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Uva di Mazzarrone IGP

Il 2024 è l'anno delle seedless

"Dopo una campagna 2023 più che soddisfacente, stiamo aprendo in questi giorni la nuova stagione produttiva e commerciale. Il punto di forza, quest'anno, saranno le varietà senza semi, sempre più presenti nell'areale dell'Igp - Indicazione geografica protetta di Mazzarrone". Così spiega Gianni Raniolo, presidente del Consorzio di promozione e tutela dell'uva da tavola di Mazzarrone Igp.

Gianni Raniolo

"Proveniamo da un'annata, quella 2023, che ha ridato speranza e forza economica ai produttori dopo alcuni anni, almeno tre sugli ultimi cinque, davvero difficili - ha proseguito Raniolo - Con circa 4 milioni di kg commercializzati a marchio, il 2023 può definirsi l'anno della ripresa, che ha segnato un'impennata del 30% rispetto al precedente. Buone notizie anche per le adesioni al nostro consorzio, aumentate del 10 per cento nel solo 2023".

"E se l'anno scorso abbiamo registrato l'interesse di nuove insegne commerciali, italiane soprattutto, per il nostro prodotto a marchio Igp – continua il presidente – questo è l'anno della riapertura verso i mercati emiratini. I rapporti commerciali che abbiamo rafforzato poco prima della pandemia, stanno dando ora i loro frutti. Infatti, quando gli standard merceologici lo consentono, siamo ben lieti di esportare verso Dubai. Come l'anno passato, anche la stagione 2024 presenta una qualità produttiva rilevante sulle varietà seedless: i grappoli sono armonici, belli da vedere per colore e forma, con un tenore zuccherino degli acini di 20° Brix. Cominceremo gli stacchi fin da questa terza settimana di maggio. Non ci saranno grandi differenze sui volumi rispetto all'anno passato".

"Le primissime partite, come da nostra consuetudine, verranno spedite ai nostri partner esteri e italiani storici - conclude l'esperto – ed è, dunque, ancora presto per parlare di quotazioni. Per avere un'idea più precisa su come andrà il mercato, bisognerà aspettare ancora qualche settimana, ma siamo molto fiduciosi non solo per le seedless, ma anche per le varietà precoci tradizionali come Victoria e Black Magic, anch'esse in procinto di essere raccolte. Le buone previsioni però non finiscono qui, perché ci aspettiamo conferme anche sulle varietà medio tardive. Voglio ricordare che l'uva di varietà Italia, l'anno scorso, ha avuto un revival eccezionale, a dimostrazione del fatto che non si tratta di una cultivar obsoleta ma di una varietà importante e capace di dare ancora molte soddisfazioni, a patto che la qualità sia al top. Vigneti vetusti e approssimazione nella loro gestione - spesso incolpevole a causa dell'indebolimento delle aziende - hanno condizionato il mercato per diversi anni di fila, con l'arrivo sul mercato di merce scadente e sovrabbondante, trascinando al ribasso anche i lotti migliori. L'uva con semi Italia, quindi, non va eliminata, ma solo riqualificata".

Per maggiori informazioni:
Gianni Raniolo
Consorzio di Tutela dell'Uva
da Tavola di Mazzarrone Igp

+39 335 1033575
[email protected]