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David Casanoves, della Agriseeds:

"Quest'anno stiamo affrontando una stagione delle cipolle molto diversa dalla precedente"

A causa delle perdite e dei problemi di qualità causati dalle piogge primaverili, la stagione delle cipolle è iniziata con prezzi particolarmente elevati. "In Andalusia, in primavera si sono registrate precipitazioni intense, che hanno causato gravi danni alle foglie. Questo ha comportato problemi di qualità, ma anche una riduzione del calibro, motivo per cui si prevede un calo nei volumi di produzione", afferma David Casanoves della Agriseeds.

"Un altro fattore che ha influito negativamente sulla stagione è stato l'impatto delle piogge di febbraio e marzo anche sulla semina. Tutta la produzione che seguirà il raccolto in Andalusia sarà in parte influenzata dalle piogge primaverili", prevede David.

© Agriseeds

"Quest'anno stiamo vivendo una stagione molto diversa rispetto alla precedente. Mentre nel 2024 eravamo partiti con prezzi molto bassi, rimasti stabili per tutto l'anno, la stagione di quest'anno è iniziata con cipolle costose, e questa situazione probabilmente durerà fino al picco della produzione nazionale, previsto tra agosto e settembre. In quel periodo inizierà la raccolta in La Mancia e i prezzi si adegueranno in base all'offerta".

"Di fronte a questa situazione, alcuni operatori hanno scelto di iniziare ad acquistare cipolle più economiche. Al momento, Egitto e Turchia possono fornire cipolle a prezzi più bassi alla fonte rispetto alla Spagna", spiega David.

"Tutti cerchiamo la redditività, e l'Egitto può effettivamente fornire cipolle già selezionate, confezionate e ready-to-eat a 0,50 euro/kg, mentre con i prezzi attuali, la stessa cipolla già confezionata può costare anche 0,80 euro/kg. Ma devono essere tenuti in considerazione sia i produttori nazionali sia, naturalmente, i consumatori, che rappresentano una parte fondamentale di questo business".

© Agriseeds

"Non possiamo dimenticare che, senza i consumatori finali, non esiste alcuna attività economica. Il problema non è l'importazione in sé, che anzi è spesso necessaria in molti periodi dell'anno per la stragrande maggioranza dei prodotti. I problemi nascono quando i consumatori non sono adeguatamente informati e, ancor peggio, quando non hanno la possibilità di scegliere tra un prodotto e un altro. Ai consumatori dovrebbe sempre essere garantita una possibilità di scelta", sottolinea David Casanoves.

"Oggi il Perù resta la principale fonte di importazione di cipolle dolci"
"In effetti, sembra consolidarsi una tendenza nel settore retail: quando arriva febbraio, molti clienti riducono la fornitura nazionale di cipolle e passano alle importazioni, poiché la qualità delle cipolle spagnole diminuisce, anche se questo dipende dall'annata e dalle circostanze specifiche", continua l'esperto.

"Nei tre mesi in cui in Spagna si importano cipolle, il prodotto viene acquistato da diverse fonti, tra cui Nuova Zelanda, Sudafrica o Cile, ma c'è un Paese che ogni anno consolida la sua posizione, approfittando della fine della stagione spagnola per fornire i nostri rivenditori. Stiamo parlando del Perù".

© Agriseeds

"Il Paese si è specializzato nella coltivazione delle cipolle e da 30 anni produce cipolle dolci per l'esportazione, utilizzando tecniche tradizionali. Il clima favorevole ha permesso di estendere il periodo di vendita da luglio a marzo. Attualmente il Perù non esporta solo cipolle dolci, dalla caratteristica forma appiattita, ma anche cipolle regolari, rotonde, compatte e dalla buccia chiara, guadagnando terreno rispetto ad altri fornitori più consolidati. La precocità delle cipolle peruviane sul mercato europeo costituisce un importante vantaggio competitivo, poiché il Paese è il primo a far arrivare in Europa cipolle nuove e di alta qualità nei mesi di gennaio e febbraio".

© Agriseeds

"Per quanto riguarda in particolare lo sviluppo del mercato delle cipolle dolci, il Perù è stato un pioniere, diventando il principale fornitore degli Stati Uniti e, successivamente, dell'Europa. Altri Paesi hanno cercato di seguirne l'esempio, come il Senegal, che sta progressivamente ampliando i propri volumi di esportazione, e l'Egitto potrebbe presto fare altrettanto. Tuttavia, al momento, nessun altro Paese si avvicina minimamente alla qualità che il Perù sta raggiungendo con le sue cipolle dolci, ed è proprio per questo che rimane la principale fonte di importazione, con una presenza sul mercato che si estende per nove mesi", conclude David.

© AgriseedsPer maggiori informazioni:
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