Il settore della fungicoltura in Europa riveste un ruolo centrale nell'approvvigionamento di funghi freschi per il mercato continentale, con il 98% del consumo interno proveniente da produttori europei. Tuttavia, la recente introduzione del Regolamento UE 2025/40, che impone restrizioni stringenti sull'uso di imballaggi in plastica monouso, rischia di compromettere seriamente la commercializzazione di un prodotto estremamente delicato come il fungo coltivato.
I funghi coltivati, in particolare l'Agaricus bisporus, sono caratterizzati da un'elevata deperibilità e sensibilità agli agenti esterni. Il loro contenuto di acqua, superiore al 90%, li rende particolarmente vulnerabili alla disidratazione e alla perdita di qualità in tempi estremamente brevi. Inoltre, la loro struttura morbida li espone a danni fisici, come graffi e ammaccature, che ne compromettono l'integrità e l'attrattiva commerciale.
Andrea Prando, presidente dell'Associazione Italiana Fungicoltori
Attualmente, la soluzione più efficace per garantire la qualità e la sicurezza di questi prodotti è rappresentata dall'utilizzo di vaschette in plastica con pellicola estensibile. Questo tipo di confezionamento offre numerosi vantaggi:
- Mantenimento dell'umidità interna, evitando l'essiccazione precoce del prodotto;
- Protezione dagli urti e dalle contaminazioni, garantendo adeguate condizioni igieniche;
- Prolungamento della shelf life, riducendo il deterioramento e lo spreco alimentare.
Uno studio sperimentale condotto nel 2020 dal "Centro Tecnico Francese per la Frutta e Verdura" (CTIFL) ha dimostrato che la durata di conservazione dei funghi senza film protettivo si riduce drasticamente a sole 35 ore, mentre l'impiego della pellicola plastica permette di estenderla fino a 53 ore. Questo evidenzia come l'eliminazione degli imballaggi in plastica monouso possa tradursi in un aumento degli sprechi alimentari e in una riduzione della disponibilità di prodotto di qualità per i consumatori. Un analogo studio è stato eseguito anche dall'Università di Padova – Dipartimento Dafnae, che ha confermato le stesse durate e problematiche di fragilità del prodotto.
L'impatto del Regolamento UE 2025/40
Il nuovo Regolamento introduce restrizioni significative per ridurre l'uso della plastica negli imballaggi alimentari. Tra le misure principali vi sono l'eliminazione degli imballaggi monouso per determinati prodotti ortofrutticoli freschi, l'obbligo di incrementare il riutilizzo e il riciclo dei materiali di imballaggio e l'imposizione di standard rigorosi sulla progettazione degli imballaggi.
Sebbene queste misure siano essenziali per ridurre l'impatto ambientale, non tengono conto delle peculiarità di alcuni prodotti, come i funghi coltivati, che non dispongono di valide alternative per il confezionamento. Attualmente, le vaschette in cartone o legno, seppur disponibili, non offrono la stessa efficacia nella protezione del prodotto e comportano costi di produzione più elevati. Inoltre, non esiste una soluzione efficace per sostituire la pellicola estensibile che garantisce la conservazione ottimale del fungo.
La richiesta di esenzione del GEPC e il sostegno dell'Associazione Italiana Fungicoltori
Il Gruppo Europeo dei Produttori di Funghi (GEPC), che rappresenta l'industria fungicola europea con 11 delegazioni nazionali, ha richiesto alla Commissione Europea un'esenzione dal divieto di utilizzo di imballaggi in plastica monouso per i funghi coltivati. Tale richiesta si basa su tre fattori chiave:
- La necessità di preservare la qualità e la sicurezza del prodotto: senza un confezionamento adeguato, i funghi subiscono un rapido deterioramento, con impatti negativi sulla catena di approvvigionamento.
- L'assenza di alternative valide e sostenibili nel breve termine: al momento, nessuna soluzione alternativa alla plastica garantisce lo stesso livello di protezione e conservazione.
- La riduzione degli sprechi alimentari: il confezionamento attuale contribuisce a minimizzare gli sprechi, in linea con gli obiettivi ambientali dell'Unione europea.
L'Associazione Italiana Fungicoltori, aderente al GEPC, ha espresso pieno sostegno a questa iniziativa. Andrea Prando, presidente dell'Associazione, sottolinea che "l'adozione indiscriminata delle nuove norme potrebbe danneggiare il settore senza offrire soluzioni realistiche per la conservazione dei funghi. Pertanto, invita le istituzioni europee e italiane a considerare le specificità della produzione fungicola e a collaborare con il settore per individuare strategie sostenibili che non compromettano la commercializzazione e la qualità del prodotto".
"L'introduzione del Regolamento UE 2025/40 rappresenta un passo importante verso la riduzione dell'impatto ambientale degli imballaggi – conclude Prando - ma non può ignorare le esigenze di prodotti estremamente delicati come i funghi coltivati. Un'applicazione indiscriminata del divieto di plastica monouso rischia di compromettere l'intero settore fungicolo europeo, aumentando gli sprechi e riducendo la disponibilità di funghi di qualità per i consumatori. In questo senso sono già state inoltrate sia ai Ministeri Italiani competenti, sia attraverso il GEPC, delle note relative alla problematica per una seria presa in considerazione del problema, visto che il regolamento lo consente".
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