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Riconoscimento e diffusione della tecnologia Sun'Agri in Europa

Agrivoltaico, Francia-Italia e sostenibilità del progetto agricolo

La Francia, Paese all'avanguardia nelle tecnologie agrivoltaiche avanzate e sostenibili, è stata di fatto pioniera nel concentrarsi sull'Agrivoltaisme come strumento agricolo, in una legge recentemente pubblicata. Tale normativa è la via per rafforzare la crescita sia del settore agrivoltaico francese, in forte espansione, sia di Sun'Agri come pioniere dell'agrivoltaico innovativo.

"La Francia è stata molto restrittiva, nell'ottica di un connubio vero tra agricoltura ed energia. L'attenzione nella normativa francese è puntata sulle performance dell'agricoltura sottostante gli impianti - dichiara Raffaella Bisconti, direttore generale di Sun'Agri Italia - In particolare la tolleranza sulla riduzione della produzione agricola è minima, solo del 10% e su questi valori verranno eseguiti molti controlli. Quindi sostanzialmente per rispondere a questo requisito si dovranno progettare impianti su colture per cui effettivamente la protezione dai cambiamenti climatici sarà reale e concreta; colture che beneficeranno dell'ombra, paradossalmente migliorando la produzione piuttosto che riducendola".


Raffaella Bisconti, Giacomo Borri e Neige Breant di Sun'Agri Italia a Macfrut 2024

"Non parliamo dunque di impianti su colture estensive, come ad esempio grano e cereali, su cui sappiamo essere scarsamente efficace la protezione dal sole, con conseguente significativa riduzione della produzione e delle proprietà nutrizionali. Parliamo, invece, di progettare l'agrivoltaico solo su colture accuratamente qualificate, dove l'ombra non ne danneggi la produzione, ma anzi sia fondamentale per aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici. Un esempio per tutti: è ormai confermato dai risultati agronomici degli ultimi anni che i progetti agrivoltaici sui vigneti, ad esempio, non danneggiano la produzione agricola, anzi consentono un miglior controllo di parecchi parametri". A questo proposito, Bisconti invita a scaricare il Libro Bianco sui risultati agronomici registrati da Sun'Agri nel 2023.

"A questi standard elevati riconosciuti ai colleghi francesi, ci ispiriamo anche noi in Italia con i nostri primi progetti, che si focalizzano sulla frutticoltura, in particolare su quelle colture che negli ultimi anni hanno sofferto di più, tra cui pere, kiwi e vite, ma non solo - aggiunge Bisconti - Inoltre, stiamo sviluppando i primi progetti su coltivazioni tipicamente italiane, come il nocciolo e l'ulivo".

A consolidare il ruolo di Sun'Agri nel panorama europeo, anche la recente notizia che nell'ambito di un programma del Fondo europeo per l'innovazione: l'azienda è tra i 17 progetti europei selezionati e sostenuti dalla Commissione europea. Una sovvenzione di oltre 4 milioni di euro per approfondire la ricerca nel settore agrivoltaico e accelerare la diffusione di soluzioni di resilienza climatica per l'agricoltura.


Primo impianto su vite in Francia, 2018, Tresserre (Foto: Sun'Agri)

Mai come in questi giorni di notizie frenetiche in tema di agrivoltaico e di diatribe tra Associazioni e Istituzioni, ci si rende conto che in Italia c'è ancora troppa confusione, ma è normale, perché il concept di agrivoltaico si sta perfezionando solo ora, come invece è già accaduto in Francia almeno cinque anni fa. "Tutti gli addetti ai lavori concordano che c'è bisogno di fare chiarezza, chiedendo più trasparenza sulle aree idonee, sulle regole e sulle autorizzazioni necessarie, nonché naturalmente sulle discrepanze tra decreti e leggi nazionali e regionali. Condividiamo appieno queste esigenze; tuttavia noi crediamo che, mai come ora, sia necessario essere chiari anche sulla reale sostenibilità dei progetti e sui benefici portati da queste strutture sull'agricoltura sottostante. Di questo solo in pochi parlano. Non si tratta, infatti, di mera coabitazione di impianto fotovoltaico e agricoltura - spiega Bisconti - I progetti agrivoltaici, per essere realmente utili, devono essere sviluppati da subito con un focus particolare sull'agricoltura sottostante, e con un forte commitment dell'imprenditore agricolo".

"La nostra mission è inoltre quella di non infierire su coltivazioni esistenti. Anche di questo si parla raramente. Il nostro progetto ideale si sviluppa perciò su un terreno libero. Entrando con mezzi edili (camion, grandi macchinari, battipalo) per costruire gli impianti in coltivazioni esistenti, si rischia di devastare colture in piena produzione, bloccando con il cantiere per un tempo significativo anche i cicli colturali e il raccolto stesso. Il terreno per un progetto agrivoltaico deve essere pertanto preferibilmente vuoto o da riqualificare e recuperare come area agricola produttiva; oppure ancora con colture a fine vita o con problemi, malattie o moria e che andrebbero comunque sostituite - continua Bisconti - E, naturalmente, si deve trattare di un terreno in piano, per consentire una struttura stabile in altezza".

Nel concetto di agrivoltaico avanzato è insito anche quello di sostenibilità. "Il nostro agrivoltaico avanzato è un sistema che rende le colture più resilienti, un progetto esteticamente accettabile che non pone troppe barriere, garantendo anche un corridoio ecologico, e che favorisce la biodiversità e fa risparmiare acqua e trattamenti. Non ultimo, rappresenta una fonte di stabilizzazione del reddito per l'azienda agricola, a medio-lungo termine".

"In Francia, nel 2024, saranno inaugurati sei nuovi impianti: alcuni sono già in essere dai mesi scorsi, due riguardano vigneti agrivoltaici e verranno avviati tra giugno e luglio. In questi mesi, ci stiamo concentrando molto sui vigneti, tanto che presso il nostro stand a Macfrut abbiamo proposto una degustazione 'tecnica' di alcuni vini agrivoltaici, prodotti sotto i pannelli e fuori, nella zona di controllo degli impianti francesi", conclude Bisconti.

Per maggiori informazioni:
Sun'Agri Italia Srl
Piazza Eleonora Duse, 2
20122 Milano - Italy
[email protected]
www.sunr.com/sunagri-it