Produzioni di melone in ritardo al nord d'Italia, ma la raccolta ormai è al via e sono disponibili i primi quantitativi. "Le condizioni meteo di maggio hanno rallentato la maturazione - spiega Maurizio Carbonini, direttore commerciale di Mantuafruit - ma ora si comincia a entrare nel vivo, specie nella zona di produzione mantovana".
Le rese in campo paiono quindi in flessione, ma le prospettive della domanda, specie con l'aumento delle temperature prettamente estive, sono di forte crescita. "C'è già un risveglio degli ordini e questo farà inevitabilmente lievitare i prezzi. Prevediamo, per tutto il mese di giugno e anche per l'inizio di luglio, una richiesta superiore alla disponibilità. Per fortuna, le rese sono maggiori rispetto a quelle del 2023, quando di melone ce n'era poco. Non credo proprio che ci troveremo nelle condizioni dello scorso anno, però non sarà una campagna di piena produzione, almeno all'inizio".
L'Op Mantuafruit esporta anche all'estero, in maniera particolare in Germania, Austria e Svizzera. La disponibilità inizia dal mese di febbraio, con le produzioni del Senegal, per poi proseguire con la Sicilia.
"La campagna del melone siciliano è andata molto bene - aggiunge Carbonini - con ottima qualità del prodotto e continuità nelle forniture. Anche i prezzi sono stati nel range delle attese. La campagna del melone coltivato in Sicilia era iniziata con un netto anticipo, ma tutto è proseguito comunque per il meglio".
La produzione nel nord Italia in questi giorni avviene sotto copertura. Sono in arrivo le prime partite di retato Igp, come quelle di liscio. "Seppur in un'annata che non sarà di piena produzione - conclude il direttore - auspichiamo una buona campagna".
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