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Dl Agricoltura: il commento di un operatore

Stretta sul fotovoltaico a terra per proteggere l’agricoltura

L'approvazione del decreto Agricoltura (Decreto legge 15 maggio 2024, n. 63), voluto dal Governo per limitare l'uso sconsiderato del suolo agricolo che veniva destinato alla produzione di energia invece che a quella agroalimentare, sta facendo discutere e preoccupare le diverse filiere industriali. C'è chi ritiene che tale provvedimento possa rallentare la transizione energetica e limitare gli investimenti sulle rinnovabili in Italia.

"Ritengo corrette e coscienziose le restrizioni sull'uso dei terreni agricoli per l'installazione di pannelli fotovoltaici collocati a terra, che tolgono completamente qualsiasi possibilità di produrre cibo - spiega Angelo Amato, imprenditore pugliese con grande esperienza in innovazione tecnologica per l'agricoltura e titolare dell'azienda Oliva Service - Con lo scoppio della guerra in Ucraina e l'aumento dei prezzi dei combustibili fossili e le pressioni geopolitiche internazionali, quello energetico è diventato un settore in cui hanno fatto ingresso molti nuovi player. Diverse multinazionali hanno intercettato il grosso interesse economico che esiste dietro le fonti rinnovabili, decidendo così di prendere in affitto terreni agricoli o addirittura di acquistarli dagli agricoltori con offerte anche elevate, allettati dalle garanzie statali reddituali di durata ventennale".

Non è più possibile dunque installare un impianto fotovoltaico su un terreno agricolo. Il Consiglio dei Ministri crede che il settore dell'energia rinnovabile possa dare un aiuto concreto a quello dell'agricoltura e soprattutto una spinta al mondo del lavoro, potendo così perseguire e soddisfare gli obiettivi europei sulla decarbonizzazione, fissati entro il 2030. La necessità di produrre più cibo per sfamare la popolazione mondiale, in espansione rispetto al passato, risulta contrastante con l'idea di sottrarre suoli fertili senza ottimizzare la produzione alimentare.

"In Europa - riprende Amato - si è pensato che i terreni agricoli potessero diventare una buona destinazione del fotovoltaico, ma non come è stato fatto finora in Italia, con pannelli disposti direttamente sul terreno, piuttosto attraverso sistemi sollevati da terra tramite strutture metalliche alte fino a 4 m, per facilitare il passaggio di macchine agricole. L'agrivoltaico, infatti, si è evoluto parecchio negli ultimi anni, permettendo così agli agricoltori di associare la produzione di energia a quella ortofrutticola (e non solo). L'ombreggiamento creato dai pannelli solari tradizionali neri, che limita lo sviluppo di alcune coltivazioni, è stato superato dalla progettazione e produzione in Europa di strutture e di moduli fotovoltaici vetro-vetro semi trasparenti e facilmente riciclabili, che non solo consentono alla luce di penetrare, ma proteggono le coltivazioni dalle frequenti turbolenze climatiche".

Per maggiori informazioni:
Oliva Service

Via Perugia, 7 - 73100 Lecce
+39 0832/391652
+39 348/7849932
[email protected]
www.olivaservice.it