Sappiamo bene come negli ultimi anni il consumatore italiano affronti a fasi alterne differenti difficoltà quando riempie i suoi carrelli di spesa, anche per i prodotti ortofrutta. Senza tornare troppo indietro, ma siamo passati da pochi atti d'acquisto con carrelli stracolmi in periodo Covid a una attuale attenta strategia nel mantenere più costante possibile l'importo dello scontrino per ogni atto di acquisto, con lo scopo di tenere il controllo delle uscite a fronte di rincari su tutti i prodotti e servizi acquistati, a costo di moltiplicare i momenti di spesa con carrelli più piccoli. Il consumatore italiano oggi seleziona con particolare attenzione cosa acquistare ogni volta per individuare, non tanto il prodotto più utile o urgente, quanto quello che soddisfa nel miglior modo le esigenze di prezzo, convenience, benessere, sostenibilità fin dove è possibile. In questo modo si assiste a diversi fenomeni di shift fra i prodotti nei carrelli.
I kiwi per qualche motivo stanno perdendo numero di famiglie acquirenti nell'ultimo periodo in osservazione che comprende l'anno terminante a marzo 2024, a confronto con lo stesso periodo del 2023. Si è oggi arrivati a quasi il 44% delle famiglie italiane contro l'oltre 48% di due anni fa. Le performance così come il profilo dei responsabili acquisti sono molto simili a quelli di molti frutti che vengono semplicemente eliminati dalla lista della spesa o sostituiti con prodotti ad esempio di IV gamma.
Dal comportamento di acquisto delle famiglie italiane che viene monitorato dall'osservatorio permanente di Consumer Panel Services GfK con un campione di 15.000 panelisti già dal 2022, si osserva come la frequenza di acquisto resta relativamente costante con una media di meno di 7 atti all'anno mentre varia ovviamente la spesa per ogni atto che cresce a discapito della quantità acquistata. Comportamento che riconferma proprio la strategia del mantenimento dell'importo medio dello scontrino.
Ovviamente supermercati e discount sono i canali prediletti per l'acquisto dell'ortofrutta e per il kiwi lo sono di conseguenza. Purtroppo però entrambi i canali perdono circa il 10% di famiglie acquirenti nell'ultimo anno, mentre gli ipermercati – ad esempio – mantengono praticamente la propria penetrazione a livelli stabili, seppur contenuti.
A cura di:
Daniela Mastropasqua - Business Development Manager
Tommaso Bonandrini - Analyst
Consumer Panel Services GfK | Italy
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