Attualmente il settore egiziano delle fragole è molto impegnato. Le insufficienti forniture olandesi e belghe hanno spinto il Regno Unito a guardare all’Europa meridionale e all’Egitto per i prodotti ortofrutticoli. "I giorni sono lunghi e le notti brevi, ma se le fragole non arrivano adesso, non arriveranno più", esordisce Alain Tulpin di Tulpin Group. Questo fornitore di servizi logistici belga è specializzato nel trasporto aereo di fragole, in particolare quelle egiziane, verso il Regno Unito.
"Siamo impegnati con le fragole egiziane già da alcune settimane e il volume è in generale leggermente inferiore rispetto allo scorso anno. Hanno quindi iniziato con prezzi alti, il che ha reso i consumatori un po' più cauti negli acquisti. Questo succede sempre, soprattutto nella seconda settimana di dicembre, ma quest’anno la situazione è davvero esplosa. La domanda è alle stelle. Penso che attualmente inviamo 15 camion al giorno nel Regno Unito".
In questo periodo, i volumi egiziani di solito competono con le forniture spagnole e marocchine sul mercato ma, per ora, sembra che siano dominanti. "Non abbiamo ancora segnali da Spagna e Marocco. Anche i prodotti spagnoli non sembrano all'altezza. Nel frattempo, le fragole egiziane stanno avendo una buona annata, con pochi problemi di qualità. Quindi, questo periodo intenso dovrebbe continuare durante e dopo le vacanze", dice Alain.
"C'è un prezzo delle fragole a Natale e uno dopo Natale. Al momento è ancora abbastanza alto, ma in genere scende un po' da Santo Stefano in poi, con il risultato che i volumi scambiati sono ancora maggiori. Da gennaio, molti passano dai contenitori da 220 g a quelli da 400 g. Questo significa che il prezzo si abbassa ma i volumi di acquisto aumentano dal 60% al 70%. La domanda c’è e sembra continuerà ancora per un po' di tempo".
Foto: Nik Deblauwe
Quota britannica
Nonostante l'elevata domanda, Alain non è preoccupato per la quota esentasse imposta dal Regno Unito, che consente al Paese di importare tax-free fino a un determinato volume. Successivamente, gli importatori dovranno aspettarsi un dazio del 10% sulle fragole egiziane. "Tuttavia questo non ci riguarda. L'anno scorso la quota è stata raggiunta solo il 25 gennaio. Per ora sembra che ciò accadrà solo molto tempo dopo Capodanno. L'Unione europea ha una quota che difficilmente supereremo", spiega Alain.
Anche se Alain mette in dubbio la validità di questa quota. "È una situazione assurda. Queste restrizioni hanno lo scopo di proteggere i coltivatori britannici. Quando il Regno Unito era ancora membro dell'Ue, la misura proteggeva anche i coltivatori spagnoli, italiani e portoghesi. Ma ora l'Inghilterra è un Paese terzo. Hanno bisogno di tutelare solo i loro coltivatori".
"Questi coltivatori non arrivano sul mercato con la loro coltivazione sotto luce artificiale prima di aprile. Le fragole egiziane, quindi, non sono un problema per i coltivatori britannici. In ogni caso, dobbiamo affrontare la questione. Dubito che sarà più problematica di quanto non lo sia stata in altri anni. Potrebbe essere quindi una buona stagione per le fragole egiziane", conclude Alain.
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