"Siamo impegnati nell'organizzazione promozionale del nostro aglio bianco polesano Dop in eventi che ci vedranno impegnati a partire dal mese di ottobre in fiere di settore. Inizieremo con l'imminente partecipazione al Salone del gusto di Torino, in programma dal 26 al 30 settembre 2024. Sul piano commerciale paghiamo lo scotto di una minore produzione che ha colpito a macchia di leopardo alcune zone più di altre. Ecco perché non so se arriveremo a termine campagna con il prodotto della campagna appena conclusa". Così riferisce Massimo Tovo, presidente del Consorzio di Tutela dell'aglio bianco polesano Dop.
Il Consorzio di Tutela si compone di circa 30 soci: il numero è invariato da qualche anno, ma la nota positiva è che c'è stato un ringiovanimento dei produttori associati. Alcuni soci hanno concluso la loro attività per andare in pensione, ma ne sono entrati di nuovi, che hanno dimostrato grande interesse per questa coltura. Questo bulbo a Denominazione di origine protetta è una produzione di nicchia, coltivata su un areale che si estende nel Polesine, area situata nel basso Veneto, a ridosso della provincia di Rovigo, situata tra il basso corso dei fiumi Po e Adige. La tipologia dei terreni, il clima temperato e asciutto e la diffusa presenza di aziende a conduzione familiare ha fatto sì che negli anni l'aglio assumesse importanza per il territorio.
"L'attuale campagna commerciale e i conseguenti minori volumi - spiega Massimo Tovo - sono il risultato del clima avverso che ha colpito intere produzioni. I prezzi, considerate le perdite di prodotto - soprattutto in alcuni areali pesantemente colpiti dal maltempo - sono più alti di circa il 10%".
In generale, in Italia le quantità disponibili di aglio certificato sul mercato - rispetto al fabbisogno interno - sono ancora ridotte, come dimostrano i dati ISMEA, che hanno rilevato la forte dipendenza del mercato nazionale dalle massicce importazioni dall'estero, che pesano per un 52% del fabbisogno totale. Le quotazioni dell'aglio estero, in particolare da filiera spagnola, rispetto alla scorsa campagna sono aumentate del 25%. Probabilmente con le riserve di magazzino che abbiamo sarà complicato arrivare a giugno 2025 con la nuova produzione.
"Il prodotto viene confezionato soprattutto nelle classiche retine a tre teste - conclude Massimo Tovo - Più recentemente, c'è un ritorno interessante anche alle confezioni tradizionali come la treccia e, tra quelle più recenti, il canestrino. I canali commerciali riguardano la grande distribuzione organizzata, i mercati generali e la vendita diretta in forma limitata. Siamo presenti in tutta Italia, mentre piccole partite (circa 5%) vanno all'estero tra Germania e Svizzera, con nicchie commerciali in Giappone ed Emirati Arabi".
Per maggiori informazioni:
Consorzio Tutela Aglio Bianco Polesano Dop
Piazza Garibaldi, 64
5100 Rovigo - Italy
[email protected]
www.agliodop.eu