In Marocco, la stagione dei meloni e delle angurie è stata ancora una volta interrotta da condizioni meteo inconsuete. Oltre alla riduzione delle aree coltivate, a causa della siccità, l'attuale clima più freddo sta ritardando la raccolta.
L'esportatore Ahmed Bouljid afferma: "Stiamo assistendo quasi a una sospensione della campagna. Tutte le regioni di coltivazione delle angurie, da Souss, Haouz e Kelaat Sraghna a Settat e Beni Mellal, stanno avendo un clima insolitamente freddo in questo periodo. Ciò sta ritardando lo sviluppo di meloni e angurie e aggravando il calo dei volumi causato dalla siccità e dalle conseguenti restrizioni sulla produzione.
In un momento di forte domanda, la carenza di angurie e meloni sta facendo salire i prezzi. Spiega Bouljid: "Ricevo ordini da molti mercati come Francia, Italia e Paesi Bassi, ma non ci sono abbastanza volumi per stare al passo con tutte le richieste". Anche sul mercato locale questi frutti sono costosi rispetto a quelli di una stagione normale, in media 7 dirham (0,65 euro)/kg".
I primi raccolti dalla regione di Zagora stanno ormai terminando e Bouljid afferma: "All'inizio della stagione, le esportazioni di angurie da Zagora ammontavano a circa 400-500 tonnellate al giorno, e fino a 1.000 ton nei giorni più trafficati. Attualmente, i porti sono quasi vuoti di angurie".
L'esportatore assicura: "Ci aspettiamo una ripresa tra alcune settimane. In tutte le regioni, il picco del raccolto dovrebbe verificarsi nella seconda settimana di giugno".
Secondo Bouljid, a livello amministrativo, gli esportatori si stanno adattando piuttosto bene ai nuovi requisiti per l'export. Ricordiamo che l'inizio della stagione marocchina è stata viziata da un'allerta sulla presenza di alti livelli di residui di agrofarmaci. Le autorità sanitarie marocchine hanno quindi imposto delle condizioni di esportazione più rigorose.
Bouljid conclude: "ONSSA e Morocco Foodex stanno facendo un buon lavoro e ci hanno supportato nell'applicazione dei nuovi requisiti. Le angurie e i meloni marocchini sono garantiti in termini di qualità, e il processo di esportazione è attualmente regolare, anche se rigoroso".
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Ahmed Bouljid
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