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Opoa Marsia

Carote, "si spera che la situazione migliori nella seconda metà dell'anno"

"È stata una prima metà della stagione molto difficoltosa, per le carote, soprattutto a causa di un surplus produttivo: è ancora disponibile merce proveniente dagli areali di Veneto (Chioggia) e Lazio (Maccarrese) insieme alle prime quantità dall'Abruzzo (Fucino), avviate a metà giugno. Una maggiore offerta e una richiesta stabile fanno sì che il prezzo diminuisca. Inoltre, fino a oggi il consumo di carote è risultato più contratto e, rispetto a un'annata normale, i volumi ritirati dal mercato sono leggermente inferiori". A dichiararlo è Marco Di Cicco, direttore commerciale di Opoa Marsia, cooperativa che produce interamente nella piana del Fucino e che include tra i suoi prodotti di punta finocchi, patate e carote, con disponibilità di prodotto per 12 mesi l'anno.


Fabio Ciaccia, Luigi D'Apice e Marco Di Cicco, rispettivamente amministratore delegato, presidente e direttore commerciale di Opoa Marsia

"Nel Fucino si lavora con le carote locali da metà giugno a dicembre, mentre negli altri mesi commercializziamo il prodotto laziale e siciliano. Nonostante l'attuale situazione, siamo ottimisti sulla seconda parte della stagione. Dovrebbe, infatti, diminuire/terminare la produzione di altri areali italiani e dovremmo riuscire a normalizzare i prezzi o almeno a controllarli in maniera più puntuale", continua Di Cicco. "Nello stesso periodo in cui noi siamo produttivi, lo sono anche Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Regno Unito, per esempio. Storicamente non siamo un'areale produttivo che esporta le proprie carote convenzionali, le destiniamo prevalentemente al mercato italiano mentre con il prodotto biologico abbiamo delle piccole quote destinate all'estero".


Carote del Fucino disponibili e lavorate al momento presso la Opoa Marsia

A livello climatico, quest'anno la Opoa Marsia non ha registrato problemi climatici estremi, come purtroppo era avvenuto lo scorso anno. "Sappiamo che soprattutto Belgio, Paesi Bassi e Germania hanno avuto molte difficoltà a causa delle piogge eccessive e prolungate. Un po' la situazione che abbiamo vissuto noi nella passata campagna - spiega Di Cicco - Non è ancora chiaro se l'eventuale minore offerta di queste nazioni possa avvantaggiarci in qualche modo. Lo speriamo, nonostante sul mercato siano presenti sempre più player sia per carote sia per patate e cipolle. Questi tre articoli avvertono molto l'influenza estera, al contrario del finocchio o del radicchio".


Nuovo centro di lavorazione per i finocchi più grande d'Europa

"Bisogna puntare maggiormente alla programmazione delle colture"
"Purtroppo notiamo che negli areali italiani manca una programmazione delle colture, per cui ci sono periodi di saturazione dei mercati. È il caso dell'attuale campagna. Come Opoa Marsia cerchiamo invece di pianificare quasi tutta la produzione, almeno l'80% - sottolinea Luigi D'Apice, presidente della cooperativa - Essendo uno dei principali coltivatori di finocchio in Italia, per noi la programmazione è diventata un must, perché quest'ortaggio è molto costoso da coltivare: si pensi che raccolta e alcune fasi di lavorazione avvengono ancora a mano". Il modello valido per gestire il finocchio è adottato anche per le altre colture.

A poco più di un anno dall'inaugurazione del nuovo centro di lavorazione per i finocchi più grande d'Europa (cfr. FreshPlaza del 5/04/2023), D'Apice parla di un primo bilancio positivo. "La nuova struttura funziona a pieno regime e i macchinari all'avanguardia (4.0) sicuramente ci stanno aiutando a capire come e dove possiamo migliorare. Grazie agli investimenti effettuati, ci siamo resi conto degli sviluppi apportati e di quelli che ancora andranno apportati nelle fasi di coltivazione e lavorazione. Il nuovo impianto non è nato per aumentare la mole di lavoro, ma per operare meglio, a tutti i livelli (management, manodopera, logistica)".


Nuovo centro di lavorazione per i finocchi più grande d'Europa

Negli ultimi quattro anni, Opoa Marsia è passata da 30 a 60 milioni di euro di fatturato, mantenendo più o meno gli stessi volumi di prodotto venduto. "A riprova del fatto che, se si programmano le colture e si ha una gestione più puntuale dei costi, si riesce a registrare un prezzo medio più alto delle diverse referenze", conclude D'Apice.

Immagini fornite da Marco Di Cicco - Opoa Marsia

Per maggiori informazioni:
Marco Di Cicco - responsabile commerciale
+39 349 3948744
[email protected]
Opoa Marsia
via Marco Antonio Colonna
67051 Avezzano (AQ) - Italy
+39 0863 441705
[email protected]
www.opoamarsia.it