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Tignola di Tuta absoluta e bombi trasmettono il virus

Scoperto nuovo vettore per il ToBRFV

Il ToBRFV rappresenta attualmente una delle minacce più significative per il pomodoro, soprattutto da serra, in tutto il mondo. La sua trasmissione avviene principalmente attraverso il seme contaminato, il contatto tra piante infette e piante sane e attraverso le superfici infette, ma è stata segnalata anche la trasmissione meccanica da parte di artropodi. Per questo motivo uno studio condotto da diversi docenti e ricercatori dell'Università degli studi di Palermo, del CREA-DC sezione di Bagheria, dell'Istituto per la produzione sostenibile delle piante del CNR di Torino e dell'Università degli Studi di Catania, mira a valutare il ruolo di un parassita invasivo del pomodoro, la Tuta absoluta (Meyrick) (Lepidoptera: Gelechiidae), in trasmissione ToBRFV.

Walter Davino

"Gli esami di laboratorio hanno dimostrato la presenza di ToBRFV nella tignola adulta, accresciuta da larve sviluppate su piante infette da ToBRFV - spiega Walter Davino, professore ordinario di Patologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell'Università degli Studi di Palermo. Per valutare se la presenza di ToBRFV sugli adulti di T. absoluta fosse interna o esterna alle pupe, come risultato di larve che si nutrivano di piante infette, pupe ottenute da larve nutrite da piante infette sono state disinfettate esternamente e quindi analizzate per verificare la presenza di ToBRFV mediante RT-qPCR e microscopia elettronica. Adulti ottenuti da pupe disinfettate e non disinfettate sono state analizzati. Entrambi erano positivi al virus, suggerendo la sua presenza nella superficie interna dell'esuvia pupale".

"La microscopia elettronica, le analisi Western Blot e il biotest dell'emolinfa – continua Davino - hanno dimostrato l'assenza di virioni ToBRFV e proteine di rivestimento virale nell'emolinfa raccolta da pupe disinfettate. Ciò significa che il ToBRFV non è circolante nella progenie degli adulti di T. absoluta ottenuti da larve nutrite in piante infette, ma probabilmente gli adulti sono stati contaminati durante la loro emergenza, a causa della presenza del virus nella superficie interna dell'esuvia della pupa".

Questo studio dimostra, per la prima volta che T. absoluta può veicolare, dunque, un inoculo primario infettivo di ToBRFV, evidenziando un potenziale ruolo epidemiologico di T. absoluta nella diffusione del ToBRFV in campo.

Cosa cambia questa scoperta? "Cambia moltissimo nella coltivazione di pomodoro – risponde l'esperto - considerato che si tratta di una coltura coltivata su 5 milioni di ettari in tutto il mondo, con 186 milioni di tonnellate di prodotto raccolto (dati FAO). In Europa, l'Italia è uno dei produttori più importanti con il 38% del totale, per il mercato del fresco e del trasformato. Sono coltivazioni costantemente minacciate da numerosi parassiti artropodi. Come è noto, attualmente, tra le entità virali recentemente identificate nel bacino del Mediterraneo, il ToBRFV, rappresenta una delle minacce più significative per questa coltura. Considerato, inoltre, che vi è un recente studio che mostra la trasmissione meccanica del virus anche da bombi - Bombus terrestris L. (Hymenoptera: Apidae) – ecco che ne sappiamo abbastanza per modificare, in prospettiva, i metodi di coltivazione".

"Se dapprima le perdite in produzione si attestavano al 50% e oltre - conclude Walter Davino - successivamente si sono ridotte drasticamente grazie a tecniche produttive e agronomiche adeguate e all'utilizzo di varietà tolleranti ad una percentuale che può stare anche al di sotto del 10% del prodotto vendibile. Con questa ulteriore scoperta potremmo minimizzare ogni deficit produttivo dovuto al ToBRFV".