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A parlarne gli esportatori ortofrutticoli indiani ed egiziani

"L'interruzione dei transiti lungo il Mar Rosso influisce sulle esportazioni di uva da tavola indiana"

La decisione delle principali compagnie marittime di non utilizzare temporaneamente la rotta attraverso il Mar Rosso avrà un forte impatto sulle importazioni ed esportazioni dai diversi continenti. La situazione non è diversa per l'India, che stava per iniziare le esportazioni delle sue uve da tavola verso l'Europa. Secondo Sagar Deore, direttore dell'azienda d’esportazione indiana di prodotti ortofrutticoli Janki Freshyard Private Limited, questa situazione avrà un forte impatto sulla stagione.

"Stiamo per avviare le esportazioni di uva da tavola indiana verso l'Europa, il Regno Unito e i mercati occidentali, quindi l'attuale interruzione delle spedizioni, a causa del recente attacco a una delle navi commerciali nell'area del Mar Rosso, ha avuto ovviamente un impatto enorme sulle spedizioni di uva da tavola indiana. La maggior parte delle compagnie di navigazione hanno affermato di aver tenuto le navi in mare o che solo un numero limitato era stato dirottato verso i porti europei, attraverso il Capo. Potrebbero anche modificare i programmi delle navi che dovrebbero percorrere la rotta del Mar Rosso".

Questa nuova rotta comporta tempi e costi aggiuntivi per chiunque tenti di esportare il proprio prodotto, il che fa davvero la differenza quando si tratta di prodotti ortofrutticoli. Spiega Deore: "Alcuni responsabili della logistica hanno anche detto che le navi potrebbero iniziare a utilizzare la rotta più lunga, via Città del Capo, dall’Asia verso l’Europa, che costerà diverse centinaia di dollari in più rispetto alle tariffe attuali e richiederà altri 10-15 giorni di viaggio. Anche se non abbiamo avuto nessuna comunicazione ufficiale, potrebbero presto iniziare ad addebitare anche un “supplemento per il rischio di guerra".

Al momento non ci sono ritardi per la Janki, in termini di spedizioni in arrivo, ma non c’è modo di evitare ritardi futuri. Afferma Deore: "Fortunatamente non ci sono ritardi o interruzioni nelle nostre attuali spedizioni verso i porti dell’Asia meridionale. Tuttavia, la situazione attuale avrà senza dubbio delle conseguenze sulle nostre future spedizioni verso i porti europei, e alla fine influenzerà il futuro programma di arrivo-partenza delle navi, che siano dirette a est o a ovest".

Sorprendentemente, l’esportatore non ha ancora ricevuto alcuna notifica ufficiale sul reindirizzamento delle navi. "Le compagnie di navigazione dovranno deviare le navi via Il Capo, se non si ridurrà tempestivamente il rischio. Non abbiamo ancora ricevuto aggiornamenti ufficiali su questo fronte. Dato che il Canale di Suez è una delle rotte più significative e fra le più economiche, le navi di linea che viaggiano dall’Asia verso le destinazioni europee non avranno altra scelta se non quella di optare per un’altra rotta disponibile. Ciò si tradurrà senza dubbio in un aumento significativo dei noli per il trasporto marittimo e in un’ulteriore tassa sul rischio guerra per gli esportatori asiatici", conclude Deore.

Amgad Nessem, direttore alle esportazioni presso la Elteriak Farms, un esportatore egiziano di frutta, descrive la gravità della situazione: "Ciò che sta accadendo sul Mar Rosso è una crisi di grandi proporzioni che sta paralizzando il traffico marittimo. L'Egitto è ora tagliato fuori dall'Asia, dai Paesi dell’Estremo Oriente e anche dai Paesi del Golfo. È molto dannoso per il paese e rischia di aggravare la crisi economica".

Nessem continua: "Le grandi compagnie di navigazione hanno deviato le loro linee verso Capo Verde, il che allunga i nostri tempi di transito di 14 giorni e quindi fa aumentare i costi di trasporto di almeno il 30%. Abbiamo visto annullate le consegne ai nostri clienti, a causa dell'interruzione delle linee di navigazione. Sappiamo che lo Yemen sta prendendo di mira le compagnie di navigazione con capitale o collegamenti con Israele. Pe le consegne ai nostri clienti, continuiamo a lavorare con piccole aziende che non hanno problemi a transitare lungo la rotta del Mar Rosso. Tuttavia ci aspettiamo che, considerata l’elevata richiesta, aumentino i loro prezzi".

Eslam Gelila, amministratore delegato di Gelila, un esportatore egiziano di prodotti ortofrutticoli, ha dichiarato: "La logistica è in forte crisi. Non siamo più in grado di esportare in Asia, Africa orientale e nemmeno nei Paesi del Golfo. La situazione non è chiara, siamo in attesa di vedere come se la caveranno le compagnie di navigazione e se sarà possibile consegnare via Capo Verde. Anche gli esportatori turchi e spagnoli, che fanno affidamento sullo stretto di Bab Almandab per raggiungere l'Asia, hanno attualmente questo problema. Diversamente, le nostre consegne in Europa, Russia e Sud America non hanno subito interruzioni e stanno procedendo senza intoppi".

Per maggiori informazioni:
Sagar Deore
Janki Freshyard Private Limited
Cell/WhatsApp: +91 913 024 1585
[email protected]
www.jankiglobalexport.com

Amgad Nessem
Elteriak Farms
+201 207 976 920
[email protected]
www.elteriakfarms.com

Eslam Gelila
Gelila
+20 100 000 4540
[email protected]
www.gelila-eg.com

Data di pubblicazione: