Una vista dall'alto del macchinario utilizzato per la selezione e per la calibratura dei frutti.
Dettaglio delle piattaforme di uscita dei kiwi, dove i frutti arrivano già differenziati per calibro.
Ingresso della linea di confezionamento.
Il prodotto viene spazzolato da questo dispositivo.
Dagli scivoli scendono le cassette di cartone nelle quali il prodotto viene confezionato.
La bollinatrice che incolla le etichette KingKiwi sui frutti.
Una vista d'insieme del capannone.
Massimo Ceradini, ai piedi di una vera montagna di casse per la raccolta del prodotto nei campi.
L'ufficio si trova nella zona adiacente ai capannoni per il confezionamento e lo stoccaggio del prodotto.
Il marketing di KingKiwi è affidato allo sguardo intenso di questa modella. Se guardate bene, noterete che le sue pupille sono due belle fette di kiwi!
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