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Giovanna Frisina - Le Terre di zoè:

"Negli ultimi sei anni ci siamo spostati da una coltivazione specializzata a una diversificata"

"La scorsa stagione è stata abbastanza deludente in termini di quantità prodotte. Abbiamo avuto meno della metà della produzione sia di kiwi sia di melagrane. Una parte degli avocado invece è andata persa a causa delle gelate tardive, registrate ad aprile 2023, che hanno distrutto i fiori, impedendone la fruttificazione. Anche l'impianto di clementine che ci è rimasto ha presentato dei cali di resa ma, non conferendo più i prodotti alle cooperative e vendendoli tramite canali diretti, questo ci ha permesso di applicare prezzi più alti, che hanno compensato la flessione produttiva".

A dichiararlo è Giovanna Frisina dell'azienda agricola biologica "Le Terre di zoé", certificata dal 2004, e che ha i terreni in Calabria, a cavallo tra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria. "Negli ultimi cinque-sei anni abbiamo fatto una scelta molto precisa: quella di spostarci da una coltivazione specializzata a una coltivazione diversificata, parcellizzata. Questo perché quando si ha tanta frutta che va in maturazione tutta insieme, si è costretti a sottostare alle logiche commerciali dei grossi commercianti o delle grosse cooperative, che attuano politiche di scarto e di applicazione dei prezzi, non in linea con la quotazione equa che ci si aspetta".


Giovanna Frisina in occasione di Macfrut 2024

"Nei nostri nove ettari aziendali, accanto a clementine e kiwi che erano stati impiantati da mio nonno, ridimensionati in termini di areale, abbiamo introdotto nuove colture come limoni, arancia moro vcr, bergamotto, avocado, melagrana. Di recente, abbiamo inoltre piantato 400 piante di olivo ottobratico", spiega Frisina.

Al momento, l'azienda agricola ha in pianta ancora limoni. "Avevamo coltivato una parte in previsione di fornirla a un trasformatore di scorze. Tuttavia, al momento della raccolta, quest'ultimo ha rinunciato poiché il suo mercato non ne richiedeva più. Quindi siamo stati costretti a trovare un'alternativa. I limoni che in questo momento stanno andando in maturazione, vengono venduti direttamente al consumatore finale, tramite una cooperativa no profit".

Con i cambiamenti climatici, la situazione geopolitica non proprio rosea e i costi generali che, seppur in lieve diminuzione, risultano ancora elevati, difficile prevedere cosa accadrà nella prossima stagione. "La mancanza di freddo dello scorso inverno ha portato alla produzione di pochi kiwi, quindi ci aspettiamo sicuramente un ulteriore calo. Le clementine e gli avocado hanno avuto una fioritura invidiabile, ma quanti di questi fiori arriveranno a fruttificazione? E quali altri stress climatici colpiranno le piante? Non possiamo infatti prevedere se ci sarà un impatto sulla quantità e qualità della frutta", spiega Frisina. "Per quanto riguarda la situazione geopolitica, di riflesso ne stiamo pagando le conseguenze sulla linea dei trasformati, perché non producendo un bene di prima necessità, ma un extra (si tratta di composte e succhi, ndr), sicuramente il minore potere di acquisto del consumatore ci penalizza. Inoltre, alcuni piccoli negozi che sono nostri clienti stanno chiudendo, proprio a causa del calo delle vendite. Indirettamente questa situazione colpisce anche noi".

Negli ultimi 10 anni, Le Terre di zoé ha deciso di cogliere l'apertura che il legislatore ha dato, affiancando all'attività primaria tipica dell'azienda agricola la possibilità di diventare multifunzionale. In quest'ottica, tra gli investimenti fatti, quello di un laboratorio di trasformazione alimentare. "Abbiamo investito in macchinari e attrezzature basandoci sul principio dell'economia circolare, soddisfacendo la nostra esigenza di valorizzare gli scarti. Per scarti intendiamo il fuori calibro, quindi il frutto troppo piccolo, quello che ha una forma non ammessa sul mercato: un esempio è il kiwi a farfalla, oppure il frutto la cui scorza presenta delle imperfezioni a causa di una grandinata, o ancora l'invenduto non assorbito dal mercato. In questa ottica abbiamo deciso di trasformare questo prodotto per dargli nuova e più lunga vita. Allungando la sua shelf life da prodotto fresco a trasformato, abbiamo più tempo per venderlo".

Linea di frullati biologici misto benessere, la novità presentata a Cibus e Macfrut
"La linea misto benessere è nata per accostare alla nostra linea tradizione dei nuovi gusti con le stesse caratteristiche di genuinità, ma che mettessero insieme frutta, ortaggi, cereali senza glutine e spezie. Per questo motivo sono nati i gusti: clementine, zucca, grano saraceno e curcuma; arancia rossa, rapa rossa, grano saraceno e cannella. Il primo sfrutta la linea cromatica del giallo e il secondo del rosso. Il terzo gusto nella linea misto benessere, invece, unisce il kiwi e il bergamotto, insieme alle proteine dei semi di canapa e allo zenzero, tutti a base verde. La scelta è stata quella di proporre dei frullati con consistenza pastosa, un mangia e bevi per intenderci, ma allo stesso tempo dissetanti e sfiziosi, grazie alla presenza di agrumi e spezie. Sono tutti gusti dal pH basso e sono soltanto pastorizzati".

Il target di questa nuova linea, ma anche della gamma di succhi in generale, è molto mirato. "Ci piacerebbe sviluppare con dei ristoranti 'lungimiranti' una Carta delle Bevande, per offrire ai clienti un'alternativa al vino o alle bibite gassate. È un mercato inesplorato, al momento, e vorremmo essere pionieri di una tale iniziativa", sostiene Frisina. "Si tratta di un'opzione che vorremmo esplorare per trovare una nicchia diversa di mercato".

Economia circolare
"In un'ottica di economia circolare, stiamo portando avanti diversi progetti di riutilizzo degli scarti. Uno è quello che ci ha visti coinvolti con l'Università di Bologna per l'utilizzo delle bucce di clementine per l'estrazione di un ingrediente innovativo, che apporti valori nutrizionali al prodotto cui è aggiunto. Un secondo progetto partirà il prossimo autunno e forniremo le nostre scorze a una azienda che le utilizzerà nella cosmesi. Infine, c'è quello legato ai semi di limone che vengono messi da parte dal processo di estrazione del succo, fatti essiccare a basse temperature, per poi essere forniti ad aziende che ne estraggono un olio, utilizzato sempre in cosmesi. Anche i semi di melagrana, lo scorso anno, sono stati forniti a un laboratorio che li ha essiccati e a breve estrarrà un olio. Siamo in attesa degli esiti", spiega Frisina.

Per maggiori informazioni:
Giovanna Frisina
"Le Terre di zoé" società agricola biologica
Via Cavour 22
89026 San Ferdinando (RC)
[email protected]
www.leterredizoe.it