"Quando si parla di brevetti vegetali, un aspetto ricorrente riguarda il lungo intervallo di tempo tra la presentazione della domanda di protezione e la concessione effettiva della privativa per ritrovato vegetale. L'UCVV è consapevole di questa criticità specialmente nel settore degli alberi da frutto e ha implementato diverse misure per ridurre questi tempi. La necessità di rendere il sistema più performante ed efficiente non può, tuttavia, compromettere gli imperativi di qualità e il rispetto dei protocolli tecnici dell'UCVV". Lo ha affermato Francesco Mattina, presidente UCVV (Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali), intervenendo a un convegno organizzato a Macfrut.
"L'importanza dell'UCVV risiede nella sua capacità di garantire che i costitutori possano ottenere diritti di proprietà intellettuale sulle nuove varietà vegetali, incentivando così l'innovazione e la competitività nel settore agricolo europeo".
Un altro tema centrale sono le differenze tra le procedure dell'UCVV e quelle adottate in paesi extra-UE, come gli Stati Uniti. "Mentre negli USA la concessione dei diritti si basa principalmente sulla descrizione fornita dal costitutore, l'UCVV segue le linee guida UPOV (Unione Internazionale per la protezione delle nuove varietà vegetali). Il sistema legale adottato nell'UE prevede che il rilascio di una privativa per ritrovati vegetali sia condizionato a un esame tecnico della varietà candidata attraverso prove di campo in centri d'esame specializzati negli stati membri, che richiedono rigorosi test DUS (Distintività, Uniformità, Stabilità). Sebbene questo approccio garantisca standard elevati, in alcuni casi può allungare i tempi di concessione della privativa. A questo proposito, l'UCVV partecipa ai gruppi di esperti tecnici dell'UPOV e a livello europeo con l'obiettivo di migliorare le procedure attualmente impiegate".
Mattina non nasconde alcune difficoltà in essere sui diritti di proprietà. "La nostra agenzia è consapevole delle difficoltà che i costitutori hanno nel far valere i propri diritti di proprietà industriale in caso di contraffazione. L'enforcement dei diritti di proprietà industriale è responsabilità dei titolari dei diritti. Tuttavia, come presidente ho spesso sottolineato l'impegno dell'agenzia nel collaborare con autorità nazionali e internazionali per migliorare l'armonizzazione delle procedure".
"Le recenti sentenze della Corte di Giustizia europea e della Corte costituzionale italiana ispirate dal caso 'Nadorcott' hanno sollevato interrogativi sulla gestione dei diritti da parte degli 'editori' o gestori dei club. A questo riguardo continuiamo a monitorare l'evoluzione giuridica in materia da parte dei tribunali nazionali e delle giurisdizioni superiori. La nostra agenzia rimane un punto di riferimento per la protezione delle varietà vegetali in Europa, e siamo impegnati a migliorare continuamente i nostri processi e ad adottare soluzioni innovative per affrontare le sfide emergenti nel settore", ha concluso.