"Secondo le ultime stime al 1° novembre 2023, la superficie coltivata a pomodori destinati al mercato del fresco, nella campagna 2023 risulterebbe di 2.660 ettari, un valore simile a quello dello scorso anno e alla media 2018-2022. La produzione francese di pomodori per il mercato fresco nel 2023, stimata in 475mila tonnellate, è inferiore del 9% rispetto allo scorso anno e del 12% rispetto alla media 2018-2022, con rese inferiori per la produzione in serra. Questo calo è meno marcato rispetto alle stime precedenti (1° settembre), poiché il clima soleggiato alla fine della campagna ha consentito ai coltivatori in serra di continuare la produzione. Dopo il calo di luglio, i prezzi alla produzione hanno ripreso ad aumentare e da agosto in poi sono rimasti al di sopra della media 2018-2022, grazie a condizioni meteo più favorevoli al consumo", si legge nella nota di Agreste.
© Dreamstime
Produzione francese in calo a causa delle colture in serra
"Al 1° novembre 2023, la superficie coltivata a pomodoro per il mercato fresco era stimata in 2.660 ettari, a conferma delle stime precedenti (1° giugno). La situazione varia tuttavia da bacino a bacino, con un calo del 18% nella regione Centre-Ouest, rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Nonostante la stabilità complessiva della superficie coltivata, nel 2023 la produzione francese per il mercato del fresco dovrebbe diminuire drasticamente, fino a 475mila ton, ovvero il 9% in meno rispetto allo scorso anno e il 12% in meno rispetto alla media 2018-2022".
"Il raccolto inferiore è dovuto esclusivamente alla produzione in serra (-9% rispetto allo scorso anno), che ha registrato rese minori (risparmio energetico). Allo stesso tempo, si prevede che la produzione outdoor aumenterà del 19% rispetto allo scorso anno. Il calo della produzione è particolarmente marcato nell’area centro-occidentale (-31%). Solo la regione sud-occidentale ha visto aumentare la produzione (+18% rispetto alla media 2018-2022)".
Il sole prolungato di settembre e ottobre ha favorito i consumi
"Nella primavera del 2023, i prezzi alla produzione erano superiori alla media del periodo 2018-2022, ma inferiori ai prezzi del 2022 a causa della carenza di domanda, scarsamente supportata dal clima piovoso, e nonostante un’offerta più limitata rispetto agli anni precedenti. A giugno i consumi sono aumentati grazie al clima più favorevole e i prezzi sono risultati leggermente al di sopra dei livelli del 2022. Nel mese di luglio, la combinazione del picco produttivo e delle condizioni meteo sfavorevoli non ha favorito i consumi, provocando un calo dei prezzi. In agosto, il ritorno del clima estivo ha dato impulso ai consumi e i prezzi alla produzione hanno recuperato".
"Il sole prolungato nei mesi di settembre e ottobre ha incrementato il consumo di pomodori e i prezzi sono rimasti elevati. Ad ottobre 2023, i prezzi alla produzione sono stati inferiori del 2% rispetto alla stagione precedente, ma superiori del 45% rispetto alla media 2018-2022. Tra gennaio e settembre 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022, le importazioni sono diminuite dell'1% (379mila ton) e le esportazioni sono aumentate del 7%(232mila ton). In questo periodo, il deficit commerciale del 2023 (-147mila ton) si è ridotto del 13% rispetto alla campagna precedente".
Fonte: Agreste