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Il commento di Giacomo Suglia

Il taglio dei tassi fa bene anche all’ortofrutta

Le politiche monetarie hanno ottenuto un contenimento dell'inflazione nell'eurozona, che ora segna 2,6%, dopo il dimezzamento registrato da settembre 2022 (10,6%) a settembre 2023 (quando segnava invece 5,2%). Ciò ha permesso così alla Bce di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base.

Tale riduzione era fortemente attesa da mercati e operatori. Secondo l'esercizio di proiezione, dovrebbero seguire ulteriori tagli nei mesi di settembre, dicembre 2024 e marzo/giugno 2025, specie se dati e analisi dovessero confermare un situazione monetaria e finanziaria solida e tra gli Stati membri, nonostante le proiezioni sull'inflazione per il prossimo futuro siano state rialzate dalla Bce.

"Sarà difficile e improbabile tornare ai livelli post Covid-19 in poco tempo, ma questa prima e doverosa riduzione dei tassi, dopo 9 mesi di stallo, viene ben accolta da tutti, e non solo da chi si occupa di politica monetaria - dice Giacomo Suglia, presidente di Apeo (Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli) e vicepresidente di Fruitimprese - Credo che gli impatti di tale decisione non tarderanno ad arrivare, ripercuotendosi positivamente non solo sul mondo imprenditoriale, ma anche sulle famiglie. Diminuendo i tassi interesse di un quarto di punto, le rate dei mutui a tasso variabile risulteranno meno care. Parliamo di poche decine di euro al mese, ma sono pur sempre di un risparmio e dunque uno spiraglio di ottimismo per tutti. Negli anni. gli investimenti delle imprese, comprese quelle agricole, si sono ridotti parecchio, mentre la preoccupazione e l'incertezza continuavano a salire. Le tensioni geopolitiche, dalla guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente, non hanno fatto altro che peggiorare il quadro anche per gli imprenditori".

Giacomo Suglia

Molte le aziende in cerca di liquidità, ma che hanno dovuto posticipare le spese. "Chi c'è aveva programmato l'acquisto di un nuovo magazzino, di un'altra linea di lavorazione, di ulteriori terreni da coltivare o di macchinari. Il taglio dei tassi di interesse dello 0,25% potrebbe facilitare l'accesso al credito e sostenere il settore. La mancanza di manodopera ci costringe a chiedere aiuto all'automazione e alla meccanizzazione, ma questo necessita di notevoli investimenti. Anche la diffusione dell'intelligenza artificiale nelle attività di produzione e di consumo potrebbe richiedere alte somme di denaro".

Quello recentemente annunciato dalla presidente Lagarde è il primo taglio dal 2019. A partire da giugno/luglio del 2022 abbiamo infatti assistito a un'impennata dei tassi di interesse, con 10 rialzi consecutivi.

"Visto il perdurare del clima pessimistico, qualche agricoltore ha addirittura espresso il desiderio di vendere o chiudere la propria azienda - riprende Suglia - Il calo continuo dei consumi d'ortofrutta in tutta Europa ha poi contribuito all'espansione nei mercati di altri player esteri del settore, creando un disequilibrio e costringendo così le nostre aziende a trovare nuovi blocchi commerciali o adottare strategie per diventare più competitivi, in un contesto già difficile in partenza. Nonostante la pressione su famiglie e imprese risulti ancora delicata, la crescita economica è in ripresa".