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In flessione le quotazioni delle zucchine italiane e spagnole

Le produzioni orticole ormai non conoscono soluzione di continuità, specialmente laddove persistono climi miti, subtropicali, come in Sicilia. Ne parla Carmelo Calabrese della OP Fonteverde, agronomo e imprenditore di lungo corso, nel fare un'analisi - tra produzione e commercializzazione - su tre importanti referenze: peperone, zucchina e carota novella.


Carmelo Calabrese

"Si chiude per noi la fase delle raccolte del peperone in tunnel nel sudest siciliano, che ha visto una campagna commerciale discreta, con prezzi medi intorno ai 1,10 euro al kg alla produzione – esordisce Calabrese - Di queste coltivazioni restano modesti quantitativi, perlopiù destinati all'industria di trasformazione. Allo stato attuale, le produzioni di peperone lamuyo, nel cambio del metodo di coltivazione, risultano deficitarie, portando i prezzi intorno a 2 euro al kg e oltre. Infatti, è solo da pochissimo iniziata la campagna di raccolta del peperone coltivato in serra, che si presenta quanti-qualitativamente performante, ma siamo ai primi stacchi ed entreremo nel vivo delle produzioni solo nelle prossime settimane: sarà disponibile fino a giugno".

"Per quanto riguarda lo zucchino in tunnel, abbiamo iniziato a raccogliere a ottobre 2024 - prosegue l'esperto - e finiremo intorno al 30 marzo prossimo. Siamo giunti all'80% della nostra capacità produttiva, ma abbiamo ancora abbastanza prodotto per andare avanti ancora un mese, indicativamente fino a fine marzo. I prezzi, a differenza del peperone, qui sono bassi e si attestano intorno a 0,70 euro al kg, alla produzione. Non va meglio ai nostri colleghi spagnoli, che cedono le raccolte di zucchino verde scuro a circa 0,10 euro in meno rispetto a noi".

"È appena iniziata invece la campagna di raccolta della carota novella di Ispica (RG) - spiega Calabrese - Le prime cavature evidenziano un fittone che qualitativamente si presenta molto bene. D'altra parte, l'inverno mite e l'assenza di eventi climatici eccessivamente violenti ha permesso una semina e la successiva emergenza delle piante in perfetto ordine. Si tratta ancora di quantitativi modesti, che raggiungeranno il pieno ritmo produttivo nelle prossime settimane. Al momento, le quotazioni sono in fase di definizione e fanno segnare per il prodotto all'ingrosso, semilavorato in big bag da 1000 kg, una quitazione di 0,45/0,50 euro al kg".

"Contiamo di condurre una campagna della carota novella abbastanza serena – conclude l'imprenditore – anche perché non avvertiamo troppo la concorrenza degli altri areali italiani, come Fiumicino e Chioggia, almeno sul mercato interno. Diversamente, i mercati esteri vedono la presenza di prodotto conservato dai nostri principali competitor centro europei".