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Focus sul mercato mondiale dell'aglio

Sul finale dell'anno il mercato globale dell'aglio si trova in una situazione piuttosto difficile in molte nazioni. Nei Paesi Bassi i prezzi dell'aglio stanno raggiungendo il "massimo storico" a causa dei problemi di qualità in Spagna e della dipendenza dalle più costose importazioni cinesi. La Francia deve fare i conti con prezzi elevati e bassa qualità, esacerbati del fenomeno "waxy breakdown", causato dalle alte temperature durante la coltivazione, e da problemi logistici con l'aglio cinese. L'Italia fatica a trovare aglio di qualità accettabile a causa della limitata offerta spagnola e concentra l'attenzione sulle prossime spedizioni dal Sud America. La Spagna registra una significativa riduzione della produzione di aglio a causa della siccità, con un impatto sulle rese e sulla qualità.

In Sudafrica i produttori locali di aglio devono fare i conti con l'aumento delle importazioni, che inducono molti a passare a colture alternative. In Nord America le condizioni variabili dell'offerta dalla Spagna e dalla Cina contribuiscono all'aumento dei prezzi, con aspettative di un potenziale ammorbidimento a gennaio. Resta da vedere se la situazione migliorerà nel nuovo anno.

Paesi Bassi: prezzi ai massimi storici
I prezzi dell'aglio e dello zenzero sono ai massimi storici nei Paesi Bassi. Secondo un importatore olandese, non ci si aspetta un grande aumento all'inizio di questa settimana in vista delle festività natalizie. "Siccome questi prodotti hanno una durata di conservazione abbastanza buona, la principale corsa al Natale c'è già stata nelle ultime due-tre settimane. L'aglio ha un ottimo prezzo in questo momento. La Spagna ha molti problemi di qualità in questa stagione e ha molto meno prodotto disponibile. Di conseguenza, i clienti europei si affidano alla Cina, ma l'aglio cinese è molto costoso. Il prezzo dell'aglio cinese confezionato supera addirittura 3 euro/kg, mentre quello sfuso è di poco inferiore a 3 euro".

Un nuovo fattore che potrebbe influire sulle importazioni dall'Asia è che le compagnie di navigazione CMA CGM, MSC, Hapag-Lloyd e Maersk hanno deciso di non navigare più attraverso il Mar Rosso per paura degli attacchi dei ribelli Houthi dallo Yemen. "Navighiamo principalmente con le compagnie di navigazione cinesi Costco ed Evergreen, che non hanno ancora preso una decisione. Ma stiamo tenendo d'occhio la situazione, perché potrebbe causare ritardi. Con le rotte alternative le navi trascorreranno in transito un tempo maggiore, di una settimana o più".

Francia: prezzi alti e bassa qualità
La stagione dell'aglio francese è quasi terminata. La campagna era promettente all'inizio di settembre, ma il fenomeno del waxy breakdown e i problemi meteorologici durante la raccolta hanno influito sulla produzione. Anche i prodotti spagnoli stanno terminando, e un operatore francese ha segnalato un calo del 30% della produzione, anche a causa di problemi di qualità. L'aglio cinese è scomparso dal mercato francese, a causa di un forte calo della produzione e dei problemi logistici causati dal cambio delle rotte per evitare il Mar Rosso. Il mercato francese attende con impazienza l'aglio argentino, che dovrebbe arrivare intorno al 15 gennaio.

Polonia: lotta per trovare alta qualità per Natale
Il principale produttore di aglio in Europa è la Spagna, ma quest'anno è stato molto difficile per i produttori spagnoli, a causa delle inondazioni che hanno distrutto molti raccolti. Quando gli importatori polacchi hanno inviato le richieste di aglio del calibro più desiderato sono stati informati sulla mancanza di merce o è stata proposta loro un'offerta con un prezzo di acquisto paragonabile a quello di vendita nei supermercati europei. Alcuni Paesi, come la Polonia, hanno coltivazioni proprie di aglio, ma non sono in grado di soddisfare il proprio fabbisogno, tanto meno di esportare. Per questo motivo molte aziende si sono rivolte alla Cina e al Sud America per il loro fabbisogno. L'importazione di aglio dalla Cina è una soluzione abbastanza conveniente, ma soprattutto su scala industriale, quindi per la produzione alimentare e la ristorazione. Questo vale in misura minore per le famiglie, perché in alcune nazioni europee c'è l'errata convinzione che tutto ciò che è cinese, compreso l'aglio, sia di bassa qualità.

In Europa il Natale si festeggia in famiglia mangiando insieme e quindi questa è la stagione di maggiore produzione alimentare dell'anno. Ciò consente ai distributori che hanno ancora aglio di aumentare i prezzi oltre la redditività dell'acquisto e della produzione. I produttori alimentari hanno però la necessità di acquistare questo prodotto. Considerando che l'aglio deve essere pulito e preparato per il trasporto, gli importatori possono aspettarsi i primi carichi di aglio dal Sud America a metà dicembre. Ciò significa che la consegna in Europa avverrà a metà gennaio. Una consegna così tardiva, dopo il picco di produzione natalizio, non comporta una riduzione della domanda. I Paesi europei faranno scorte e aspetteranno con impazienza le previsioni meteorologiche in Spagna e il raccolto spagnolo di maggio e giugno.

