Quasi 7 famiglie su 10 hanno acquistato pesche nell'anno terminante ad aprile 2024, un valore che ci riporta a due anni fa e recupera 5 punti percentuali di penetrazione confronto l'anno precedente.
Sono decisamente pochi i prodotti ortofrutticoli che possono vantare un simile recupero negli ultimi anni. Vero è che nel 2023 le avverse condizioni atmosferiche hanno impattato molto in questo mercato dove l'Emilia-Romagna è particolarmente rilevante.
Resta tendenzialmente stabile la frequenza di acquisto negli anni e il prezzo pagato per atto ovviamente sale come per ogni prodotto nel tempo.
Singolare invece il comportamento di acquisto in termini di quantità per atto di acquisto confrontando pesche vendute a peso fisso e a peso variabile. Le confezioni di pesche tendono a rimpicciolirsi tanto che il peso medio che si aggira intorno al 1,1 kg scende del 10% in due anni. Le pesche acquistate invece a peso variabile hanno una quantità per atto pressoché stabile (diminuisce del 3%) che resta intorno a 1,3 kg per atto.
I canali distributivi più rilevanti, come per tutti i prodotti ortofrutta, sono ovviamente supermercati e discount che recuperano circa 4 punti percentuali di penetrazione, seguiti in questo caso dai negozi di frutta e verdura e non dagli ipermercati che si posizionano al quarto posto.
Dal comportamento di acquisto delle famiglie italiane che viene monitorato dall'osservatorio permanente di Consumer Panel Services GfK con un campione di 15.000 panelisti già dal 2022, si osserva come gli acquirenti più rilevanti per questo frutto siano famiglie residenti nel nord ovest del Paese, di piccolo nucleo (2/3 persone) e con profilo socio-economico piuttosto alto. Fan restano, anche per le pesche, le età avanzate: sopra i 55 anni.
A cura di:
Daniela Mastropasqua - Business Development Manager
Tommaso Bonandrini - Analyst
Consumer Panel Services GfK | Italy
+39 335 185 3430
[email protected]
www.gfk-cps.com