Le clementine italiane viaggiano a una velocità sostenuta. La stagione in corso non può essere paragonata con quelle passate, sia per l'interesse commerciale sia per i risultati economici che stanno ottenendo. Produttori e commercianti sembrano soddisfatti e le imminenti festività natalizie non faranno altro che imprimere un'ulteriore spinta alle vendite.
Floriano Convertino, amministratore unico della Convif di Massafra (Taranto), un'azienda con 45 ettari dedicati ad agrumi, commenta: “Stiamo vendendo in diversi mercati ortofrutticoli italiani ed europei. La situazione commerciale è identica ovunque: a Milano, Bologna, Brescia, Verona, ma anche in Germania, Belgio e Francia. Il prodotto di qualità e di calibro si vede a occhi chiusi. Per ogni mercato stiamo spedendo dalle 6 alle 8 tonnellate di prodotto. Al momento, nel Centro-Sud Italia i prezzi all’ingrosso per la merce lavorata sono intorno a 0,80-0,90 €/kg, mentre nel Nord si aggirano sopra l’euro. Per il prodotto grezzo, si scende a 0,55-0,60 €/kg rispetto agli scarsi 0,40 di un anno fa. Come di consueto, dalla settimana prima di Natale si registrerà un’impennata delle richieste. Quest'anno la vivacità si sente. Anche i prezzi tenderanno a salire lievemente. La mission sarà accaparrarsi le partite migliori”.
C’è dunque tanto fermento. “Ancora non si è staccata molta produzione, a causa del ritardo di maturazione dovuto al clima mite autunnale", riprende l’imprenditore. Ma se è vero che la domanda non manca, si fa più fatica a collocare le clementine di calibri IV-V e VI, sebbene siano buone da mangiare e saporite. Pezzature più contenute dettate da picchi di temperature estive davvero elevate e dalla siccità prolungata, che hanno portato molti coltivatori a ritardare la raccolta per cercare di far ingrossare il più possibile i frutti”.
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