Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

KVDS, sintesi di tre anni di studio e ricerca presentati ai produttori Zespri

Negli ultimi tre anni Zespri, attraverso il team Innovation, ha condotto studi e ricerche sulla cosiddetta morìa del Kiwi, in collaborazione con l'Università della Basilicata, il Crea di Roma, i.Ter e Agriconsult.

Il percorso intrapreso, lungo ed impegnativo, ha comunque permesso di arrivare ad un esito positivo e fornire risposte di immediato utilizzo

A questo punto abbiamo finalmente una visione più chiara su cosa sia esattamente il fenomeno del deperimento fisiologico delle piante che in Italia chiamiamo "morìa".

I risultati di questo lavoro sono stati presentati oggi ai produttori di Sun Gold nel corso di un incontro che si è tenuto presso l'aula magna del Liceo Scientifico GB Grassi di Latina, in webinar per i produttori che non hanno potuto raggiungere la sede, a cura del team OPC di Zespri.

L'evento è stato organizzato dalla Innovation Task Force messa in piedi da Zespri e dalle OP che fanno parte del progetto Sun Gold (G3), Agrintesa, Apofruit, OP Kiwi Sole e UNACOA. La Task Force riunisce, in un unico tavolo, diversi teams di Zespri, i tecnici delle OP, alcuni ricercatori universitari, ricercatori autonomi e un gruppo di produttori, in rappresentanza delle aziende agricole.

Dal 2020 al 2023, la Task Force ha condotto tavole rotonde, studi, lavoro in campo, ricerca e coordinato eventi divulgativi. Lo scorso 1 Marzo 2023, ad esempio, si è svolto un evento simile a quello attuale, nel quale sono state presentate le linee guida per la gestione del kiwi nei diversi tipi di suolo.

Negli ultimi mesi, invece, lo sforzo della Task Force è stato quello di fare una sintesi della ricerca svolta da Zespri, dal CREA di Roma e da altri enti di ricerca sul tema della morìa. Lo scorso 26 ottobre, infatti, nel corso di un incontro tecnico scientifico di confronto, si è arrivati alla definizione del fenomeno e alla classificazione delle varie fasi che portano al declino delle piante di actinidia e che sono state presentate agli agricoltori nel corso dell'evento di ieri da parte di Marco Mastroleo (coordinatore della Task Force con Irene Donati, entrambi di Zespri).

La morìa (più correttamente definita Kiwifruit Vine Decline Syndrome a livello internazionale) è un processo nel quale il punto di partenza è costituito dalla destrutturazione del suolo.

La cattiva circolazione dell'acqua (per eccesso idrico o per le forti piogge) o una gestione errata (spesso inconsapevole) del suolo, nel corso degli anni, causano destrutturazione, asfissia e degradazione della frazione organica del suolo.

In conseguenza, si assiste al declino fisiologico delle piante, a partire dalle radici per arrivare alla chioma.

Ulteriore conseguenza di questo è la Disbiosi del microbioma del suolo e la perdita della fertilità biologica ed organica dello stesso con microrganismi patogeni già presenti nel terreno che attaccano i tessuti radicali già debilitati per via del declino fisiologico (le radici in condizioni di asfissia non si rinnovano e quelle presenti marciscono e producono essudati che bloccano il sistema di conduzione della linfa) accelerando tutto il processo.

Alla domanda "come mai questo processo si è verificato proprio adesso?", la risposta è stata: la combinazione tra i fenomeni climatici estremi degli ultimi anni come piogge abbondanti e concentrate, ondate di caldo durante l'estate e la perdita di quelle che sono considerate le buone pratiche colturali e della corretta irrigazione, hanno accelerato il declino già in atto causando spesso collassi improvvisi degli impianti non dotati di un buon apparato radicale (come negli impianti giovani ma non solo) e di un terreno in salute.

Per superare, prevenire o ridurre la morìa quindi, bisogna innanzitutto gestire al meglio l'irrigazione e l'umidità sotto chioma, per poi concentrarsi sulla salute del suolo e sulla sua fertilità biologica, attraverso le tecniche della cosiddetta agricoltura rigenerativa.

I due elementi, nel corso dell'evento, sono stati presentati dal Professor Adriano Sofo e dal Professor Bartolomeo Dichio, entrambi dell'Università della Basilicata e coinvolti nello studio finanziato da Zespri.

I due team di Zespri che hanno organizzato e gestito l'evento (OPC che si occupa della parte agronomica e Innovation che cura la ricerca scientifica), continueranno a coordinare la Task Force e a coinvolgere le OP e le aziende agricole. L'evento sarà seguito da un altro approfondimento, più specifico, sul tema della salute del suolo e della gestione ottimale dello stesso.

Aver inquadrato i contorni del problema, aver definito le linee principali di intervento e aver cominciato un percorso di condivisione di questa conoscenza con gli agricoltori, sembra essere l'inizio di una nuova fase di questa emergenza, forse il punto di svolta.

Data di pubblicazione: