"La rivoluzione silenziosa nella disinfezione delle acque agricole riduce i costi di manutenzione annuali"

L'acido ipocloroso puro (PHA) è una soluzione sempre più richiesta nel settore ortofrutticolo. "Il PHA è un super disinfettante naturale 100 volte più efficace del cloro, ma innocuo. Infatti, I leucociti producono acido ipocloroso nel nostro organismo come meccanismo di difesa per combattere le infezioni", esordisce José Vicente Albaladejo di HidroBlue, il sistema di produzione di PHA che utilizza l'elettrodialisi e la generazione in loco.

"Nel 2007 utilizzavamo l'acido ipocloroso (PHA) per applicazioni ricreative, come nei 'laghetti naturali', dove garantiva un'acqua cristallina, favoriva la presenza di pesci e piante, promuoveva lo sviluppo ottimale delle radici e risolveva il problema delle alghe. Successivamente, tra il 2008 e il 2012, abbiamo sviluppato applicazioni specifiche per l'agricoltura, focalizzandoci sulla disinfezione dell'acqua, la manutenzione dei sistemi idrici, la rimozione delle alghe, il controllo del biofilm e la disinfezione ambientale e delle superfici. Oggi continuiamo a sviluppare applicazioni specifiche per tutti i nostri clienti in Europa, America Latina e Stati Uniti, grazie anche al contributo di distributori e clienti che ci aiutano a migliorarci ogni giorno. È importante sottolineare che uno dei principali problemi a livello globale è l'ostruzione degli impianti di irrigazione, causata dall'aumento delle temperature e dall'impiego di fertilizzanti organici e acqua riciclata, fattori che favoriscono la formazione di biofilm. Si tratta di un problema sempre più grande per il settore".

Cosa distingue il PHA e perché dovrebbe essere prodotto in loco?
"Non tutti gli acidi ipoclorosi sono uguali, in termini di concentrazione e prodotto finale. Il sistema HidroBlue produce acido ipocloroso ad alte concentrazioni utilizzando una membrana selettiva che respinge qualsiasi elemento tossico che possa comparire durante la reazione. Per questo lo chiamiamo puro (PHA). Questo prodotto finale sta ottenendo ottimi risultati nel settore agricolo. L'assenza di sottoprodotti rende il PHA totalmente sicuro per le piante".

"Tutti gli acidi ipoclorosi hanno un elevato potere disinfettante, ma non tutti sono raccomandati per il settore agricolo. Gli acidi ipoclorosi forniti in confezioni possono essere stabilizzati aumentando la componente cloro, il che li rende ottimi disinfettanti, ma meno innocui", sottolinea Josevi.

Quali vantaggi può offrire il PHA rispetto ad altri sistemi di disinfezione dell'acqua?
"Innanzitutto, per poter fare la scelta giusta, è necessario conoscere le esigenze del cliente e le differenze tra i vari sistemi disponibili sul mercato. Le tecnologie basate su nanobolle o perossidi possono facilitare notevolmente l'ossigenazione, ma è un errore considerarle dei veri disinfettanti, e potremmo non ottenere i benefici attesi".

"I sistemi di pretrattamento come filtri, luce ultravioletta e persino l'ozono, sono efficaci e consigliati nel pretrattamento ma, una volta che l'acqua entra nei tubi di irrigazione, si contamina nuovamente. Inoltre, questi sistemi non sono efficaci contro il biofilm, né misurabili, il che li rende difficili da controllare".

"Considerati l'opzione ideale, i disinfettanti chimici convenzionali, pur garantendo un'efficace azione disinfettante e una buona stabilità in acqua, risultano corrosivi e tossici, producendo sottoprodotti come clorati, perclorati, cloruri, trialometani e bromati, che ne rendono spesso impraticabile l'utilizzo. La nostra tecnologia HidroBlue e il suo PHA offrono le stesse prestazioni di un disinfettante chimico tradizionale, ma senza gli svantaggi legati a corrosione, tossicità o conducibilità, risultando innocui sia per le colture sia per le persone. Inoltre, sono pienamente compatibili con trattamenti organici, controllo biologico, inoculazione di microrganismi, Trichoderma, Micorrize e Bacillus. Il PHA è stabile e facilmente misurabile anche in impianti di grandi dimensioni. La nostra azienda ha effettuato test di monitoraggio su distanze fino a 21 km, gestendo la purificazione e l'irrigazione di 3.500 ettari e servendo un'intera comunità irrigua da un unico punto di erogazione, riuscendo a misurare con precisione i livelli di PHA e garantendo così un controllo ottimale ai clienti".

Clienti da Spagna, Portogallo, Perù, Francia e Stati Uniti
"Come ho già detto, abbiamo dedicato molto tempo non solo allo sviluppo della tecnologia, ma anche all'acquisizione di know-how sull'applicazione del PHA, attraverso numerosi test condotti con centri di ricerca, università, impianti pilota e altri partner. Oggi disponiamo di diverse linee di attività per il trattamento delle acque potabili e reflue, con il settore agricolo come quello maggiormente sviluppato, con una presenza in Spagna, Portogallo, Perù, Francia e Stati Uniti".

"Esistono molteplici applicazioni in agricoltura. Tra i nostri clienti figurano aziende con vaste estensioni di alberi che riescono a ridurre notevolmente i costi di pulizia dei filtri, sostituzione dei sistemi a goccia e altre attività, migliorando nel contempo l'efficienza dell'irrigazione, la resa produttiva e la salute delle radici degli alberi. Particolare rilievo va dato anche a semenzai e vivai. Nell'irrigazione per aspersione, l'applicazione di PHA consente una disinfezione ambientale efficace, eliminando la muffa verde dai corridoi e dai vassoi, oltre a debellare gli sciaridi. Le spore di muffe e batteri presenti nell'ambiente vengono ossidate, garantendo così piante sane agli agricoltori. Inoltre, il PHA si è rivelato un ottimo alleato nella produzione di baby leaf, impedendo l'ingresso dei funghi nelle talee e accelerando lo sviluppo delle piante".

"Il PHA è un ottimo disinfettante che non genera sottoprodotti persistenti come cloruri, clorati o perclorati, sempre più regolamentati da normative e piattaforme di acquisto".

"Inoltre, disinfettare l'acqua di irrigazione ed eliminare e prevenire la formazione e la riproduzione del biofilm, mantenendo al contempo efficienti le infrastrutture idrauliche, garantisce il 100% dell'efficacia del progetto di irrigazione, consentendo un risparmio idrico e riducendo la necessità di controlavaggi e frequenti arresti meccanici. Tutto questo riduce i costi di manutenzione fino al 40% all'anno, nonché le perdite dovute a infezioni", conclude Josevi.