Buone le previsioni in vista delle festività natalizie per ogni settore merceologico. Nonostante le incertezze rimangano evidenti, sarà un Natale con meno pessimismo e ciò potrebbe portare a maggiori consumi.
Giacomo Suglia, presidente di Apeo e vicepresidente di Fruitimprese, commenta: "La cautela, però, non manca. Rispetto al 2022, c'è una maggiore consapevolezza del momento socio-economico che già da tempo stiamo vivendo e affrontando. La spesa degli italiani per le feste è in crescita e quindi anche gli acquisti di ortofrutta lo saranno. C'è chi ha già programmato le forniture: le prossime due settimane saranno importanti per le vendite. I consumatori si sono abituati e/o rassegnati ai rincari dei prodotti, ma nel frattempo sono diventati dei veri intenditori del risparmio, poiché oculati nelle fasi di acquisto. Si continua a prediligere la qualità. Affronteremo un Natale con un umore diverso sia come operatori del settore sia come consumatori. C'è una minore offerta di ortofrutta dovuta all'andamento climatico e alla generale riduzione delle piantagioni, quest'ultima scaturita dalla situazione difficile che ha visto protagonisti molti articoli, come verdure, uva, etc. I minori quantitativi hanno fatto salire di conseguenza i prezzi, permettendo così agli agricoltori di coprire più serenamente i costi di produzione, che comunque continuano a rimanere elevati".
Se da una parte l'inflazione genera scontrini più costosi, dall'altra è stato stimato da Confesercenti e Ipsos che nelle prossime festività sarà comunque prevista una crescita degli acquisti pari al 6%. A godere della timida ripresa è anche il comparto food e dunque l'ortofrutta. "Il Natale è la più importante ricorrenza annuale, in cui le richieste di frutta e verdura tendono ad aumentare in modo significativo - aggiunge Suglia - Un'occasione per le imprese agricole affinché possano beneficiare di un rush finale interessante, in un anno caratterizzato da più ombre che luci. Resta però la preoccupazione per la crisi economica tedesca e per gli effetti che potrebbe generare. La Germania è infatti uno dei più importanti acquirenti di ortofrutta italiana, nonché motore dell'economia europea".