Nel Sud Italia, l'azienda Le Cerasare di Melicucco, in provincia di Reggio Calabria, è un punto di riferimento nella produzione e commercializzazione dell'actinidia. Giovanni Galatà, responsabile aziendale, fa il punto sulla campagna attuale, sottolineando il modo in cui un'accurata gestione del prodotto sia fondamentale per garantirne il successo.
"La stagione 2023/24 del kiwi è ormai giunta al termine. A causa dei repentini cambiamenti climatici, ma soprattutto delle gelate primaverili, registriamo un calo di produzione importante sia per il kiwi verde sia per quello giallo, con conseguente aumento dei prezzi all’origine. Riguardo alla commercializzazione, il termine anticipato della stagione del kiwi cileno ha generato una domanda crescente per il prodotto italiano, che a sua volta ha anticipato le esportazioni verso i Paesi esteri", dichiara Galatà.
"Da due anni, abbiamo completato la costruzione di un nuovo impianto dedicato alla conservazione e lavorazione del kiwi. Per le celle refrigerate, abbiamo scelto Saim, azienda di Fondi, specializzata nella progettazione e installazione di impianti frigoriferi e tecnologie post-raccolta. La nostra scelta è stata determinata principalmente dal loro vasto know-how nel settore dell'actinidia, sostenuto dall'ottimo servizio post-vendita, ampiamente radicato sul territorio calabrese".
Vista di alcune delle celle frigorifere realizzate
Saim ha progettato gli impianti refrigerati, personalizzando la scelta dei componenti principali, in modo da ottenere elevate prestazioni di raffreddamento rapido. Questo processo garantisce, in poco tempo, il raggiungimento della temperatura ideale nel cuore del prodotto ed evita il calo peso dello stesso.
Yuri Simonelli, responsabile commerciale di Saim, afferma: "Abbiamo instaurato una solida collaborazione con l'azienda Le Cerasare fin dalle prime fasi di progettazione. I nostri impianti e tecnologie sono studiati per ottimizzare ogni aspetto del post-raccolta, in modo da limitare il calo peso e il raggrinzimento, controllando attentamente il consumo energetico, grazie a sistemi elettronici di monitoraggio e gestione dell'impianto. Inoltre, i nostri sistemi sono seguiti da software di teleassistenza dalla nostra sede di Fondi, con tecnici presenti sul territorio calabrese, pronti a intervenire tempestivamente in caso di anomalie, elemento cruciale nella conservazione del kiwi".
Foto impianto ozono
Inoltre, Saim ha implementato un impianto centralizzato per la produzione, immissione e controllo dell'ozono all'interno delle celle refrigerate, mirato a migliorare ulteriormente la shelf life dei prodotti, ridurre l'insorgenza di attacchi fungini come la Botrytis, e abbattere l'etilene, responsabile della maturazione dei frutti climaterici, tra cui il kiwi.
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Sull'efficacia dell'ozono, Giovanni Galatà si è detto soddisfatto: "Abbiamo riscontrato un notevole miglioramento nelle condizioni di conservazione, già al termine del primo anno di stoccaggio, grazie all'ozono. Esso ha isolato completamente le parti del prodotto affette da muffe o marcescenza, prevenendo la contaminazione delle rimanenti partite nelle celle refrigerate. Il tutto, senza utilizzare gli assorbitori di etilene e riducendo notevolmente i costi di gestione. Inoltre, l'impianto ha attivamente ridotto l'etilene all'interno delle celle, impedendo la maturazione incontrollata dei frutti".
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