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Farag Karem, della Al Wadi for Agricultural Investments and Export:

"A metà campagna abbiamo già esportato 300 container di aglio"

Dopo un primo ciclo di grande successo per l'aglio fresco, gli esportatori egiziani sono entrati nella seconda fase della stagione, dedicata all'aglio essiccato. La domanda è rimasta elevata in diversi mercati, e l'Egitto ha beneficiato quest'anno di una posizione più debole dell'origine cinese.

© Farag Karem, Al Wadi

Farag Karem, amministratore delegato della "Al Wadi for Agricultural Investments and Export" è soddisfatto per l'andamento della campagna. "A livello nazionale, la produzione egiziana è abbondante e si accompagna a una domanda altrettanto alta. Sebbene la richiesta sia sempre stata sostenuta, quest'anno stiamo assistendo a un vero e proprio incremento. Per fare un esempio, nella scorsa stagione la nostra azienda ha esportato 250 container durante l'intero periodo, mentre quest'anno, a metà campagna, ne abbiamo già spediti 300".

L'esportatore aggiunge: "Molti importatori che storicamente si affidavano ai coltivatori cinesi, quest'anno si sono rivolti all'Egitto. Il motivo potrebbe essere legato all'attuale guerra commerciale e ai timori che questa suscita tra gli importatori di diversi Paesi. Ho letto diversi report americani che mettono in dubbio la qualità dei prodotti ortofrutticoli cinesi, sicuramente nel contesto di questa guerra commerciale. Ma allo stesso tempo, l'Egitto si è ormai affermato sul mercato come uno dei principali produttori di aglio, con prezzi competitivi inferiori a quelli della Cina. Noi siamo stati pronti a sfruttare la situazione e ad acquisire maggiori quote di mercato".

© Farag Karem, Al Wadi

La forte concorrenza di questa stagione ha indotto gli esportatori cinesi a ridurre i prezzi, ma un altro fattore chiave di competizione riguarda il metodo di essiccazione. Farag spiega: "I produttori cinesi utilizzano l'essiccazione a vapore, mentre in Egitto l'aglio viene essiccato al sole. Da un lato, la Cina dispone di tecnologie e macchinari molto più avanzati. L'essiccazione al sole richiede più tempo e molto più impegno e manodopera. Esponiamo l'aglio al sole su superfici appositamente preparate, adottando tutte le precauzioni necessarie per garantire un processo igienico, per un periodo di 15-20 giorni, rigirandolo ogni 4 giorni in modo che i raggi solari raggiungano tutti gli spicchi. Questo processo ci garantisce un prodotto con un valore nutrizionale più elevato e una qualità migliore".

Come ogni stagione, il passaggio all'aglio secco comporta un cambiamento sui mercati. Farag afferma: "All'inizio della stagione, abbiamo esportato molto aglio fresco in Russia, Ucraina, Grecia, Germania e Paesi Bassi. Abbiamo anche registrato un aumento della domanda di aglio fresco da parte dei clienti brasiliani. La mappa delle esportazioni cambieranno per l'aglio secco, con il Brasile come destinazione principale, seguito da Taiwan, Grecia, Romania e dai mercati africani come Senegal, Tunisia, Marocco e Sudafrica. Anche l'India, che produce enormi quantità, in questa stagione importa dall'Egitto. I Paesi europei hanno standard di importazione molto rigorosi, che tuttavia siamo in grado di rispettare su quantitativi limitati".

© Farag Karem, Al Wadi

"Siamo fiduciosi ed entusiasti per la rimanente parte della stagione, che terminerà a dicembre. Disponiamo di aglio secco di buona qualità, in calibri da 4 a 10 cm, in casse di cartone da 10 kg, in sacchi di plastica da 10 kg o retinati da 10 e 20 kg. I prezzi attuali sono molto competitivi, circa 1.550 dollari/tonnellata FOB", conclude Farag.

Per maggiori informazioni:
Farag Karem
Al Wadi for Agricultural Investments and Export
+20 15547 81270
elwaadycompany2@gmail.com