La situazione per gli agrumi in alcune aree della provincia di Taranto si presenta estremamente critica, a causa delle temperature eccessivamente alte di questi ultimi giorni. La situazione è aggravata da una crisi idrica mai rientrata e da una gestione inadeguata delle risorse irrigue.
L'imprenditore pugliese Floriano Convertino dell'azienda Convif di Massafra, con oltre 50 ettari investiti ad agrumi, descrive un contesto in cui le piante di agrumi si mostrano sotto stress, trovandosi in una fase fenologica molto delicata.
© Floriano Convertino
"Sta iniziando la cascola dei frutticini. Ci si ricorda dell'emergenza idrica soltanto quando scoppia il caldo intenso. Qui a rischio c'è un intero patrimonio arboreo, una coltivazione che rappresenta il caposaldo dell'economia locale. Nella provincia di Taranto, si stima che ci siano 8.500 ettari di agrumi a rischio, per un totale della produzione fino a 200mila tonnellate di agrumi. Le piante in forte stress iniziano a perdere i frutti, rendendo la situazione estremamente critica già nella prima decade di giugno".
In aggiunta al caldo, non piove da tempo e i venti di tramontana hanno inaridito il terreno, impedendo persino il normale svolgimento delle operazioni meccaniche.
La situazione attuale è considerata decisamente peggiore rispetto allo scorso anno. Le temperature sono aumentate in modo repentino, passando da valori miti a temperature roventi, raggiungendo picchi fino a 40°C. "Questa condizione, in un momento cruciale per l'allegagione e il consolidamento dei frutti sulla pianta, non mostra segnali di miglioramento per i prossimi giorni, con l'attesa di un peggioramento della fiammata di caldo negli areali produttivi".
| ![]() |
Un altro elemento di forte criticità è rappresentato dall'insufficiente approvvigionamento idrico dagli invasi pugliesi, ma soprattutto di quelli della vicina Basilicata. "La situazione è catastrofica. Per la diga di San Giuliano, nata per uso irriguo, i lavori di ripristino dopo il crollo di una galleria che permette il passaggio dell'acqua sono appena iniziati e il loro termine è previsto non prima dicembre 2025, dunque a stagione agrumicola conclusa. La risorsa dalla diga di Monte Cotugno, invece, arriva con portate minime e insufficienti. Noi produttori agricoli ci troviamo a gestire l'irrigazione con turnazioni ogni 20 giorni, avendo a disposizione soltanto 4-5 ore di erogazione", conclude il manager.