Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Il commento di alcuni operatori

Fioritura drupacee: la situazione dai diversi areali

Nella zona tra San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli, in Puglia, la fioritura delle drupacee si è presentata con un anticipo molto marcato rispetto alla scorsa campagna. "Le varietà precoci sono fiorite per prime, un mese fa, ma ad oggi (si legga 6 marzo 2024, ndr) gli alberi di tutte le cultivar sono in fiore, tutti insieme. E' una situazione anomala, dettata da un clima invernale troppo mite, con insufficienti ore di freddo, e dalla scarsità di piogge". Così dichiara il produttore pugliese Nicola Bollino.


Alberi in fiore

Troppo presto per fare previsioni, secondo l'operatore, specie se si considerano i cambiamenti climatici cui siamo soggetti negli ultimi anni. "Il clima è sempre un'incognita. Difficile e prematuro fare considerazioni su come si svilupperanno allegagione e raccolta. Al momento, l'unica cosa certa è che per parecchie varietà la fioritura è abbondante, su altre risulta più scarsa".

Bollino sottolinea un po' di timore per le albicocche. "Sono i frutti che, secondo me, saranno più penalizzati, in quanto il fabbisogno di ore di freddo non è stato soddisfatto. Ma, ripeto, la situazione è ancora tutta da vedere".

Contrastare le grandinate, secondo il produttore, è ora l'unica cosa che si può fare. "Dopo aver coperto con reti apposite quasi tutta la superficie aziendale, quest'anno amplieremo la copertura ad altri 10 ettari di impianti".

Arco ionico (Calabria e Basilicata)
Se in alcune zone della Puglia le fioriture di albicocche, pesche e nettarine risultano in anticipo di circa 3 settimane, la situazione nell'arco ionico sembra invece essere opposta o comunque nella normalità.

Francesco Lillo, tecnico di campo della Asso Fruit Italia, illustra lo stato di risveglio vegetativo delle coltivazioni localizzate da Sibari a Metaponto. "Si nota un ritardo generalizzato di circa una settimana rispetto allo scorso anno, nonostante l'andamento climatico mite. Un lieve posticipo ritenuto comunque positivo dagli agricoltori, attribuibile probabilmente allo sbalzo termico notturno, che in qualche modo ha rallentato la partenza delle piante, sebbene le temperature diurne si avvicinassero ai 20 °C. Altri impianti di drupacee invece sono partiti regolarmente, non facendo registrare particolari anomalie. Per quanto riguarda le nettarine, se la varietà Flariba è giunta alla fase fenologica della scamiciatura, Early Bomba si trova invece nello stato fenologico cosiddetto della caduta petali, mentre le restanti nettarine si presentano a bottone rosa. Per le albicocche, solo la Mogador si trova con bottoni florali bianchi, ossia in fioritura tra pochi giorni. La stragrande maggioranza delle altre cultivar di albicocco sono nella fase di ingrossamento delle gemme. Sono in fioritura invece gli impianti di pesco Sagittaria (in foto a lato) e delle susine precoci. Dunque si ritiene che le varietà precoci, rispetto al 2023, portino un ritardo, mentre risultano nella normalità se rapportate al passato".

I bollettini agrometeorologici realizzati ogni settimana dai tecnici ALSIA del SAL evidenziano comunque un accumulo delle ore di freddo non molto elevato, in quest'ultima settimana. Le unità di freddo cumulate da inizio stagione con il metodo Utah sono mediamente 1.004, mentre le ore in freddo con il metodo Weinberger sono 470.

Mandorleto varietà Tuono - sistema Zaragoza

Nei diversi areali italiani fortemente vocati alla mandorlicoltura, come Puglia, Lazio e Sicilia, si registra un anticipo generalizzato stimato in 7-10 giorni. "I mandorleti della varietà Lauranne - commenta l'agronomo Vito Vitelli - che solitamente fioriscono nell'ultima decade di marzo, si trovano ora al 30% della fioritura, mentre la cultivar Tuono è in piena fioritura, rispetto al suo periodo ideale, previsto per metà marzo. Il mandorlo, avendo un fabbisogno di ore in freddo molto basso, è risultato pronto per il risveglio vegetativo già a metà febbraio, grazie soprattutto alle temperature quasi primaverili. Ora bisogna augurarci che non si verifichino ritorni di freddo".

Mandorleto varietà Lauranne - sistema Zaragoza

Emilia Romagna
La fioritura in Emilia Romagna è in anticipo di 7-15 giorni, con una media di una decina di giornate. Una situazione che rende le coltivazioni vulnerabili nel caso di malaugurati ritorni di freddo. "La collina è più precoce, come di prassi - dice il tecnico Gianni Gasperoni - La fioritura dell'albicocco forse è leggermente inferiore alle aspettative, perché certe varietà hanno avuto meno ore di freddo. Ma si tratta di sottigliezze anche perché, se c'è una buona allegagione, poi occorre diradare a prescindere".

Albicocchi, susini e peschi sono in piena fioritura, mentre i ciliegi sono più tardivi. "Nel cesenate, specie verso est, vi sono ancora molti impianti di drupacee. Invece in altre zone negli ultimi anni vi sono stati molti espianti", conclude Gasperoni.

Articolo a cura di Maria Luigia Brusco, Vincenzo Iannuzziello e Cristiano Riciputi