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Le considerazioni di Francesco Paolo Gallo

"Si lavora su cloni di clementine o mandarini in grado di risollevare il mercato"

"Purtroppo, il desiderato slancio commerciale che i produttori attendono da tempo sulle varietà di medio periodo, non è avvenuto neppure questa volta" - dice Francesco Paolo Gallo, amministratore delegato della Comercial Gallo S.r.l. e presidente del Club Linbo, nel fornire una sua considerazione sullo stato attuale del settore agrumicolo. (In foto a lato, Francesco Paolo Gallo)

Nella campagna agrumi 2023/24 dell'arco jonico, infatti, il regime produttivo è rimasto invariato, nonostante non siano mancate le problematiche di natura idrica e fitosanitaria, che hanno compromesso la qualità delle produzioni.

La periodicità di offerta presente a scaffale da dicembre a metà gennaio vede un consumatore abituato ad approcciarsi a un prodotto con bassa shelf-life, che non debba costare più di un euro al chilogrammo. Ciò determina un prezzo alla produzione non superiore ai 0,30 €/kg per frutti sopra i 55 mm di diametro, idonei al mercato fresco.

"Questa è la principale problematica a livello produttivo – spiega il manager pugliese - Su 100 chili di merce prodotti da cloni di clementine tradizionale, di solito soltanto il 50% rientra nei canoni richiesti dal mercato, fatto salvo qualche bravissimo produttore che ancora riesce a realizzare, con grossi sforzi agronomici, maggiori volumi con caratteristiche idonee alla commercializzazione".

Recenti estirpazioni degli agrumeti

Già dalla prima decade di gennaio si apre un panorama di mercato completamente differente: il consumatore abbandona il prodotto comune (ormai stanco) per orientarsi sulla linea delle premium tardive, consapevole di doverla pagare di più a fronte di una shelf-life maggiore, che riduce lo scarto post acquisto. "È proprio su questo segmento che abbiamo lavorato - dice Gallo - al fine di sviluppare in Italia coltivazioni di nuovi cloni derivanti da clementine o mandarino capaci di risollevare il mercato che apre alle premium tardive. In Italia abbiamo in completamento il progetto Leanri a questo scopo, per traguardare l'offerta di Tang Gold, Nadorcott e Orri: con queste quattro varietà ricopriamo un ampio periodo, da gennaio ad aprile, allungando l'offerta".

Impianto CV Leanri

Per Gallo è necessario impostare progetti di riconversione varietale basati su cloni di clementine comune o derivati più performanti, stabili e omogenei. "La nostra attenzione a medio termine, sulla ricerca varietale, è impostata su tali obiettivi. Siamo in dirittura d'arrivo per introdurre in Italia una varietà precoce non multi-gemma, ma anche cloni di clementine per la finestra di novembre, per poi lasciare spazio al "Comune". Novità che diano vigore al reddito aziendale. Quando approcciamo alle nuove varietà, cerchiamo sempre di selezionare quelle più performanti in campo, che non necessitano di grossi interventi chimici, considerando le difficoltà crescenti a causa del cambiamento climatico e l'eliminazione di molti strumenti di difesa. Poniamo inoltre grande attenzione e studio nell'individuare i limiti di vendita delle licenze, in modo da non produrre oltre la domanda e mantenere valori redditizi per i produttori. Sono fiducioso per il futuro reddituale delle aziende agrumicole, ma sono necessari progetti basati sul rinnovamento varietale. Se le autorità regionali preposte fossero più attente e informate su questi temi e dessero una mano concreta alle aziende, riusciremmo sicuramente a essere più veloci nel raggiungimento degli obiettivi".

Su 10 aziende che investono in innovazione agrumicola, sette provengono da altri settori (uva da tavola in primis) precisa Francesco Gallo. "Solo tre imprese sono già produttori di agrumi, in grado di permettersi investimenti innovativi. La restante parte non ha fondi per poter affrontare gli onerosi investimenti necessari per risollevare fatturato e margini aziendali. Siamo al punto di non ritorno".

Nuovi impianti CV Leanri

E riprende: "Credo che le istituzioni (sia Stato che Regioni) debbano aggiornarsi sulle nuove proposte varietali del settore, di cui sembrano completamente all'oscuro. Ancora oggi vengono deliberati Programmi di Sviluppo Rurale con tabelle varietali obsolete, ferme a 30 anni fa, che dunque non includono tra le spese ammissibili i diritti di coltivazione (royalty) su alcune promettenti cultivar di agrumi, quando tali costi toccano punte del 70% sul totale dell'intero investimento di rinnovo. Questo scollamento dalla realtà industriale delle pubbliche amministrazioni è ormai inaccettabile ed estremamente pericoloso per l'intero settore agrumicolo italiano. Si rischia il collasso, rendendo le aziende agricole non competitive. Per sua natura, l'agricoltore è dignitoso e orgoglioso: non vuole nulla da nessuno. Oggi, però, chiede un aiuto per risorgere e dare un futuro alle nuove generazioni, rendere l'agrumicoltura un lavoro redditizio e non di passione e basta. Con l'amore per i "giardini" non si sfamano le famiglie".

Per maggiori informazioni:
Comercial Gallo Srl
Sp 103 c.da Furnoli
74016 Massafra (Taranto)
(+39) 336 828235
[email protected]
comercialgallo.com