Italia: difficile trovare prodotto di qualità accettabile
Continua la corsa dei commercianti ad approvvigionarsi di aglio di qualità almeno accettabile. Per le festività natalizie non si prevedono cambiamenti eclatanti. Il prodotto argentino è previsto in arrivo in Europa a gennaio. ""Molti produttori e commercianti spagnoli hanno terminato le scorte e restano pochi quantitativi disponibili per poter soddisfare le richieste del mercato. Adesso tutta l'attenzione è spostata in Sud America, dove si sono già effettuati acquisti sia in Cile sia in Argentina" riferisce un importatore. "Al momento il clima in Sud America è favorevole e quindi ci aspettiamo degli arrivi di aglio di ottima qualità, anche se a prezzi abbastanza elevati". Secondo l'importatore, Paesi come Egitto e Turchia si stanno affermando e mostrano interesse per il commercio dell'aglio, dati i costi molto più abbordabili di quelli affrontati in Italia, Spagna o Francia.

Secondo i dati di GfK Consumer Panel Services, l'aglio viene acquistato dal 55,2% delle famiglie italiane, con una frequenza di acquisto che è al di sotto di quattro volte l'anno. Il segmento bio non ha dimostrato nel tempo di essere un driver di acquisto rilevante.

Spagna: meno superficie e rese ridotte
La produzione di aglio per la campagna di commercializzazione 2023/24 ha subito una significativa riduzione a causa della siccità nella maggior parte delle regioni produttrici, colpendo in modo particolare l'Andalusia. Il calo è ufficialmente stimato al 45,5% rispetto alla campagna precedente e al 50,9% rispetto alla media delle ultime 5 campagne. "La campagna di raccolta dell'aglio è iniziata a maggio ed è terminata ad agosto, e in generale è stata molto difficile, con un'evoluzione molto scarsa e un utilizzo molto basso - spiega un operatore del settore - Purtroppo direi che è la peggiore che io ricordi da almeno 34 anni a questa parte, e questo danneggerà molto gli agricoltori, che potrebbero prendere in considerazione l'idea di utilizzare varietà diverse in altri anni e di produrre più aglio Spring che aglio viola a causa delle rese ottenute quest'anno".

E, in generale, quest'anno secondo l'ANPCA la diminuzione delle rese è stimata tra il 30-40% rispetto a una campagna normale. Nell'analisi effettuata a fine campagna dall'ente è emerso che questa campagna 2023 ha avuto in generale una superficie inferiore a quella della campagna precedente, circa il 15% in meno, ma la produzione finale si è ridotta ulteriormente a causa delle condizioni climatiche avverse subite durante il completamento della coltura. Questa situazione, inevitabilmente, ha avuto conseguenze sulla qualità della produzione 2023/24: le varietà precoci hanno una bassa qualità in relazione all'utilizzo delle teste d'aglio, e l'aglio viola, pur avendo una qualità simile a quella della scorsa stagione, ha avuto un calo di performance per mancanza di calibro, che ha portato addirittura gli operatori a dover cambiare il formato di riferimento sugli scaffali in alcune occasioni.

"Per ottenere lo stesso peso delle reti tradizionali di 4 teste di aglio viola, siamo stati costretti a utilizzarne fino a 6". L'aglio essiccato si trova quindi ad affrontare una campagna complessa. Ma ciò non succede con l'aglio fresco, che ha una domanda che ogni stagione supera di gran lunga l'offerta in Spagna. "Sono assolutamente convinto che l'aglio fresco rappresenti attualmente un'alternativa molto interessante per il settore primario e sarebbe un'opportunità per coloro che stanno attraversando difficoltà nei loro settori; in particolare nell'aglio essiccato, che compete fortemente nel mercato europeo con l'aglio proveniente dalla Cina che entra attraverso il Regno Unito", osserva un produttore di aglio.

Sudafrica: produttori locali schiacciati dalle importazioni
I prezzi dell'aglio sono saliti a quasi 46 rand (2,27 euro)/kg. "Il mercato è sempre più dominato dalle importazioni e ciò sta mettendo sotto pressione i produttori locali", afferma un ex coltivatore di aglio che ha abbandonato la coltura, come molti altri agricoltori che conosce. In genere, l'aglio viene sostituito con verdure come le zucche butternut, i cavoli o i peperoni.

Le importazioni provengono dalla Cina (contro la quale è in vigore da anni una tariffa antidumping (attualmente pari a 1,30 dollari/kg) e dalla Spagna, da cui proviene la maggior parte dell'aglio venduto dai rivenditori sudafricani.

Nord America: i prezzi potrebbero ammorbidirsi il mese prossimo
L'offerta di aglio al momento proviene dai due emisferi. L'offerta è stata variabile nell'emisfero settentrionale, con la Spagna e la Cina che hanno avuto una resa e una qualità inferiori rispetto agli anni normali, e anche la California è in calo di offerta. Tuttavia, dall'emisfero meridionale arrivano buone rese e qualità di aglio, anche dall'Argentina e dal Perù. In generale, l'offerta è inferiore rispetto all'anno scorso, perché i due principali paesi esportatori di aglio - Spagna e Cina - hanno entrambi avuto una produzione inferiore.

In questo momento l'aglio in stoccaggio proviene dalla California e dalla Cina, mentre i nuovi raccolti arrivano dall'Argentina e stanno arrivando sul mercato solo ora. I tempi dei recenti raccolti dell'emisfero meridionale sono in linea con la norma. I prossimi raccolti sono molto lontani e sono ancora da vedere. Per quanto riguarda la domanda, le festività fino a Capodanno dovrebbero mantenere il mercato dell'aglio attivo e forte. I prezzi elevati potrebbero però rallentare la domanda in seguito, per cui non sarà una sorpresa vedere un certo ammorbidimento a gennaio.