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Huanglongbing, convocato il tavolo tecnico al Masaf

A partire dal 2005, la fitopatia detta "Citrus Greening o Huanglongbing" (HLB) si è diffusa nelle aree di produzione di agrumi in Florida, causando una riduzione della produzione dell'80% e un raddoppio dei costi di produzione. In Italia, ci sono 150.000 ettari di superficie coltivata ad agrumi, con una produzione di 3.300.000 tonnellate all'anno, il cui valore supera € 1.182.400.000.

L'offerta agrumicola italiana proviene principalmente dalle regioni meridionali, con Sicilia e Calabria che contribuiscono per oltre l'80% del totale. L'Italia rappresenta il secondo produttore di agrumi in Europa, subito dopo la Spagna. L'HLB è classificato come "organismo nocivo da quarantena prioritario" ai sensi del Regolamento 2019/1702, evidenziando la rilevanza del suo impatto economico.

Luigi D'Eramo

A livello nazionale, è necessario rafforzare i controlli sui prodotti di importazione e migliorare la conoscenza dei piani di emergenza per affrontare organismi dannosi come il citrus greening; accelerare l'attuazione del piano di emergenza 2024 e assicurarsi che coinvolga tutti gli stakeholder, investire in nuove varietà resistenti ai patogeni, utilizzando le Nuove Tecniche di Miglioramento Genetico (NBT). Bisogna continuare sulla strada del rinnovo varietale, espandere il calendario di maturazione e rafforzare il programma di risanamento; attuare un piano di protezione contro l'invasione potenziale dei vettori e del patogeno nella regione agrumicola mediterranea. Altresì è necessario autorizzare i laboratori abilitati ad allevare insetti predatori degli insetti vettori, facilitando la loro produzione e distribuzione agli agricoltori.

E qualcosa, finalmente, inizia a muoversi! Il sottosegretario all'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D'Eramo, ha riunito al Masaf un tavolo tecnico per affrontare la minaccia del Greening che, seppur non ancora presente in Italia, rappresenta un potenziale pericolo per la nostra agrumicultura, poiché il vettore è già stato riscontrato in altri paesi.

"E' stata un'occasione per approfondire una problematica che riguarda in particolare la Sicilia. Nelle prossime settimane saranno convocati altri incontri per affrontare le questioni fitosanitarie che toccano le diverse regioni", ha affermato D'Eramo.

"Affinché sul territorio siciliano non si ripetano i danni causati dal Citrus Tristeza Virus e dal mal secco, è necessario poter essere nelle condizioni di agire immediatamente - ha aggiunto D'Eramo - La tempestività è fondamentale per evitare il ripetersi di situazioni del passato e arginare l'ingresso di una eventuale nuova batteriosi".

Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, i rappresentanti dei Consorzi di tutela, delle organizzazioni agricole, dell'Università di Catania, del Crea e i tecnici del Masaf. Al ministero si sta lavorando per definire il Piano di emergenza 2024 che sarà messo a punto entro i primi mesi del prossimo anno.

"Continua anche l'impegno del nostro Paese in sede europea per innalzare la guardia contro le fitopatie, perché vengano effettuati più controlli sui prodotti importati da paesi extra Ue e perché sia rafforzata la protezione delle nostre produzioni", ha concluso il sottosegretario.