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Parole d'Ortofrutta di Giancarlo Amitrano

Frutta e verdura, andamento a due velocità nel mese di giugno in Gdo

Giugno inoltrato, caldo a tratti asfissiante come forse mai in questo periodo, perturbazioni invocate come salvifiche, con riti apotropaici propiziatori. Questo lo scenario attuale dell'italico stivale in cui si dimena un'ortofrutta a due velocità ben contraddistinte e contraddicenti a caratterizzare le due macro-aree per eccellenza: frutta e verdura.

Il mondo degli ortaggi vive un momento deflazionistico storico, che fino alla prima settimana di giugno ha inficiato il mondo dei cherry rossi, probabilmente per il sovrapporsi esuberante delle produzioni siciliane con quelle laziali, per poi colpire il segmento delle cucurbitacee, volgarmente dette zucchine, relegandole a listini indecenti e inapplicabili senza un minimo di vergogna professionale. E se spesso il cosiddetto prezzo di realizzo, prefasico della fresatura, invoglia almeno parzialmente i consumi, nell'attuale contingenza di mercato neanche questo edulcorante allevia l'amara constatazione delle vendite ferme a un galleggio statico.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itGiancarlo Amitrano

Tralasciamo ovviamente tutto il mondo brassiche e verdure da cuocere, stante il fatto che solo un autolesionismo innato e insaziabile porterebbe una massaia a scegliere la bollitura come espiazione dei suoi peccati. E se questo muro del pianto sembra al momento "non abbattibile", ben diverso è il brio esuberante, altezzoso e tracotante che accompagna il segmento frutta, quella di stagione ovviamente.

E sì, perché la poca disponibilità, unitamente all'assenza di calibri, laddove esigibili come per le drupacee, incoronano la frutta come top player inflattivo di questo inizio d'estate.

La stagione delle ciliegie è prematuramente terminata, anzi i più agropiattisti si chiedono ancora quando sia cominciata, con volumi ridotti in quel di Puglia tra il 30 e 40% a causa delle abbondanti piogge nella prima fase di allegagione e, fattore meno esternato, un abbandono del frutto da parte di molti produttori. Risultato di fatto, un ritorno mediatico senza precedenti teso a paragonare le 'cerase' ai gioielli della corona; quella pubblicità insomma di cui il settore ha bisogno per affossare i consumi e predisporre la clientela al boicottaggio dell'acquisto. Che poi, personalmente, i tanto criticati cartellini portaprezzo a 20 euro/kg sulla piazza romana non mi è mai capitato di vederli.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itFoto d'archivio

Il mondo pesche non aiuta il settore, proponendo al momento una campagna caratterizzata da pochi volumi, e per di più incentrati su calibri medio-piccoli. E neanche l'areale iberico sembra poter essere di aiuto nel controbilanciare questa offerta limitata di volumi, viste le difficoltà avute da Murcia nel "primodico". Di fatto, comunque, occorrerà mediare tra prodotto import e non per portare a casa quantità e mix di prezzo, specie in occasione dei picchi di richiesta promozionali.

Per il mondo meloni, la parentesi siciliana è già terminata con un buon riscontro qualitativo e prezzi abbastanza costanti, sicuramente senza le montagne russe che hanno contraddistinto la passata stagione.

Più complicata questa seconda fase, con il mantovano che conferma una certa ipocondria produttiva che si palesa a ogni avvisaglia di richieste di volumi diciamo 'importanti'. Fatico a digerire le continue esternazioni sui prezzi non sostenibili, a fronte di una domanda in salita, come se ogni estate ci si debba meravigliare che il volgo prediliga il consumo dei meloni a quello delle castagne, sotto il sole cocente.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itFoto d'archivio

Si potrebbe chiamare una 'contradictio in adiecto', l'ossimoro agricolo per eccellenza! Trapianto centinaia di ettari di una referenza tipicamente estiva, con una grande vision imprenditoriale, rimanendo però stupito del fatto che l'operazione abbia un riscontro di successo nel ritirato e così mi percuoto a suon di cilicio, alzando i prezzi per calmierare il tutto.
Fortunatamente, al momento questa discrasia non riguarda le angurie di varia tipologia in assortimento, ma potrebbero ben presto venire a dirci che i volumi di questo frutto tipicamente dissetante e antitermico mal si addicono alla stagionalità, e occorrerà compensarne il consumo spropositato adeguando i prezzi secondo le classiche e regolari uscite natalizie!
Dal vostro "ipercritico" fruttivendolo di quartiere è tutto, almeno per ora.

Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros

(Rubrica num. 68)