"La situazione climatica estremamente avversa ha messo a dura prova la capacità produttiva delle aziende in molte aree agrumicole siciliane", dichiara Giovanni D'Agati, presidente del Consorzio 'Il Tardivo di Ciaculli'. "Oltre a patire una tremenda siccità estiva, il nostro territorio ha subito una serie di grandinate che hanno limitato la produzione, in particolare nel periodo natalizio".
"A queste condizioni, fare programmazione, cosa per noi fondamentale dati i rapporti con la Grande distribuzione organizzata, diventa una vera sfida. Nonostante le difficoltà, la nostra passione e la professionalità delle nostre maestranze hanno permesso di superare egregiamente il momento difficile, permettendoci di offrire ai nostri clienti una produzione sempre al massimo della qualità", continua D'Agati.
Finora sono stati evasi ordini per 3.000 tonnellate di mandarini sia della varietà Avana di Ciaculli sia di quella Tardivo di Ciaculli. Il Consorzio prevede di lavorare un totale di circa 3.500 tonnellate, destinando una quota del 25% al sistema industriale che apprezza notevolmente il mandarino tardivo di Ciaculli sia per l'eccezionalità dell'olio essenziale sia per il suo succo unico, il suo sapore e il suo aroma. Come dico sempre, mandarino si nasce e il resto si diventa".
"Attualmente, la campagna è in pieno svolgimento e si prevede di effettuare le ultime raccolte entro la prima settimana di aprile, clima permettendo. Quest'anno, nonostante le sfide, ci riteniamo fortunati. Siamo fornitori diretti delle principali catene di distribuzione organizzata da oltre 20 anni – sottolinea D'Agati – Un elemento chiave del nostro successo è il rapporto di fiducia e collaborazione che abbiamo costruito. Quando la distribuzione riesce a fidelizzare non solo i clienti, ma anche i produttori, si crea una relazione solida e vantaggiosa per tutti".
"Un solido legame con la Gdo assicura stabilità, continuità nella produzione e sicurezza economica, elementi essenziali per lo sviluppo di un'azienda, specialmente in un settore delicato come quello ortofrutticolo – afferma il presidente del Consorzio – È fondamentale che il prezzo di un prodotto rispecchi l'impegno e l'attenzione dedicati alla sua realizzazione. Non si può mirare alla qualità cercando costantemente di abbattere i costi".
"Quanto saremo capaci di sopravvivere, se il clima non ci sarà favorevole? Non lo so", ammette D'Agati. "Al 25 febbraio, le piante di agrumi erano già in fiore, un fenomeno che dovrebbe verificarsi ad aprile. Oltre al supporto della natura, è fondamentale anche che la Gdo privilegi i prodotti nazionali. Al momento, sugli scaffali troviamo troppi prodotti esteri, come quelli provenienti da Israele, Spagna e Sudafrica. Non siamo forse in grado di garantire standard di alta qualità? Non si tratta di fare guerra ai prodotti stranieri, ma di riscoprire l'importanza dei frutti di stagione nazionali".
Foto articolo fornite da Giovanni D'Agati
Per maggiori informazioni:
Consorzio "Il Tardivo di Ciaculli"
www.tardivodiciaculli.net